Agghiacciante: questo è il solo termine con cui riesco a descrivere quanto dichiarato ieri in conferenza stampa da Eddie Wilson (nella foto), ceo di Ryanair, a margine dell’incontro con il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, a seguito del decreto sul caro voli.
Nel rispondere al presidente della regione Sicilia, Renato Schifani, che ha più volte lamentato un cartello di fatto tra Ryanair e Ita sulle rotte verso la Sicilia, Wilson dichiara che non esiste alcun cartello perché lui non fa cartello con compagnie di incompetenti (ovvero Ita) e bolla come “schifezze” le dichiarazioni del presidente della regione Sicilia. Ma non finisce qui, di fatto Wilson dà dell’incapace al ministro Urso che a suo dire non ha alcuna competenza di trasporto aereo e che si circonda di collaboratori altrettanto incompetenti in materia che a suo dire hanno elaborato un decreto “delirante” e contrario ai più elementari principi in materia di economia e di concorrenza di mercato. Il ceo Irlandese rincara la dose dichiarando che il decreto che secondo chi lo ha concepito dovrebbe agire da calmiere rispetto al cosiddetto “caro voli” in realtà otterrebbe il risultato opposto, ovvero quello di ridurre l’offerta e quindi di conseguenza aumentare le tariffe. Infine, parte la solita cronica minaccia che da anni imperversa: “Se il governo non si adegua alle nostre richieste, siamo pronti a ritirare i nostri aerei dall’Italia”. Tutto questo dopo essere stato ricevuto come al solito in pompa magna dal ministro di turno, ovvero lo stesso ministro Urso.
La prima domanda spontanea che mi sono posto è cosa sarebbe successo in Francia (Paese che ho frequentato per motivi professionali) o negli Stati Uniti dove ho vissuto 4 anni per motivi di studio, se mister Wilson avesse fatto una conferenza stampa usando quei toni. Bene, sarebbe successo che Wilson sarebbe stato accompagnato alla porta e probabilmente sarebbe stato invitato a prendersi i propri aerei ed a portarli via dal Paese. Qui però siamo in Italia ed allora è assolutamente normale che un signore Irlandese con una arroganza senza pari possa minacciare un governo di uno Stato sovrano cercando di piegarlo alle sue volontà o meglio cercando di piegarlo agli interessi di un soggetto privato e straniero da lui rappresentato che trasferisce in Irlanda i copiosi utili che riesce a realizzare in Italia.
Wilson nella foga dei suoi ragionamenti dimentica o meglio finge di dimenticare che sull’incompetenza del management di Alitalia, oggi Ita, Ryanair ha costruito la sua fortuna, forse dimentica ancora quante volte in questi anni Michael O’Leary ha letteralmente preso per il sedere politici ed affini di questo Paese riuscendo con un lavoro di lobbing straordinario unito ad una altrettanta straordinaria capacità di controllo dei processi interni di Ryanair a colonizzare la mobilità via aerea dell’intero Paese.
Le tariffe si sono alzate perché loro hanno deliberatamente deciso che era venuto il momento di alzarle e lo stesso O’Leary lo anticipò lo scorso autunno. Ha ragione Wilson quando sconfessa l’algoritmo. L’algoritmo è solo una dicitura mediatica che non significa nulla all’interno della gestione delle tariffe di un’aerolinea, oggi le tariffe si fanno valutando i coefficienti di riempimento ed utilizzando sofisticati sistemi di web scrapping per comparare i prezzi. Infine, si fanno attraverso una attenta analisi dei costi di rotta. Ecco allora che se ci sono coloro che pagano 10 euro per volare da qualche parte, ci saranno degli altri che per prendere quello stesso volo dovranno pagare per loro stessi e per coloro che hanno pagato 10 euro altrimenti l’allineamento costi-ricavi non si concretizza. Oggigiorno, in termini commerciali, la partiva vera si gioca su due fattori: l’analisi della varianza rispetto alla media della tariffa offerta e l’incidenza delle cosiddette ancillaries, ovvero tutti quei servizi ormai a pagamento che vengono venduti al passeggero. La profilazione del mercato su un campione di popolazione osservata troppo ampia e variegata, come è quello delle aerolinee, non funziona e non può funzionare nel poterne definire in modo sistematico il comportamento del “buyer persona” nella fase di acquisto di un biglietto aereo.
Ryanair ha sempre utilizzato un valore elevato di varianza sulla media tariffaria facendone uno caposaldo della propria strategia di vendita e lo ha potuto fare anche grazie ad un’ossessiva modalità di vendita diretta al consumatore finale. Se è vero come è vero che vendere un biglietto per una tratta di 1 ora di volo a 500 euro è un’anomalia, lo è altrettanto vendere un posto su quello stesso volo a 10 euro. Allora mi chiedo come Wilson possa rivendicare oggi la teoria del libero mercato, quando il dipartimento di revenue management di Ryanair utilizza quotidianamente politiche di dumping e quando loro per primi hanno distorto il mercato facendosi lautamente pagare dagli aeroporti italiani che a sua volta si finanziavano con le ingenti dazioni di denaro che Alitalia era costretta a pagare per atterrare su quegli stessi aeroporti?
Quindi il signor Wilson dovrebbe convenire che siamo oltre la conclamata competenza, questa si chiama ottusità. Ed è su questa micidiale miscela di incompetenza ed ottusità alimentata dalla politica italiana nel nominare ai vertici della compagnia di bandiera manager che nulla avevano a che fare con il trasporto aereo, che Ryanair che di manager bravi e competenti ne ha eccome, ha costruito la sua fortuna colonizzando questo Paese anche supportata da scellerate scelte politiche che hanno da sempre in questo Paese preferito privilegiare gli interessi locali piuttosto che mirare a costruire un sistema Paese nel trasporto aereo.
Eddie Wilson polemizza con il presidente della regione siciliana senza alcun rispetto istituzionale verso una figura che in passato è stata anche la seconda carica istituzionale di questo Paese. Lo fa smentendo qualsiasi accordo con Ita, anzi rivendicando che mai farebbe un accordo con degli incompetenti. In realtà ciò che correttamente e di fatto appare essere un cartello per il presidente Schifani, è solo la conseguenza della politica di dumping attuata da Ryanair ovvero una politica di accerchiamento commerciale del competitor, in questo caso Ita. Quest’ultima, aumentando le tariffe poiché non può certamente competere in termini di costi di esercizio con il vettore irlandese, consente a Ryanair di poter proporre una griglia tariffaria tale da raggiungere e superare i 500 euro nelle tratte da e vero la Sicilia. E’ evidente quindi che se anche non possiamo parlare di un accordo di cartello esplicito tra le due compagnie, possiamo però senza alcun dubbio affermare che la strategia di vendita di Ryanair definita da una moltitudine di variabili orientate alle politiche di dumping verso il concorrente, produce di fatto un effetto cartello di cui correttamente si lamenta e si è lamentato il presidente della regione siciliana.
Wilson, se oggi dirige con successo Ryanair, dovrebbe ringraziare chi ha dato alla sua aerolinea la possibilità di colonizzare interi aeroporti, dove oggi esiste un monopolio di fatto. Inoltre, dovrebbe ringraziare il sistema Italia che gli ha permesso da vent’anni a questa parte di volare a Ciampino e poi a Fiumicino e poi a Malpensa dopo aver colonizzato Bergamo che da anni si dimostra essere un aeroporto gestito brillantemente dai manager di SACBO e che ha contributo non poco nell’escalation di Ryanair in questo Paese. E presto il grazie sarà ancora più grande, quando sfruttando l’agognata acquisizione di Lufthansa da parte di Ita, e quindi l’imposizione europea sugli slot di Lineate, Ryanair potrà finalmente sbarcare anche a Linate.
Ecco, quindi, che Mr Wilson più che lamentarsi ed essere irrispettoso verso le istituzioni italiane dovrebbe solo che dire grazie a tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi 25 anni di storia di questo Paese che gli hanno permesso di tutto di più e, se per una volta ci sono degli uomini delle istituzioni che reclamano la propria dignità ed il proprio orgoglio perché cercano di difendere gli interessi degli italiani che non vogliono pagare 500 euro per 1 ora di volo, ovvero non vogliono pagare oltre il loro, anche il biglietto del passeggero che ha pagato 10 euro, forse dopo tutti questi regali, Mr Wilson per una volta dovrebbe avere se non il rispetto, almeno il pudore di fare silenzio e magari chiedere al proprio revenue management di ridurre la varianza della media tariffaria evitando gli eccessi al ribasso ed al rialzo.
E’ difficile che questo decreto possa trovare una sponda favorevole a Bruxelles, ma sarà comunque solo l’Europa a doversi pronunciare sulla coerenza giuridica del decreto e non un soggetto privato in evidente conflitto di interesse, Ryanair per una volta si dovrà adattare ad un decreto di un governo di questo Paese almeno sino a quando non sarà l’Europa a sconfessarne la validità giuridica.