Volkswagen investirà oltre 2,4 miliardi di euro in nuove tecnologie, nel Vecchio continente e soprattutto Cina, per la precisione la somma sarà suddivisa tra la sua filiale software Cariad (tedesca, ma presente anche nel Paese asiatico) e la startup Horizon Robotics, come hanno riportato le testate economiche tedesche Handelsblatt e Manager Magazin. L’azienda guidata da Oliver Blume, che gestisce già numerose joint venture nel Paese asiatico, detenendo una partecipazione del 75% nella sua impresa con JAC, del 50% con SAIC e del 40% con FAW, ora mira a questa nuova realtà produttrice di chip per recuperare il ritardo nello sviluppo di software proprietario che animerà le auto di domani.
L’IA? MEGLIO SE CINESE
Volkswagen da parte sua ha dichiarato di non poter commentare i dettagli della notizia, limitandosi a dire che sta effettuando ingenti investimenti nel software in Cina e che sta valutando continuamente le opzioni di partnership con le aziende locali. Resta il fatto che era già trapelato nei mesi precedenti l’interesse della Casa di Wolfsburg per le startup innovative cinesi, in particolare a quelle al lavoro su algoritmi legati all’intelligenza artificiale.
PERCHE’ A VOLKSWAGEN PIACE LA CINA
Non dimentichiamo che, attualmente, la casa automobilistica tedesca realizza circa il 40% delle vendite e la metà dei profitti in Cina. La decisione di svolgere attività di ricerca e sviluppo per la tecnologia dei veicoli nel Paese, non sorprende, dato che il distretto asiatico è considerato un mercato più avanzato in materia di innovazione digitale rispetto all’Europa e agli Stati Uniti anche per via degli ingenti investimenti governativi rivolti alle fabbriche che fanno R&D e alle università che incubano startup.
STELLANTIS INVECE GUARDA ALL’INDIA
Anche Stellantis per lo sviluppo di software e innovazioni tecnologiche “cruciali” ha scelto l’Asia, inaugurando un nuovo centro software a Bengaluru, Karnataka, India. Il nuovo hub hi-tech si focalizzerà sullo sviluppo di software e innovazioni tecnologiche ritenute essenziali dal colosso franco-italiano per il progresso delle automobili e della mobilità. Nei mesi passati Carlos Tavares, CEO di Stellantis, aveva più volte ribadito l’intenzione di dare vita a una nuova era per Stellantis in India. Non dimentichiamo, del resto, che il solo modo per poter esportare auto nel Paese, che a breve sarà il secondo per numero di veicoli dopo la Cina, senza essere assoggettati ai dazi governativi, tra i più cari al mondo, è aprendo industrie in loco.
La struttura, che si estende su 4.600 metri quadrati, servirà come centro di sviluppo principale per STLA SmartCockpit, una delle tre piattaforme tecnologiche che il Gruppo ritiene fondamentali per la strategia di trasformazione digitale dell’azienda, disponibile a partire dal 2024 sulle quattro piattaforme di veicoli STLA. Inoltre, il centro di Bengaluru svilupperà tecnologie AI e ADAS per STLA AutoDrive. Il Team di sviluppo software Base di Bengaluru supporterà le piattaforme software Base realizzate con i framework Classic e Adaptive Autosar. Per questo ospiterà laboratori all’avanguardia, tra cui uno acustico di nuova generazione, incaricato di sviluppare firme acustiche specifiche ed esperienze audio premium per i proprietari di veicoli Stellantis in tutto il mondo.