L’azienda statunitense di veicoli elettrici Tesla, di proprietà di Elon Musk, richiamerà oltre due milioni di auto a causa di preoccupazioni riguardanti il sistema di pilota automatico, che potrebbe essere utilizzato erroneamente dai guidatori. Lo si legge in un comunicato dell’Amministrazione nazionale per la sicurezza del traffico autostradale, secondo cui tra i modelli richiamati vi sono le Model 3, S, X e Y vendute negli Stati Uniti tra il 2012 e il 2023.
COSA DICE L’AUTORITÀ AMERICANA
Secondo l’ente di regolamentazione, il sistema di autopilota di Tesla potrebbe non essere dotato di controlli sufficienti a impedirne un uso errato da parte dei guidatori. Viene citato, in particolare, il rischio di incidenti nei momenti in cui l’autopilota è inserito e il guidatore non è pronto a intervenire alla guida.
La decisione giunge al termine di un’indagine su 956 incidenti avvenuti mentre le auto utilizzavano il sistema di pilota automatico.
COSA FARÀ TESLA
L’azienda offrirà ai proprietari delle auto un aggiornamento gratuito del software.
A lungo i vertici di Tesla avevano sostenuto che guidare con il pilota automatico fosse più sicuro che guidare senza. Anche ieri, martedì 12 dicembre, in un post su X (l’ex Twitter) la compagnia ha citato dati propri che mostrerebbero come gli incidenti siano meno frequenti con il pilota automatico inserito.
Il sistema in dotazione di Tesla, considerato tra i più avanzati sul mercato, aiuta i guidatori a sterzare e a mantenere la distanza di sicurezza da altri veicoli sulla strada, ma non rende le auto autonome. Lo scorso ottobre il Wall Street Journal aveva riferito di un’indagine da parte di procuratori federali ed enti di regolamentazione sull’ipotesi che Tesla abbia ingannato clienti e investitori in merito al funzionamento della propria tecnologia.
L’azienda invita i guidatori che utilizzano il pilota automatico a prestare attenzione e a mantenere le mani sul volante.