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Alitalia

Tutte le turbolenze al Senato sul decreto Alitalia

Fatti, numeri e commenti sul decreto Alitalia che si colgono in Parlamento. L’articolo di Luigi Pereira Cè subbuglio in Parlamento sul decreto Gentiloni su Alitalia per completare la procedura di cessione della compagnia aerea. IL DECRETO In ballo c’è la conversione in legge del decreto datato 27 aprile 2018, n. 38, “recante misure urgenti per…

Cè subbuglio in Parlamento sul decreto Gentiloni su Alitalia per completare la procedura di cessione della compagnia aerea.

IL DECRETO

In ballo c’è la conversione in legge del decreto datato 27 aprile 2018, n. 38, “recante misure urgenti per assicurare il completamento della procedura di cessione dei complessi aziendali facenti capo ad Alitalia S.p.A.”. Il decreto approvato a fine aprile ha in sostanza prorogato fino al 31 ottobre il termine per la vendita e fino al 15 dicembre 2018 quello per il rimborso del prestito statale

CHE SUCCEDE AL SENATO

Su Alitalia si viaggia verso una indagine conoscitiva per avere un quadro completo della situazione economico-finanziaria, dopo l’approvazione del decreto da parte del consiglio dei ministri. Il provvedimento è’ stato incardinato in Commissione speciale al Senato. Il relatore sul decreto, Mario Turco (M5s), ha spiegato che martedì prossimo si terra’ un Ufficio di presidenza “che andra’ ad individuare i contenuti delle audizioni e le parti da chiamare”. Turco ha specificato di aver chiesto audizioni formali e di aver fatto una “richiesta ampia” per quanto riguarda le parti da sentire, ossia i tre commissari, i tre ministeri coinvolti (Mef, Ministero delle Infrastrutture e Ministero dello Sviluppo economico) e i sindacati.

LA TEMPISTICA

Il termine per la presentazione degli emendamenti al dl dovrebbe essere fissato tra il 16 e il 18 maggio mentre l’arrivo nell’aula del Senato del provvedimento dovrebbe essere previsto tra il 22 e il 25 maggio.

CHE COSA DICONO M5S E LEGA

“Abbiamo tempi ristretti perché è un provvedimento d’urgenza”, ha precisato il relatore. Il presidente della Commissione speciale, Vito Crimi, ha spiegato che “martedì la Commissione si riunirà per deliberare la richiesta di audizioni formali e il lunedì e martedì della settimana successiva si partirà con le audizioni”. Lo stesso Crimi ha sottolineato che alcuni gruppi in Commissione hanno espresso “parere favorevole alle audizioni formali” perche’ “questa modalità da’ maggiore trasparenza” rispetto alle audizioni informali.  Rilievi simili sono stati espressi anche da esponenti della Lega e dei Fratelli d’Italia.

I RILIEVI

Pure i tecnici del Senato, comunque, in un dossier di approfondimento sul decreto avanzano rilievi. Il dossier innanzitutto ricorda che la relazione tecnica allegata al provvedimento “si sofferma sulla disposizione di cui all’articolo 1, comma 1, lettera b) che prevede l’estensione di tre mesi, dal 30 settembre 2018 al 15 dicembre 2018, della quota di 600 milioni sul complessivo finanziamento di 900 milioni erogato ad Alitalia. Afferma che la norma non determina nuovi oneri a carico del bilancio dello Stato, né alcun effetto finanziario, atteso che la nuova scadenza del finanziamento ricade nel medesimo esercizio precedentemente individuato”.

IL DOSSIER DI APPROFONDIMENTO

Poi i tecnici del Servizio Bilancio del Senato auspicano che “andrebbe comunque confermata l’assenza di effetti finanziari sul fabbisogno derivanti alla proroga di due mesi e mezzo della restituzione della quota di 600 milioni del finanziamento”. Ciò – si legge nel dossier – “nella misura in cui si potrebbero determinare maggiori esigenze finanziarie per lo Stato che per finanziarsi potrebbe dover far ricorso ad emissioni di titoli del debito pubblico, con connessi oneri per interessi”.

GLI AUSPICI DEL SENATO

Inoltre, alla luce dell’apertura da parte della Commissione europea di un’indagine approfondita per valutare se il prestito concesso ad Alitalia costituisce un aiuto di Stato e sulla sua conformità alle norme Ue, “occorre rammentare – scrivono i tecnici di Palazzo Madama – che una delle criticità sollevate dalla Commissione europea riguarda la durata del prestito che supera la durata massima di sei mesi prevista degli orientamenti per i prestiti di salvataggio” . Conclusione: “Dato che le norme in esame prevedono la proroga della restituzione di una parte del prestito, appaiono utili chiarimenti sulla ipotizzata difformità con la disciplina sugli aiuti di Stato”.

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