Frode. E’ questa l’accusa che la Sec, l’autorità di Borsa americana, ha mosso contro Tesla ed Elon Musk per il tentativo (mai andato in porto o realmente progettato) di togliere dalla Borsa l’azienda. Ripercorriamo la vicenda.
IL TENTATIVO DI DELISTING
Tutto ha avuto inizio il 7 agosto scorso, quando il fondatore e Ceo della casa automobilistica americana prima con un tweet e poi con una lettera ai dipendenti ha avanzato l’ipotesi di delisting per la società. L’obiettivo, almeno nella teoria, era quello di mettere al riparo Tesla dalle speculazioni in borsa, portare la società all’incasso e poi magari ipotizzare un ritorno a Wall Street.
Elon Musk avrebbe ricomprato (assieme ad altri soci) le quote, acquistando ogni azione a 420 dollari, per un valore complessivo di 71,3 miliardi di dollari, che sale a 82 miliardi se si include il debito. I fondi, almeno a quanto scritto su Twitter, erano garantiti.
LA LETTERA AI DIPENDENTI
L’operazione “sarebbe una grande opportunità” ed eliminerebbe le “distrazioni” legate agli sbalzi azionari, spiegava Elon Musk in una mail ai dipendenti.
IL TITOLO ERA SCHIZZATO
Non c’era nulla di concreto, ma il tweet di Elon Musk aveva smosso i mercati e fatto schizzare il titolo di Tesla in pochissimi minuti verso i 380 dollari, per poi essere sospeso dagli scambi per un’ora.
LA RETROMARCIA
Solo 17 giorni dopo, il Ceo è tornato sui suoi passi, rinunciando al piano. Anche i sauditi, tra gli altri, avrebbero preso parte alle transazione.
LE ACCUSE DELLA SEC
Il delisting, dunque, si è concluso in un nulla di fatto e la Securities and Exchange Commission è convinta che Musk abbia fatto dichiarazioni false e fuorvianti, facendo perdere miliardi di dollari a chi aveva scommesso contro un calo del titolo Tesla.
“Musk non aveva nemmeno discusso, ancora meno confermato, termini chiave dell’operazione, incluso il prezzo, con nessuna fonte potenziale di finanziamento”, si legge nel documento di accusa depositato in tribunale dalla Sec che vorrebbe che Elon Musk non fosse un dirigente e un membro del CdA di una qualsiasi azienda quotata.