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Luca Luciani Telepass

La strategia di Telepass per gli utenti che non amano gli abbonamenti

Telepass ha presentato a Milano un nuovo device pay per use pensato per raggiungere la clientela restia alla formula dell'abbonamento. Secondo il Ceo Luciani "sono almeno 20 milioni le auto che utilizzano saltuariamente l'autostrada". Attualmente il transato autostradale privato genera almeno 4 miliardi: due miliardi pagati con carte di credito o contante. Numeri, dati e scenari

In vista dell’estate 2025 Telepass rinnova la propria offerta con l’intento di raggiungere un nuovo tipo di clientela, quella restia ad abbonarsi a un servizio. Da qui il lancio del dispositivo pay per use Telepass Grab&Go, avvenuto a Milano con un evento cui hanno presenziato Luca Luciani, amministratore delegato della società del gruppo Mundys (in foto) e Aldo Agostinelli, Chief Consumer Revenues Officer.

LA DOPPIA STRATEGIA DI TELEPASS PER ABBONATI E UTENZA SALTUARIA

“Nonostante i 35 anni di attività – ammette Luciani – la penetrazione è ancora limitata, ed è un fatto curioso. Ancora in molte situazioni ci si mette in fila ai caselli, con disservizi per gli utenti e le concessionarie. Per noi si tratta di un’opportunità da sfruttare”.

Attualmente i dispositivi Telepass classici sono 9,6 milioni presto affiancati dal nuovo device acquistabile nei negozi senza la formula del comodato d’uso (“Vogliamo arrivare in un migliaio di punti vendita entro fine dell’anno”, dettaglia Agostinelli. Gli utenti lo potranno trovare “nelle catene della Gdo e tra pochi giorni su Amazon”) che nei fatti permette di pagare esclusivamente le corse che vengono fatte ed è dunque destinato a una platea di viaggiatori autostradali saltuari.

QUALCHE NUMERO DI QUESTO NUOVO MERCATO

Sono almeno “venti milioni le auto che qualche volta vanno in autostrada”, spiega Luciani che intende raggiungere quella platea “con un prodotto pensato senza abbonamenti, da usare quando serve”. Col nuovo device si paga un euro al giorno solo nei giorni di effettivo utilizzo del telepedaggio e un euro al giorno nel caso di utilizzo degli altri servizi (pagamento di parcheggi convenzionati, strisce blu, traghetti per lo Stretto di Messina); nessun costo viene addebitato quando il dispositivo non è utilizzato. Si attiva in pochi secondi dall’App grazie alla tecnologia NFC del proprio smartphone per i pagamenti senza carta.

La società controllata da Mundys punta così a potenziare fortemente la penetrazione del dispositivo in Italia e a diventare sempre di più una piattaforma della mobilità urbana integrata e intermodale.
In Italia il transato autostradale vale attorno a 8 miliardi di euro. Di questi, la gran parte è relativa al trasporto professionale (camion e flotte aziendali), dove la penetrazione di questo genere di device è molto alta, mentre 4 miliardi sono i pedaggi privati. Di questi ultimi, 2 miliardi sono serviti da Telepass con dispositivo On-Board Unit, i restanti 2 miliardi pagati con la carta di credito o il contante.

QUALCHE NUMERO SU TELEPASS

Nel 2024, Telepass ha chiuso l’esercizio con un fatturato di 436 milioni di euro. L’utile netto è cresciuto del +24% rispetto al 2023, attestandosi a 34 milioni di euro. Al 2025, il margine operativo lordo (Ebitda) rolling – calcolato dal 1° luglio 2024 al 30 giugno 2025 – è pari a 235 milioni di euro. Secondo Luciani è possibile “chiudere l’anno attorno a 300 milioni di ebitda run rate, avendolo triplicato in tre anni”.

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