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Inglesi TATA Motors

Perché l’indiana Tata sgommerà sempre più nel Regno Unito

La Brexit non ferma il colonialismo inverso dell'automotive: gli indiani di Tata Motors preferiscono gli inglesi agli spagnoli per la loro gigafactory. Merito del governo britannico che ha messo sul piatto un consistente pacchetto di agevolazioni da mezzo miliardo di sterline

Capita talvolta che il commercio offra occasioni di rivalsa sulla storia, quella con l’iniziale maiuscola. E capita perfino che gli inglesi accolgano a braccia aperte gli indiani nella qualità di nuovi colonizzatori nel campo dell’automotive, dato che portano al di là della Manica quegli investimenti e quell’occupazione che il comparto dell’auto di Sua Maestà, da anni in declino, non riusciva più a garantire. Capita insomma che gli inglesi festeggino l’arrivo di Tata.

TATA PREFERISCE GLI INGLESI

La notizia che Tata ha preferito gli inglesi agli spagnoli, giunta dopo diversi mesi di negoziati con entrambi i governi, sorprende non solo per i motivi sopra accennati ma anche perché per molti osservatori le difficoltà post Brexit avrebbero dovuto giocare nettamente a favore di un insediamento iberico. Invece  Tata Sons, la capogruppo del conglomerato indiano, ha deciso di realizzare Oltremanica un impianto per la produzione di celle con una capacità annuale di 40 GWh.

GLI INVESTIMENTI INDIANI AL DI LA’ DELLA MANICA

Si tratta di una gigafactory che faceva gola a entrambi i Paesi in quanto il progetto prevede investimenti per oltre 4,61 miliardi di euro  e garantire la creazione di un massimo di 4 mila posti di lavoro diretti e di altre migliaia nell’indotto.

Secondo la stampa britannica Tata andrà nel Somerset con l’obiettivo di fornire batterie innanzitutto agli impianti di assemblaggio al gruppo Jaguar Land Rover che raggruppa due marchi storici inglesi di proprietà degli indiani di Tata Motors dal 2008.

GLI INCENTIVI DEL GOVERNO UK

Sempre i giornali inglesi rivelano che il governo britannico è riuscito a convincere gli indiani promettendo a Tata un consistente pacchetto di agevolazioni che si comporrebbe di crediti fiscali e altri incentivi per un totale di mezzo miliardo di sterline.

LE ELEZIONI ANTICIPATE HANNO MESSO IN FUGA GLI INDIANI

Secondo i beninformati, Tata avrebbe tanto voluto mettere radici in un lotto industriale a Zuera (alle porte di Saragozza), che già a suo tempo il gruppo Volkswagen aveva preso in considerazione per la sua gigafactory prima di scegliere Sagunto.

Gli indiani nei mesi scorsi avevano avuto diversi incontri coi rappresentanti della comunità autonoma dell’Aragona ma avrebbero infine deciso di trasferirsi in Gran Bretagna, nonostante gli incentivi messi sul piatto da Madrid, visto che le elezioni anticipate del governo centrale rischiavano di far riniziare daccapo le trattative.

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