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Tesla non corre più? Cosa c’è e cosa manca nel Master Plan Part IV di Elon Musk

Nessuno show, nessuna live social: Tesla annuncia il Master Plan Part IV in sordina evitando di suscitare clamore. Il perché è presto detto: tanti proclami su Ai e robot, poca concretezza. E soprattutto non si vedono nuovi modelli di auto elettriche, nemmeno l'attesa vettura economica Model 2

Chissà se Tesla sarà ancora una casa automobilistica nel prossimo futuro. Legittimo chiederselo, non solo perché da troppo tempo non si vedono nuovi modelli delle sue chiacchieratissime auto elettriche ma anche in quanto nella quarta parte del proprio Master Plan la mobilità alla spina riveste un ruolo apparentemente marginale.

NEL MASTER PLAN TESLA SPAZIO ALLA ROBOTICA

Nessun grande evento, nessuna presentazione in pompa magna. Il Master Plan Part IV è stato annunciato in sordina, via X e probabilmente tale scelta la dice lunga sulla considerazione che Elon Musk ha per questo documento, in un’azienda che ha fatto della spettacolarizzazione hollywoodiana la propria strategia di marketing.

Sono comunque tanti gli obiettivi che il Gruppo si prefigge di raggiungere. Anzitutto, Tesla dichiara di voler puntare tutto sull’Intelligenza artificiale, probabilmente quella a “chilometro zero” sviluppata da xAi, startup fondata sempre da Musk e che ha dato i natali a Grok. Il marchio texano si ripromette di dare un corpo agli algoritmi così da “portare l’AI nel mondo fisico”.

MUSK INSEGUE UNA NUOVA PROSPERITÀ GLOBALE

L’obiettivo, si legge nel Master Plan, è di quelli ambiziosi, quasi filantropici: “la prosperità globale e il benessere umano” con tanto di “crescita economica condivisa da tutti” frutto di un “rinascimento tecnologico” che ci porti a una era di “sovrabbondanza sostenibile”. Finora però la prosperità è stata tutta personale e ha portato Musk al vertice della classifica dei paperoni del pianeta.

La fuffa insomma è molta e si fa fatica a separarla dai contenuti perché questi ultimi, di contro, paiono latitare. In compenso le foto a corredo dell’articolo lasciano intuire che tutti questi paroloni si riferiscano all’importanza per l’azienda (e per il pianeta, sostengono da Austin, Texas) degli Optimus, i robot a marchio Tesla che, nei piani di Musk, dovrebbero diventare tuttofare domestici.

SI INTRAVEDE LA GUIDA AUTONOMA

Qua e là si percepisce che Tesla faccia ancora riferimento ai suoi software di guida autonoma: “Abbiamo realizzato un ecosistema di prodotti sostenibili, dai trasporti alla produzione di energia, stoccaggio di energia e robotica”, ma sono solo passaggi sfuggenti. Mancano riferimenti a prodotti concreti, come mancano date, notizie su costi di sviluppo e investimenti.

 

Sembra evidente che Tesla abbia fatto tesoro degli errori di comunicazione pregressi proprio sul tema dell’Autopilot: visti i numerosi rinvii e dato che l’auto completamente autonoma promessa nel 2006 ancora non si vede, nel Master Plan si adotta la strategia opposta e tutto diventa nebuloso.

“Siamo sull’orlo di una rivoluzione tecnologica che porterà a una crescita senza precedenti – rassicurano da Tesla nel Master Plan. “Non sarà un piccolo passo, ma un balzo in avanti enorme per la Tesla e per l’intera umanità. Gli strumenti che stiamo sviluppando ci aiuteranno a costruire il mondo che abbiamo sempre sognato, nel quale vengono ridefiniti gli elementi costitutivi fondamentali del lavoro, della mobilità e dell’energia”.

NEL MASTER PLAN NON SI PARLA DI MODEL 2

Resta da capire se un simile documento, che più che un Master Plan pare un manifesto politico o lo statuto di una fondazione, convincerà gli azionisti. Di certo lascia l’amaro in bocca agli appassionati del marchio dell’auto elettrica per antonomasia che da tempo confidano nell’annuncio di nuovi modelli e sono ancora in attesa dell’ufficializzazione del famoso/famigerato modello budget Model 2 – noto anche come Model Q – dal prezzo tra i 25mila e i 30mila euro.

Su quel fronte, a quanto pare, tutto nuovamente rinviato a data da destinarsi col rischio che quando finalmente debutterà sul mercato si ritroverà sorpassata da auto elettriche cinesi proposte sotto i 20mila euro.

 

Una mancanza enorme (alcuni irriducibili hanno iniziato a passare al setaccio frame dopo frame del video alla ricerca di indizi su nuove vetture), considerato che non sono pochi gli analisti che sostengono che l’arresto nelle vendite di Tesla non sia solo da imputare alla “cattiva reputazione” che il magnate sudafricano s’è costruito anzitutto alleandosi con Donald Trump e successivamente portando avanti gli estremismi del movimento Maga (Make America Great Again) ma anche molto più prosaicamente per l’assenza di offerta, avendo i precedenti modelli ormai maturato una anzianità di servizio tale da non attrarre più nessuno.

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