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Come sterzano le Fiere dell’auto in Germania

L'approfondimento di Pierluigi Mennitti da Berlino sui cambiamenti in atto nelle Fiere dell'auto

 

La crisi dell’auto si è riflessa in quella delle fiere di settore in tutto il mondo, e ai magri numeri degli ultimi anni si è sommata la catena di annullamenti dovuti alla pandemia. In Germania, dove l’industria automobilistica rappresenta ancora oggi il segmento più importante e occupa tra marchi d’auto e indotto oltre 800.000 lavoratori, il declino della IAA, conosciuta come la Fiera di Francoforte, è andata di pari passo con l’offuscamento di immagine dei marchi tedeschi in seguito allo scandalo delle emissioni diesel. Il calo dei visitatori è diventato un crollo e gli organizzatori hanno deciso di prendere il toro per le corna: chiudere con la lunga stagione sul Meno e optare per un cambiamento radicale. Un nuovo concetto di evento e una nuova sede.

L’IAA PROVA A RINASCERE A MONACO CON UN NUOVO CONCETTO

Dalla Fiera dell’auto a un evento che si propone di dare impulso ricerca di soluzioni per una mobilità sostenibile. E lasciata Francoforte, il carrozzone della IAA, snellito e modernizzato si trasferisce a Monaco, nella Baviera che accanto a nomi storici dell’industria automobilistica come Bmw e Audi nasconde in centinaia di piccole e medie imprese tecnologiche il suo moderno cuore high-tech.

Nei giorni scorsi è stato presentato il concetto che animerà la prima edizione in riva all’Isar, che – ritorni pandemici permettendo – si inaugurerà il 7 settembre 2021. La IAA diventerà un appuntamento tra fiera, conferenze e happening, come spiega Hildegard Müller, presidente dell’associazione degli industriali dell’auto Vda (Verband der Automobilindustrie), non più concentrato solo negli androni chiusi della fiera vera e propria ma diffuso in città: un appuntamento non confinato agli addetti ai lavori ma aperto alla partecipazione dei cittadini. Se i visitatori non vanno più alla fiera, che è il motivo principale per cui l’intera organizzazione ha chiuso la gloriosa ma tramontata esperienza francofortese, sarà la fiera ad andare dai cittadini (che sono poi i potenziali clienti).

SALONE DELL’AUTO: PIU’ SPAZIO ALLE IDEE TECNOLOGICHE CHE ALLE AUTO

Nell’area fieristica a est di Monaco non verranno più riservati agli espositori gli spazi interminabili che caratterizzavano l’evento a Francoforte, ma l’intero evento si svolgerà in un’area più compatta. Costruttori e fornitori non esibiranno in maniera classica i modelli in competizione fra di loro con i propri singoli stand, come ancora generalmente avviene in tutte le fiere di qualsiasi settore, ma presenteranno esclusivamente le idee tecnologiche più recenti. Spazio dunque all’innovazione. E al posto della presentazione dei modelli ci saranno conferenze e tavole rotonde per dibattere i temi della grande e difficile transizione che sta vivendo l’intero settore dell’automotive. Di discutere, scambiarsi idee e confrontare progetti c’è oggi più bisogno che di mettere in bella mostra l’intero parco auto in vendita. Tanto più che da tempo, seguendo i modelli delle case tecnologiche come Apple, i costruttori presentavano le nuove auto in show appositi, con la conseguenza che in fiera si trovavano ormai veicoli che il grande pubblico aveva già visto, facendo venir meno l’effetto sorpresa.

NELLE PIAZZE DEL CENTRO L’ESPERIENZA DELLA MOBILITA’ SOSTENIBILE

Ma quel che si svolgerà negli androni chiusi della fiera è solo una parte della nuova IAA. La novità più interessante è l’idea di coinvolgere l’intera città nell’evento e aprire le piazze del centro storico di Monaco, una delle città storiche più intatte della Germania in una sorta di esperienza del futuro dal vivo. Tradizione e innovazione. La parte “Open Space” del Salone dell’auto si impossesserà delle piazze strappate al traffico quotidiano per presentare le soluzioni più innovative in tema di nuova mobilità. Saranno gli spazi in cui i frequentatori dell’evento potranno vedere e sperimentare in maniera diretta le novità che l’industria dell’automotive nel suo complesso sarà in grado di presentare per il miglioramento di una mobilità sostenibile e a emissioni ridotte. Non sarà dunque solo il terreno dell’auto, ma anche delle biciclette e degli scooter elettrici, dei veicoli sperimentali a guida autonoma, dei mezzi pubblici che nei progetti futuri integreranno sempre di più il traffico privato, soprattutto nelle città. Sarà qui, sperano gli organizzatori, che verranno mostrati in futuro i primi taxi volanti.

In Germania il modello fieristico di coinvolgimento della città ospitante funziona da qualche anno con successo con la Fiera del libro di Lipsia, non a caso un evento più coinvolgente (anche se più ridotto) rispetto alla più grande e nota Buchmesse di Francoforte. La speranza di Monaco è di ripetere con l’auto quel che è riuscito a Lipsia con l’editoria.

UNA “BLUE LINE” A BASSA EMISSIONE

Una terza realtà coinvolta sarà l’arteria stradale di 10 chilometri che collega il centro di Monaco alla sede della fiera. Questa strada, ribattezzata Blue Lane, sarà riservata al trasporto di operatori e visitatori verso l’area fieristica e viceversa, che sarà organizzato con veicoli a bassa emissione di gas e occupati da almeno due persone. Una sorta di navetta dimostrativa della mobilità sostenibile. A dire il vero sembra l’iniziativa meno interessante, ma come tutte le idee nuove bisognerà vedere come sarà sviluppata e se riuscirà a trovare un suo senso all’interno dell’intero concetto.

DURATE RIDOTTA: DA DUE SETTIMANE A 6 GIORNI

Si volterà dunque pagina rispetto al gigantismo degli anni di Francoforte. Oltre alla riduzione fisica degli spazi in fiera, l’intera durata dell’edizione di Monaco verrà ridotta di più della metà, passando da 15 a 6 giorni, Una sfoda comunque, dato il momento che l’intero settore sta attraversando, che somma l’impatto devastante causato dalla pandemia alla crisi dell’auto impegnata in una complessa fase di transizione. Le csae costruttrici risparmiano, mentre molte aziende fornitrici si ritrovano a lottare addirittura per la propria sopravvivenza. Uno degli eventi concorrenti, il Salone dell’auto di Ginevra, ha già annunciato la cancellazione dell’edizione 2021, dopo che il covid-19 aveva fatto saltare quella di quest’anno. A Monaco si dicono ottimisti di poter coinvolgere non solo i costruttori tedeschi ma anche quelli stranieri. Ci sarà voglia di ripartire e di affrontare con maggior fiducia il percorso di innovazione cui l’intero settore è chiamato per avere un futuro.

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