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Ryanair

Ecco i tagli in casa Ryanair

Ryanair chiude 3 basi e riduce la capacità dei voli invernali al 40%. Ecco i dettagli

 

Forti turbolenze in casa Ryanair. La compagnia aerea, causa Covid, rivede il programma invernale di volo, riducendo la capacità dal 60% al 40% dell’anno precedente. Prevista la chiusura di tre basi e tagli significativi gli aeromobili di base in Belgio, Germania, Spagna, Portogallo e Vienna.

Tutti i dettagli.

UN SETTORE IN CRISI

Il ritorno ad un aumento dei contagi e le restrizioni ai voli imposte dai governi dell’Ue hanno portato ad una drastica riduzione dei viaggi aerei. Questo, scrive Ryanair, ha comportato “un leggero indebolimento delle prenotazioni anticipate a ottobre, ma materialmente a novembre e dicembre”.

REVISIONE DELLA CAPACITA’

Indebolimento che ha portato la compagnia a ridurre ulteriormente il programma invernale (novembre-marzo), “portando la capacità dal 60% al 40% dell’anno precedente.” Ryanair, in particolare, prevede di mantenere fino al 65% della sua rete di rotte invernali, ma con frequenze ridotte.

TAGLIO DI BASI E AEROMOBILI

Il programma della compagnia area irlandese prevede anche La chiusura invernale delle basi a Cork, Shannon e Tolosa e un taglio significativo “agli aeromobili di base in Belgio, Germania, Spagna, Portogallo e Vienna”, si legge in un comunicato dell’azienda.

LA PREVISIONE: 38 MILIONI DI PASSEGGERI

Il gruppo rivede, inevitabilmente, anche le previsioni di viaggio: con la capacità invernale notevolmente ridotta e fattori di carico di circa 70%, la compagnia prevede che il traffico per l’intero anno (FY21) scenderà a ca. 38 milioni di ospiti.

“Abbiamo continuato a flettere la nostra capacità in settembre e ottobre, riflettendo sia le condizioni di mercato che le mutevoli restrizioni governative, con l’obiettivo di sostenere un fattore di carico del 70%, che ci consente di operare il più vicino possibile al pareggio e ridurre al minimo il cash burn. Sebbene la questione Covid è in evoluzione continua e difficile da prevedere, ora dobbiamo ridurre le nostre previsioni di traffico per l’intero anno a 38 milioni di ospiti”, afferma il ceo del gruppo Ryanair, Michael O’Leary.

LICENZIAMENTI IN VISTA

E sempre O’Leary ha annunciato che la revisione del programma aziendale dei prossimi mesi avrà ripercussioni, inevitabili, anche sul lato dei dipendenti: “È inevitabile, data l’entità di questi tagli, che questo inverno implementeremo più congedi non retribuiti e condivisione del lavoro nelle basi in cui abbiamo concordato una riduzione dell’orario di lavoro e della retribuzione”, spiega il ceo, ammettendo che ci saranno importanti tagli di personale nelle basi dove non è stato “ancora raggiunto un accordo sull’orario di lavoro e sui tagli salariali”.

LE ACCUSE AI GOVERNI UE

La causa di tutto questo non è solo del Covid. Anche i governi hanno le loro responsabilità: “Sebbene ci rammarichiamo profondamente per questi tagli agli orari invernali, ci sono stati imposti dalla cattiva gestione dei viaggi aerei dell’Ue”, dice senza mezzi termini il ceo di Ryanair.

GLI AUSPICI

Non tutto, però, è perduto. E qualcosa i Governi potrebbero ancora fare. O’Leary chiede l’adozione immediata del ‘Traffic Light System’ dell’Unione europea “che permette di continuare i viaggi aerei in sicurezza tra gli stati dell’Ue su base regionale (senza scorrette limitazioni di viaggio) in quei Paesi e regioni europee, che sono in grado di dimostrare che i loro tassi di casi Covid sono inferiori a 50 per 100.000 abitanti”.

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