Skip to content

cina byd

La cinese Byd sbrocca?

Il costruttore cinese nato appena 22 anni fa ha prima mandato fuori strada le connazionali, quindi ha sorpassato Tesla nella competizione mondiale delle auto elettriche. Ma adesso pure Byd rallenta. E le sue campagne marketing si fanno allora più aggressive: in Italia bordata al governo sulla confusione per gli incentivi.

Byd, la casa automobilistica cinese dei miracoli, protagonista finora di un rally che l’ha vista triturare record su record, rallenta. Non è ancora ufficiale, ma secondo Reuters avrebbe tagliato del 16% i suoi obiettivi di vendita per il 2025. Evidente segno che la crisi dell’automotive che finora pareva occidentale e ha portato a individuare nel 2024 l’annus horribilis del comparto sta invece assumendo portata globale, infettando anche il rampante mercato asiatico.

BYD TAGLIA

Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa, la stima iniziale di 5,5 milioni di auto è stata precauzionalmente diminuita di quasi un milione di unità e portata a 4,6 milioni. Il nuovo obiettivo, laddove fosse raggiunto, rappresenterebbe comunque un incremento del 7% rispetto all’anno scorso, ma anche quello con la curva di crescita meno accentuata dal 2020 a oggi.

Il dato sarebbe arrivato ai media in quanto, benché ancora non ufficializzato dal produttore di automobili di Shenzhen, sarebbe comunque stato condiviso coi fornitori in modo da rivedere di conseguenza la produzione per i prossimi mesi.

LE CAUSE DEL RALLENTAMENTO

Senza troppe sorprese, le fonti interpellate da Reuters addossano la responsabilità della frenata tanto alle complesse condizioni del mercato, quanto alla sempre più accesa concorrenza interna che ha scatenato una guerra dei prezzi che Pechino non sembra essere riuscita a congelare.

Proprio in Cina a luglio Byd ha registrato un calo del 9,6% nelle vendite delle sue auto economiche (quelle sotto i 150.000 yuan, circa 21.000 dollari), mentre parallelamente Geely ha visto nello stesso segmento un balzo del 90% anno su anno. Il colosso asiatico detiene l’80 per cento del mercato locale, ma data la baldanza della concorrenza non le è consentito distrarsi e prendere sottogamba le mosse della concorrenza.

COSA DICONO I DATI ECONOMICI

La scorsa settimana Byd ha annunciato un calo del 30% degli utili trimestrali, un dato che benché rilasciato in pieno agosto aveva colto di sorpresa più di un osservatore rappresentando il primo arretramento della Casa da oltre tre anni. Col risultato che in Borsa l’azienda cinese ha perso circa il 10% negli ultimi 5 giorni.

IN ITALYA BYD TAMPONA IL GOVERNO

La necessità di imprimere una accelerazione ha reso particolarmente aggressivo il marketing anche qua in Europa (l’ex alto dirigente di Fca Alfredo Altavilla, oggi Special Advisor per il mercato europeo di Byd, aveva già tappezzato col logo del costruttore elettrico le principali città italiane così da renderlo familiare agli europei) col risultato che mentre la Casa madre in Cina vede il motore tossire, qui si tenta il tutto e per tutto con una singolare campagna di incentivi.

byd campagna governo

Singolare in quanto il claim è tutto un programma e sembra contrapporre Byd al governo italiano. Si legge infatti sulle paginate che il produttore ha acquistato sui principali giornali nazionali: “Incentivi statali: casino o casinò?” E poi: “Prima la confusione di regole, la burocrazia e le corse contro il tempo. Poi la lotteria delle prenotazioni, i processi approvativi, i fondi prima assegnati e poi revocati”. Questo l’intervento a gamba tesa del colosso dell’auto a cui a quanto pare non sono piaciute le mosse dell’esecutivo per incentivare la mobilità sostenibile.

Da qui la decisione di un bonus pagato direttamente dal marchio asiatico per chiunque rottami: “niente roulette di requisiti, niente slot di prenotazione, niente blackout di fondi. Solo trasparenza, semplicità e accesso garantito” si legge in quello che pare essere più un manifesto programmatico sulla transizione energetica e la mobilità elettrica che non una semplice reclame.

 

Torna su