L’attuale inchiodata nelle vendite del mercato dell’auto elettrica non ha dissuaso la giapponese Honda, l’americana Ford e la tedesca Bmw dal lanciare la loro nuova joint venture sulla ricarica, ChargeScape. Anzi, il progetto, annunciato esattamente 13 mesi fa e costituito da poco, ha appena convinto un altro partner a salire a bordo: il marchio nipponico Nissan.
COS’È CHARGESCAPE
ChargeScape si focalizza sui servizi di ricarica domestica delle auto elettriche attraverso un software che integra i Bev e i Phev nella rete elettrica, rafforzandone la stabilità e, assicurano le parti in causa, facendo risparmiare denaro nella ricarica permettendo per esempio di mettere in pausa la ricarica. Ma non solo.
La tecnologia bidirezionale di ChargeScape si connette in modalità wireless ai veicoli elettrici ed elettrificati e, collaborando con le utility partecipanti, gestisce gli sforzi di ricarica domestica quando la rete consente una erogazione limitata. Con i modelli abilitati alla funzione V2G (Vehicle to grid) può persino vendere l’energia immagazzinata nelle batterie alla rete elettrica per contribuire alla sua stabilità.
CHI SIEDE AL VOLANTE
La costituzione della realtà sostenuta da Ford, Honda e Bmw è avvenuta a metà settembre, con la nomina di Joseph Vellone come primo Amministratore delegato di ChargeScape e di Kalidindi Raju nella funzione di Cto.
L’ARRIVO DI NISSAN
Nissan entrerà nella jv come partner alla pari con gli altri tre costruttori (ciascuno dunque a seguito della nuova composizione societaria avrà una quota del 25 per cento) e ha dichiarato che intende distribuire i servizi di ChargeScape ai propri clienti di veicoli elettrici negli Stati Uniti e in Canada.
L’ingresso di Nissan nella compagine non sorprende dato che proprio il marchio giapponese già nel 2012 aveva incluso questa funzionalità bidirezionale nei suoi caricabatterie per veicoli elettrici Leaf progettati per alimentare le abitazioni durante le interruzioni di corrente.