Ennesimo bentornato dalle ferie amaro rivolto da Stellantis ai lavoratori italiani. Dopo Mirafiori sembra infatti destinato a fermarsi nuovamente anche Pomigliano che produce solo la metà delle city car che potrebbe assemblare.
CHE SUCCEDE A POMIGLIANO
“La direzione ha ufficializzato un considerevole calo di richieste di Panda, la cui produzione passa dalle attuali 395 vetture a turno a 320 vetture a turno”, è quanto comunica Biagio Trapani della Fim Cisl di Napoli. “Considerando il mancato decollo del mercato dei modelli Alfa Romeo Tonale e Hornet, la direzione Stellantis procederà alla sospensione dell’attività nelle giornate dal 24 al 31 ottobre, provvedendo a richiedere la Cassa integrazione ordinaria per la loro copertura”.
IL 2024 DIFFICILE DELL’HUB CAMPANO
L’anno per Pomigliano era iniziato nel peggiore dei modi. Il nuovo piano da 1087 esuberi a livello nazionale prevedeva infatti la necessità di incentivare all’uscita ben 360 lavoratori dello stabilimento campano, ovvero un terzo cui aggiungere i 5 di Fca Security, i 5 del Crf, i 5 di Fca Item, i 39 degli enti centrali e i 10 dei commerciali di Pomigliano e Napoli, per un totale di 424 addetti.
Situazione che non è migliorata col passare dei mesi: a luglio erano state infatti annunciate cinque giornate di cassa integrazione (26 agosto, 6, 13, 20 e 27 settembre), a causa della “complessa situazione di mercato”.
L’ASSENZA DI UN PIANO INDUSTRIALE
In quell’occasione i sindacati avevano denunciato l’assenza di un preciso piano industriale per l’hub campano che andasse oltre “l’allungamento delle produzioni attuali di qualche anno”.
Soprattutto, i rappresentanti dei lavoratori del polo produttivo di Pomigliano avevano sottolineato che “dalla avvenuta fusione con Psa, nessun nuovo modello è stato assegnato e prodotto negli stabilimenti italiani, tranne il Tonale e Hornet che facevano parte del piano industriale Fca”.
PRODUZIONE IN COSTANTE CALO
Entrambe le produzioni di Alfa Romeo e Dodge procedono però col contagocce: le linee sfornano appena 270 unità quotidiane complessive realizzate su un turno anziché due, quando gli impianti avrebbero una capacità potenziale di 840 esemplari sulle 24 ore.
Gli addetti sono migrati alla linea di produzione di Panda e della sua versione Pandina, per ora destinate a restare sul mercato fino al 2027, ma l’operatività non è mai stata su tre turni, pari a 1200 unità, ma su due pari a 800 vetture, quota recentemente ribassata a 640.