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Canadair

Perché il governo bistratta i Canadair?

Per far fronte all’emergenza degli incendi boschivi dell’estate 2023, l’Italia può contare al momento su una flotta di 19 Canadair. Il nostro paese ne aveva chiesti altri ma dovrà aspettare ancora 4-5 anni. Il governo attacca il monopolio privato sui Canadair. Nel frattempo le aziende lavorano a nuove soluzioni come droni antincendio… ma sono davvero…

 

Con l’emergenza incendi che si fa sempre più drammatica nella nostra penisola, l’Italia rinnova l’appello per nuovi Canadair, che non arriveranno prima del 2027.

“È assurdo che l’Ue non abbia un flotta velivoli antincendio degna di questo nome”, ha affermato il ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare Nello Musumeci, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri il 26 luglio.

“Ci sono sempre meno Canadair in giro, l’Italia si è candidata per acquistarne alcuni ma dovrà aspettare ancora 4-5 anni. A fronte di questa paradossale situazione, si sta lavorando a una soluzione alternativa assieme ad altri Stati membri dell’Ue, perché il problema non è solo italiano” ha sottolineato il ministro Musumeci (Fratelli d’Italia).

Dunque ancora quattro anni (e quattro calde estati) senza nuovi Canadair.

Nel frattempo, si lavora alle soluzioni alternative con i progressi della tecnologia aerea antincendio. Tuttavia, trovare un velivolo con capacità simili a quello canadese non è semplice.

In occasione della prossima REAS 2023, la ventiduesima edizione del salone internazionale su emergenza, protezione civile, primo soccorso e antincendio, saranno presentati in anteprima due nuovissimi droni “made in Italy” ad ala fissa e a propulsione solare. Uno di questi è il Fire Responder, un drone a decollo e atterraggio verticali capace di trasportare sei kg di materiale estinguente. Ma il Canadair può trasportare fino a 6mila litri di acqua.

Tutti i dettagli.

LA FLOTTA ANTIANCENDIO ITALIANA

Come riporta l’Adnkronos, quest’estate la campagna estiva antincendio può infatti contare su ben 34 velivoli, coordinati dal Centro Operativo Aereo Unificato (COAU) del Dipartimento della Protezione Civile. Come indicato dal Dipartimento nel dossier Incendi Boschivi – Campagna Estiva 2023, questa flotta è composta da quattordici Canadair CL-415, due aerei anfibi “AT-802 Fire Boss”, cinque elicotteri “S-64 Skycrane” e altri tredici elicotteri di vari modelli. Nell’estate del 2022, il COAU ha effettuato 1.102 missioni antincendio, con un totale di 5.849 ore di volo per il lancio di oltre 176 milioni di litri di estinguente.

LE CARATTERISTICHE DEL CANADAIR

Il Canadair è un aereo anfibio concepito specificamente per la lotta antincendio, con la possibilità di operare efficientemente in regioni densamente boscose; può operare anche su piste semi-preparate nonché (naturalmente) sull’acqua, si legge sul sito dell’Aeronautica militare italiana. Negli anni la versione originale antincendio è stata anche trasformata in cargo e trasporto passeggeri in aree ricche di specchi d’acqua.

La flotta italiana composta da 19 Canadair CL415, aerei anfibi bimotore turboelica ad ala alta, con un’autonomia di 2.427 km, velocità massima di 376 Km/h ed una portata di 6.137 litri d’acqua. Gli aeromobili Canadair sono schierati presso le basi operative, che si distinguono in permanenti, stagionali e di scalo temporaneo in base a un piano di azione o su disposizione del COAU (Centro Operativo Aereo Unificato). Le basi permanenti dei Canadair sono collocate a Genova, Roma e Lamezia Terme.

IL MONOPOLIO DI DE HAVILLAND CANADA

“L’azienda canadese De Havilland Canada, l’unica al mondo in grado di costruirli: possiede il programma Canadair e sta lavorando per mettere in produzione la sua versione più recente, il DHC-515”, evidenzia oggi il Sole 24 Ore.

I 19 Canadair italiano sono tutti gestiti dalla holding Babcock, quotata alla Borsa di Londra, che nel luglio 2022 ha annunciato l’accordo con i fondi gestiti da Ancala Partners (di stanza in Regno Unito e Lussemburgo) per la vendita di alcune delle sue attività di servizi di emergenza aerea, compresi quelli antincendio, ricordava ancora il quotidiano confindustriale.

Pertanto ora è la società Avincis a gestire le operazioni dei servizi precedentemente di Babcock di Italia, Spagna, Portogallo e dei paesi scandinavi Norvegia Svezia e Finlandia.

IL GOVERNO ITALIANO SBOTTA CONTRO IL MONOPOLIO DI CANADAIR

Ma non è la prima volta che il governo italiano allerta l’Ue a proposito dell’urgenza di dotazione di nuovi Canadair e dell’insostenibilità della condizione di monopolio da parte della società canadese.

Già a inizio anno il ministro Musumeci aveva sollecitato Bruxelles dichiarando: “Non è concepibile che l’Unione europea non possa potenziare la propria flotta aerea antincendio solo perché i Canadair sono prodotti da una sola società in regime di monopolio” in occasione del seminario promosso a Lisbona dal Meccanismo europeo di Protezione civile sul tema della previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi, riportava il Sole 24 Ore.

I RITARDI

Secondo il ministro Musumeci, “già nel 2019  era stato concordato di sviluppare una flotta aerea permanente di 23 velivoli aggiuntivi, finanziati dal bilancio dell’Unione europea”.

Tuttavia, come segnala il Sole 24 Ore, l’ordine di 22 nuovi mezzi a De Havilland da parte di Italia, Francia, Grecia, Croazia, Spagna e Portogallo, dello scorso anno sembra essere quindi ancora in fase di definizione.

Da parte sua il produttore canadase De Havilland ha dichiarato di aver completato la sua revisione critica del design del DHC-515 Firefighter e prevede di “completare i contratti con i nostri clienti nei prossimi mesi, con la prima consegna prima della stagione degli incendi del 2027”, ripreso da Reuters.

L’APPELLO DI MUSUMECI

“Purtroppo i Canadair, i velivoli con maggiori prestazioni antincendio, vengono prodotti solo da una società canadese; da 30 anni non si è trovata una sola industria disposta a produrre simili velivoli. Nessuno pensa male ma io ho posto il tema alla Commissione Ue, perché Bruxelles si serve di Canadair nella sua struttura di Protezione civile, sono più agili e snelli, anche se più pericolosi” ha spiegato sempre il ministro della Protezione Civile, parlando alla Camera per un’informativa urgente sulle emergenze riguardo gli eventi calamitosi dei giorni scorsi.

“Voglio preannunciare che il governo vuole verificare con l’Ue come fare per avere una flotta aerea degna. L’Ue dispone di alcune decine di Canadair che mette a disposizione su richiesta, ma noi ne abbiamo chiesti due nei giorni di maggior crisi e ci è stato detto che non c’erano velivoli disponibili” ha sottolineato Musumeci.

I DRONI MADE IN ITALY IN GRADO DI SOSTITUIRE I CANADAIR?

Infine, se De Havilland ha un monopolio sui velivoli antincendio, le aziende stanno cercando di trovare nuove soluzioni tecnologiche.

Durante il salone Reas 2023, che si svolgerà dal 6 all’8 ottobre presso il Centro Fiera di Montichiari (Brescia), saranno presentati infatti in anteprima due nuovissimi droni ‘made in Italy’ ad ala fissa e a propulsione solare, capaci di volare di giorno per molte ore di seguito anche a lunga distanza.

Il primo è ‘FireHound Zero LTE’, un drone per dare alla caccia agli incendi grazie a un sofisticato sensore all’infrarosso e capace di trasmettere le coordinate precise anche di un piccolo falò, realizzato da FH-0 nasce da una partnership tra Spacemind e VectorRobotics, azienda di Mogliano Veneto. Spacemind è la divisione aerospaziale della società N.P.C. New Production Concept S.r.l. con core business focalizzato sulla ricerca e sviluppo di prodotti dedicati al settore spaziale.

L’altro è “Fire Responder”, un drone a decollo e atterraggio verticali in grado di trasportare sei chilogrammi di materiale estinguente da far cadere direttamente sulle fiamme. Una capacità non comparabile con quella del Canadair: il velivolo anfibio canadese può trasportare fino a6mila litri di acqua.

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