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Perché il niet di Bruxelles alla fusione Alstom-Siemens fa infuriare Germania e Francia

Tutti i motivi del no di Bruxelles alla fusione Alstom-Siemens, i commenti delle aziende e le reazioni dei governi di Francia e Germania

Il no di Bruxelles “servirà gli interessi” della Cina e del suo colosso ferroviario. Non ha usato giri di parole il ministro francese dell’Economia, Bruno Le Maire, commentando la decisione della Commissione europea che ha bocciato la fusione tra la francese Alstom e la tedesca Siemens.

Ecco i dettagli della decisione, le reazioni delle aziende interessate, le spiegazioni dei commissari europei e i commenti di Parigi e Berlino.

ECCO PERCHÉ BRUXELLES HA DETTO NO A SIEMENS-ALSTOM

La Commissione Ue ha bloccato il progetto di fusione tra la francese Alstom e la tedesca Siemens, perché “avrebbe influenzato la concorrenza nei mercati dei sistemi di segnalamento ferroviario e dei treni ad alta velocita’. Le parti non hanno proposto misure correttive sufficienti per rimediare a questi problemi”. E’ quello che scrive oggi la Commissione Ue in una nota.

CHE COSA HA DECISO LA COMMISSIONE UE SU ALSTOM-SIEMENS

“Siemens e Alstom sono punte di diamante dell’industria ferroviaria. In assenza di azioni correttive, questa fusione avrebbe portato a prezzi più elevati per i sistemi di segnalazione che garantiscono la sicurezza dei passeggeri e per le generazioni future di treni ad altissima velocità. La Commissione ha vietato la concentrazione perché le parti non erano disposte a rimediare ai problemi di concorrenza significativi che abbiamo identificato”, ha detto la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager. La decisione arriva dopo un’indagine approfondita da parte della Commissione sull’operazione che avrebbe permesso a Siemens e Alstom di mettere in comune le loro attività in una nuova società controllata esclusivamente da Siemens. Questa operazione avrebbe riunito i due maggiori fornitori di vari tipi di sistemi sistemi di segnalazione per ferrovie e metropolitane, nonché di materiale rotabile in Europa.

ECCO LA NOTA DI BRUXELLES SU ALSTOM-SIEMENS

“Entrambe le società sono leader nel mondo e la fusione avrebbe creato l’indiscusso leader di mercato in alcuni mercati della segnaletica e un attore dominante nell’area dei treni ad altissima velocità. Avrebbe ridotto la concorrenza in queste due aree, limitando così la scelta di clienti, operatori ferroviari e gestori dell’infrastruttura ferroviaria”, scrive Bruxelles. Durante la sua indagine approfondita, la Commissione ha ricevuto una serie di reclami da parte di clienti, concorrenti, associazioni professionali e sindacati. Ha anche ricevuto commenti negativi di diverse autorità nazionali garanti della concorrenza nello Spazio economico europeo. Le parti interessate erano preoccupate del fatto che l’operazione proposta avrebbe influito in modo significativo sulla concorrenza e avrebbe potuto ridurre l’innovazione, portando alla scomparsa dei concorrenti più piccoli e a prezzi più elevati. “Dal momento che le parti non erano disposte a proporre misure correttive sufficienti per affrontare tali preoccupazioni, la Commissione ha bloccato l’operazione per proteggere la concorrenza nel settore ferroviario europeo”, ha spiegato la Ue.

LA REAZIONE DI SIEMENS

“Prendiamo atto del fatto che la Commissione abbia detto la parola fine a un progetto-faro in Europa”, ha commentato il numero uno di Siemes, Joe Kaeser, commentando la bocciatura da parte di Bruxelles della fusione fra il gruppo tedesco e la francese Alstom. “Le elezioni europee davanti a noi ci offrono una chance unica di costruire un’Europa del futuro, che si possa confrontare con una politica economica comune e moderna con le migliori del mondo”, ha aggiunto.

IL COMMENTO DI VESTAGER CON LA RAMANZINA A GERMANIA E FRANCIA

“I cinesi non sono da nessuna parte” e “non li vediamo arrivare” in Europa nei settori di metro, treni ad alta velocità e sistemi di segnalazione. Cosi’ la commissaria Ue alla concorrenza Margrethe Vestager ha respinto le critiche di Francia e Germania sulla bocciatura della fusione Alstom-Siemens paventando la ‘minaccia cinese’. “Mai nessun fornitore cinese ha partecipato ad appalti pubblici per treni e metro in Europa ne’ e’ verosimile che accada nel prossimo futuro”, ha detto, ricordando che la società cinese Crcc è attiva per oltre il 90% solo in Cina, e che per operare nel settore della segnalazione “nell’Ue e’ molto difficile ottenere l’autorizzazione” per operatori di Paesi terzi. “Una società non può essere competitiva all’estero se non lo e’ per prima a casa sua”, ha quindi sottolineato Vestager in merito alle critiche di aver impedito la creazione di un “campione europeo” bocciando la fusione Alstom-Siemens.

LE PAROLE DI MERKEL CRITICA CON LA COMMISSIONE

“Prendiamo atto con rammarico della decisione della Commissione”, che e’ l’organo competente per la materia. Lo ha detto il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, rispondendo a una domanda in conferenza stampa a Berlino, sulla bocciatura della fusione Siemens-Alstom da parte della Commissione Ue. “Il governo tedesco si impegna per modernizzare la legge sulla concorrenza e sui cartelli”, ha continuato Seibert, facendo riferimento a una commissione che dovrà elaborare delle proposte.

LE ACCUSE DELLA FRANCIA A BRUXELLES

Il governo prenderà in considerazione altre “possibilità di consolidamento per Alstom”, in seguito al veto posto dalla Commissione della fusione del gruppo ferroviario francese con la tedesca Siemens. Lo ha dichiarato mercoledì il ministro francese dell’Economia Bruno Le Maire. “Questo fiore all’occhiello francese ha tutto per avere successo, ma deve consolidare”, ha detto il ministro ai giornalisti al Senato, dopo aver affermato che il divieto di Bruxelles “servirà gli interessi” della Cina e del suo colosso ferroviario.

DECISIONE UE CONTRO EUROPA E ITALIA. IL COMMENTO DI BENTIVOGLI (FIM-CISL)

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