Le Monde ha avuto accesso a nuovi elementi dell’indagine giudiziaria sui pneumatici difettosi del colosso americano, che rafforzano i pesanti sospetti che gravano sul terzo produttore mondiale.
Lo scandalo dei pneumatici difettosi esplode in faccia alla Goodyear. Due rappresentanti della multinazionale americana sono stati convocati martedì 13 maggio dal giudice Marc Monnier di Besançon per un possibile rinvio a giudizio per “omicidio colposo”, “frode sulle qualità sostanziali di un prodotto” e “pratiche commerciali ingannevoli”. Nuovi elementi dell’indagine giudiziaria, di cui Le Monde è venuto a conoscenza, rafforzano i pesanti sospetti che gravano su Goodyear.
Il numero tre mondiale nel settore dei pneumatici è sospettato di aver lasciato in circolazione decine di migliaia di pneumatici difettosi, che hanno causato numerosi incidenti in tutto il mondo, alcuni dei quali mortali. Le due persone giuridiche che potrebbero essere perseguite sono la SAS Goodyear France, distributrice in Francia, e la Goodyear Operations SA, con sede in Lussemburgo, che ha prodotto gli pneumatici incriminati.
Il 26 giugno 2024, in un verbale di sintesi – rivelato da Le Monde – i gendarmi della sezione investigativa di Versailles hanno innanzitutto sottolineato che “Goodyear avrebbe dovuto avviare una campagna di richiamo come previsto dal codice del consumo e dal codice della strada. La campagna avrebbe permesso di bloccare immediatamente la circolazione e l’uso di questi pneumatici, salvando così, senza dubbio, molte vite umane.
INDIZI GRAVI O CONCORDANTI
Subito dopo, il 4 dicembre 2024, il procuratore di Besançon, Etienne Manteaux, ha consegnato al giudice Monnier una requisitoria supplementare che gli ha permesso di estendere le indagini. «In nessun momento la società Goodyear ha informato i propri clienti del pericolo a cui le società di trasporto esponevano i conducenti di automezzi pesanti e gli altri utenti della strada in relazione al rischio di scoppio dei pneumatici Goodyear Marathon LHS II e LHS II +» […] «Questo pericolo era aggravato dal fatto che questi pneumatici erano destinati esclusivamente all’equipaggiamento dell’asse anteriore dei trattori stradali, poiché lo scoppio di un pneumatico del trattore comporta l’immediata perdita di controllo del camion.
[…]“PERICOLI VOLUTAMENTE MINIMIZZATI”
Queste probabili azioni legali sono il risultato di una lotta instancabile, condotta da anni, nell’ombra e in solitudine, da Sophie Rollet. È stata ancora lei ad avvisare il procuratore di Besançon del fatto che gli pneumatici incriminati erano ancora in circolazione, quasi undici anni dopo aver vissuto una tragedia personale. […]
Le Monde aveva rivelato, il 1° luglio 2020, l’incredibile storia di questa ex assistente materna il cui marito, un camionista, è morto nell’estate del 2014 sull’autostrada A36, in un incidente causato dallo scoppio di uno pneumatico. Dalla sua piccola casa di Geney (Doubs), un villaggio di appena 150 anime, la signora Rollet ha indagato per anni, armata solo del suo computer, per cercare di dimostrare la responsabilità della Goodyear in numerosi incidenti, tra cui quello che è costato la vita a suo marito. Dalle sue indagini è emerso che due tipi di pneumatici Goodyear destinati agli autocarri, il Marathon LHS II e il LHS II +, erano probabilmente difettosi.
Alla fine del 2023, due informatori hanno consegnato alla giustizia (che già nell’estate del 2014 aveva ricevuto una denuncia della signora Rollet per “omicidio colposo”) elementi interni alla Goodyear che potrebbero confermare i sospetti che gravano sull’azienda dell’Ohio. In una nuova serie di quattro articoli pubblicati alla fine di marzo 2024 – e successivamente inseriti nel fascicolo giudiziario –, Le Monde ha rivelato il contenuto delle due chiavette USB, ma anche nuovi elementi che confermano i sospetti iniziali della signora Rollet. Ne emerge che Goodyear, informata negli anni 2010 di una serie di incidenti che coinvolgevano autocarri equipaggiati con pneumatici Marathon LHS II e LHS II +, aveva scelto, al fine di non dare risonanza a uno scandalo che avrebbe potuto danneggiare gravemente la sua immagine, di proporre con la massima discrezione ai propri clienti un semplice scambio commerciale, piuttosto che ordinare con urgenza e con grande pubblicità un richiamo sistematico dei pneumatici in questione.
QUESTIONE DI “COSTO”
Il 28 marzo 2024, Le Monde ha citato un certo Thierry Delannoy, all’epoca responsabile della qualità dell’assistenza tecnica di MAN France, uno dei principali costruttori di autocarri pesanti. Incaricato di seguire un incidente mortale causato dallo scoppio di un “Marathon” sull’autostrada A1 nel luglio 2014, aveva segnalato via e-mail alla sua direzione la pericolosità degli pneumatici Goodyear. Ciò ha spinto il giudice Monnier a convocare con urgenza il signor Delannoy, oggi in pensione.
Interrogato dalla gendarmeria il 23 aprile 2024, l’ex dipendente della MAN ha confermato che gli pneumatici Marathon LHS erano affetti da un difetto di progettazione, dovuto a una questione di “costo”. Secondo lui, prima di immettere sul mercato questi nuovi modelli, Goodyear avrebbe “ridotto la qualità dei materiali e della progettazione chimica […]
Queste numerose rivelazioni hanno provocato, nel mese di maggio 2024, una vasta serie di perquisizioni – in diversi paesi europei – che hanno interessato diverse strutture di Goodyear, nonché diverse audizioni di dirigenti della multinazionale. Nella sede di Goodyear France, situata a La Défense (Hauts-de-Seine), gli investigatori hanno sequestrato oltre 5 gigabyte di dati, pari a 5.457 file. L’analisi del loro contenuto ha quindi convinto la giustizia ad avviare un procedimento contro Goodyear.
Dopo essere stato a lungo interrogato dagli investigatori, il 4 giugno 2024 François de Verdière, direttore legale di Goodyear per l’Europa, il Medio Oriente e l’Africa, ha per lo più glissato […] Ha solo ammesso che l’azienda per cui lavora ha risarcito (con la massima discrezione) alcune vittime di incidenti causati dall’esplosione di uno pneumatico Goodyear, facendogli firmare clausole di riservatezza. Tre giorni dopo, il 7 giugno 2024, la gendarmeria ha interrogato Grégory Boucharlat, vicepresidente commerciale di Goodyear Europe. Quest’ultimo non si è mostrato molto più loquace. «Si può definire uno pneumatico che tende a esplodere come uno pneumatico che può presentare pericoli per l’utente?», gli hanno chiesto gli investigatori. Risposta di Boucharlat: «Non ho un’opinione in merito».
(Estratto dalla rassegna stampa di eprcomunicazione)