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concorrenza

Perché Sole 24 ore, Urso e Authority tamponano i taxi

Il Sole 24 Ore folgora la protesta dei taxi: "A quasi un anno dal decreto Asset nulla è cambiato nelle grandi città".  Il ministro Urso: "Servono più auto bianche". E Zaccheo, presidente dell'Aurorità sui trasporti, incalza i comuni... Fatti, numeri e approfondimenti

 

Tassisti nuovamente in piazza contro la riforma del settore, nonostante l’attendismo dei Comuni rimproverato a più riprese dal Garante della Concorrenza. La categoria, che ha dimostrato già in passato di essere compatta quando si tratta di scioperare e protestare anche con veemenza, ha incrociato le braccia contro il decreto Asset e i decreti Salvini per attuare i provvedimenti e disinnescare sul nascere il ripresentarsi del caos che si registrò la scorsa estate, con lunghissime code nei posteggi di turisti in attesa e pochissime auto bianche in strada per soddisfare le richieste. Dopo circa dodici mesi, cos’è cambiato?

I TAXI CITTA’ PER CITTA’ FOTOGRAFATI DAL SOLE

Di fatto nulla, almeno secondo la fotografia scattata dal Sole 24 Ore (che approfondisce i rilievi dell’Autoritàà antitrust) che ha passato in rassegna la situazione nelle principali città italiane. Partendo dalla capitale – meta agognata dal turismo estivo -, il Campidoglio, scrive il quotidiano di Confindustria, “per tamponare l’emergenza della domanda taxi inevasa, aggravata dal boom turistico, pensa di riuscire ad attivare per l’Anno Santo anche 500 licenze stagionali e 800 seconde guide (oggi meno di 500), oltre a 2.000 nuove autorizzazioni Ncc (ma si attende il varo dei decreti Salvini). Tornando al bando per le 1.000 nuove licenze, entro maggio si dovrebbe concludere l’interlocuzione con l’Art, seguita a giugno dal confronto con le sigle dei tassisti. Il Comune lavora per indire i bandi a luglio affidando la procedura al Formez, mentre i nominativi degli assegnatari, al netto di possibili ricorsi, sono attesi a settembre, con rilascio delle nuove licenze a inizio Giubileo. Tra i requisiti del bando, nozioni basilari di inglese e conoscenza dei luoghi turistici, oltre all’aumento da 40 a 160 delle licenze taxi per vetture per trasporto disabili”.

Milano, che come Start aveva già sottolineato, si è mossa per prima e meglio rispetto a tante altre città italiane, vede i bandi andare deserti e Palazzo Marino litigare anche su questo fronte con la Regione, d’opposta fede politica: “A marzo è stata indetta una prima gara per 450 permessi, chiusa ad aprile con 700 domande, cui seguirà un secondo bando per altre 450 licenze. In totale 900 licenze di cui la metà dovrebbe essere assegnata in autunno. Il costo di ogni licenza è di 96mila euro. Tutto bene, dunque? Non proprio – fa notare il Sole 24 Ore  – Due ricorsi al Tar di tassisti e associazioni contestano il prezzo fissato dal Comune: il 30 maggio si pronuncerà il Consiglio di Stato. Nell’attesa, il sindaco Sala ha ricordato che i nuovi taxi circoleranno nonostante il mancato supporto della Regione Lombardia, che infatti non ha mai autorizzato l’incremento, più volte richiesto, ora possibile solo grazie a una norma nazionale”.

“A Bologna (al momento 722 auto bianche ) si procede, con cautela ma si procede, cercando di non turbare l’intesa raggiunta a dicembre tra Comune e alcune sigle taxi che prevede modifiche ai turni (più auto di sera e weekend), aumento delle tariffe e una nuova app per monitorare il numero di taxi in strada”, si legge sempre sul Sole 24 Ore che ricorda che come contropartita “il Comune è a un passo dal definire l’atteso bando per 72 nuove licenze, al costo di 200mila euro ciascuna (valore medio nel mercato locale), anche se la cifra finale potrebbe essere più contenuta. Nel suo recente parere l’Autorità di regolazione dei trasporti considera la cifra non «ragionevole» e invita l’amministrazione a scendere sotto i 175mila euro – quanto richiesto nel “vecchio” bando del 2018 poi congelato per scarsità di candidati – per avere più chance di assegnare i permessi”.

I RILIEVI DEL GARANTE EVIDENZIATI DAL SOLE

Sottolinea Il Sole 24 Ore in un altro articolo: “È un ritratto impietoso quello che emerge dalle segnalazioni dell’Antitrust sul servizio taxi nelle principali città italiane: una mappa delle inefficienze con un unico comun denominatore, la carenza di licenze rispetto al numero degli abitanti”.

“A partire dalla Capitale, passando per il capoluogo campano e quello lombardo i problemi sono tutti «riconducibili a una genere e consistente insufficienza dell’offerta rispetto alla domanda». Il documento fotografa la situazione in una tabella dalla quale si evince che Roma ha 7.692 licenze attive, 2,8 per mille residente e 6 licenze per kmq; Milano 4.853 licenze, 3,5 per mille residenti e 26,7 per kmq; infine a Napoli sono 2.364 le licenze attive, 2,6 per ogni mille residenti e 20,1 per ogni kmq. Tra le considerazioni dell’authority c’è quella delle domande inevase: a Roma nel periodo compreso tra gennaio e luglio 2023 «le richieste complessive sono aumentate da circa 985mila a circa 3 milioni mentre le richieste di taxi inevase sono aumentate da circa 155mila a circa 1,3 milioni». L’autoritry conclude che «la percentuale di richieste inevase che tra gennaio e febbraio era intorno al 14-15% a giugno e luglio è salita a circa il 45%»”.

LE SFERZATE DI ZACCHEO AI COMUNI SUI TAXI

Sempre il Sole ospita una intervista a Nicola Zaccheo, numero 1 dell’Autorità di regolazione dei trasporti (Art) che in merito dice: “Il problema vero dei taxi è tutto nelle mani degli enti locali che devono fare i bandi per le nuove licenze il cui numero è definito dall’Art. Secondo me bisognerebbe anche lì trovare dei meccanismi che incentivino gli enti locali a chiederci nuove licenze, magari premialità o un maggior supporto finanziario da parte dello Stato se aumentano le licenze. Non c’è dubbio che esista una discrepanza tra le esigenze del mercato e il numero di licenze, e quindi invito gli amministratori e gli enti locali ad avere più coraggio e a chiederci più autorizzazioni”.

E sugli Ncc il numero 1 dell’Autorità di regolazione dei trasporti taglia corto: “Taxi e Ncc sono servizi diversi, non dovrebbero lavorare in contrapposizione: magari aiutiamo a caratterizzarli ancora di più ma nello stesso tempo è necessario aumentare le licenze anche per loro.”

ANCHE URSO TAMPONA I TAXI

In “Italia servono più taxi”, ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo al programma 24 Mattino su Radio 24, emittente del Gruppo 24 Ore. “Ciascuno in questo Paese è libero di esprimere il proprio dissenso, scioperare e protestare. Quello che ritengo necessario è che finalmente ci possa essere un servizio più corrispondente alle esigenze dei nostri cittadini e dei tanti turisti stranieri che vengono nel nostro paese. La crescita della presenza turistica deve trovare una accoglienza altrettanto importante e questo credo che sia assolutamente necessario, soprattutto in vista del Giubileo”, ha affermato Urso. Che ha anche aggiunto: “A Roma sono attesi almeno 40 milioni di pellegrini che visiteranno anche altre città, per questo servono più taxi e mi auguro che i tassisti possano sviluppare ancora di più la loro attività. Per questo abbiamo fatto un provvedimento che consente ai comuni sia di realizzare concorsi straordinari in tempo celere, sia di concedere ai tassisti una seconda licenza temporanea per eventi straordinari come il Giubileo, sia di dare loro in tempo congruo una seconda guida”.

COSA DICONO I TASSISTI

“Il fermo nazionale del servizio taxi che si è svolto in tutto il Parse, ha avuto una straordinaria partecipazione con l’astensione dal lavoro di più del 90 % dei conducenti delle auto bianche”, dichiarano soddisfatte in una nota Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Satam, Tam, Claai, Unione Artigiani, Unione Tassisti d’Italia, Uritaxi, Fast Confal taxi, Unica taxi Cgil, Uiltrasporti, Orsa taxi, Usb taxi, Unimpresa, Sitan/Atn.

Questo per ciò che concerne lo sciopero di ieri, quanto al futuro promettono: “Vigileremo su quanto accadrà nei prossimi giorni – hanno dichiarato le sigle sindacali – anche al fine di valutare eventuali nuove iniziative di lotta da svolgersi prima delle prossime elezioni europee. In attesa di ulteriori sviluppi – concludono – invitiamo i colleghi al termine del fermo autorizzato a riprendere in modo regolare il servizio”.

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