Se si escludono gli alti prezzi dei listini e l’assenza di una infrastruttura di ricarica decente, l’altro grande ostacolo alla diffusione delle auto elettriche è la capienza della batteria, inidonea a garantire la medesima autonomia del vecchio pieno di benzina. Ma i cinesi si sono mossi per tempo anche in quel settore e potrebbero presto sorprendere il mondo, garantendosi il mantenimento del primato anche in quel campo.
I CINESI DOMINANO IL COMPARTO
Sì, perché si parla soprattutto del rischio dell’invasione delle auto elettriche cinesi, quando c’è un altro settore che è già nelle loro mani: quello delle batterie. Forse, nel conflitto commerciale ormai imminente, sul fronte delle vetture alla spina le Case occidentali qualcosa riusciranno a dire, ma il fronte delle batterie invece non è minimamente presidiato ed è nelle mani prevalentemente di realtà cinesi, seguite da quelle coreane e giapponesi. Tutte le batterie del mondo, insomma, si sviluppano in Asia.
LA SUPER BATTERIA PER AUTO ELETTRICHE DI CATL
Contemporary Amperex Technology Company, che tutti conoscono come Catl, è il campione indiscusso della Cina, che nella primissima parte dell’anno ha riportato un aumento del 7% nell’utile, con un profitto di 10,5 miliardi di yuan (1,45 miliardi di dollari) nel periodo gennaio-marzo, a fronte di un calo del 10,4% delle entrate a 79,8 miliardi di yuan.
Una trimestrale non particolarmente brillante almeno per chi ha corso finora sull’onda del successo delle auto elettriche soprattutto all’interno del mercato cinese, ma che potrebbe presto essere superata dal fatto che Catl ha appena alzato il velo, approfittando del Salone dell’auto di Pechino, su una inedita batteria al litio ferro fosfato (Lfp) per auto elettriche.
COSA HA DI DIVERSO?
Almeno secondo quanto riporta il produttore asiatico Shenxing Plus LFP, questo il nome dell’accumulatore, grazie alla tecnologia proprietaria sarebbe in grado di garantire un’autonomia di 1.000 chilometri con una singola ricarica, che rivoluzionerebbe senza dubbio il mercato, contribuendo a depennare dalla lista dei problemi che affliggono le auto elettriche il problema dell’autonomia.
E IL TEMPO DI RICARICA?
Il tempo di ricarica resta elevato: 15 minuti per il pieno, ovvero dieci volte tanto quanto solitamente si impiega per fare benzina, ma anche in questo caso vengono comunque abbattuti i tempi attuali, che costringono l’automobilista a perdere almeno mezz’ora a ricarica.
Nella Shnxing Plus LFP nodi e catodi sono ricoperti da speciali rivestimenti per aumentare la conduttività e Catl spiega che, oltre all’ormai immancabile presenza dell’intelligenza artificiale alla quale crediamo fino a un certo punto, la sua batteria per auto elettriche si compone di un unico blocco adattato alla struttura delle celle, invece del contrario.
COSA RESTA DA CAPIRE?
Nel corso degli anni abbiamo scritto più e più volte di mirabolanti ritrovati che avrebbero contribuito alla diffusione dell’auto elettrica, ma questa volta l’impressione è che si sia davvero arrivati al punto di svolta, anche se naturalmente, trattandosi di una tecnologia sperimentale, permangono interrogativi sulla durata e sulla sicurezza del dispositivo, specie sotto stress e a seconda della temperatura esterna.