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F-16 Ucraini

Jet F-16 all’Ucraina, ecco chi preme e chi frena

Regno Unito e Paesi Bassi concordano una "coalizione internazionale" per i jet F-16 da fornire all'Ucraina, ma Germania e Regno Unito sostengono che l'ultima parola sui caccia spetta agli Stati Uniti. Fatti e approfondimenti

 

Gli alleati promuovono una coalizione di jet per l’Ucraina, ma sono riluttanti a fornirli.

Il giorno dopo che il presidente ucraino Zelensky ha dichiarato che Kiev potrebbe presto ricevere aerei da combattimento, il premier britannico Rishi Sunak e l’omologo olandese Mark Rutte hanno annunciato i piani per aiutare a costruire una “coalizione di jet”. Ma nessuno dei due leader si è impegnato a fornire i caccia a Kiev.

I militari ucraini sollecitano per ricevere gli F-16, caccia occidentali di quarta generazione di fabbricazione statunitense (Lockheed Martin) ritenuti “quattro o cinque volte” più efficaci dei jet dell’era sovietica con cui opera attualmente.

La Germania ha fatto sapere che non parteciperà alla “coalizione internazionale” ideata da Regno Unito e Paesi Bassi per la fornitura di caccia F-16 all’Ucraina, come dichiarato dal cancelliere Scholz al quarto vertice del Consiglio d’Europa a Reykjavik.

Se la Polonia è pronta a continuare a inviare i caccia MiG-29 in Ucraina, non darà a Kiev i jet F-16 poiché non ne ha un numero sufficiente. Lo ha detto sempre ieri a Reykjavik il presidente polacco, Andrzej Duda, come riporta Ukrainska Pravda.

Oltre ai Paesi Bassi, altri sette paesi Nato europei pilotano F-16, tra cui Polonia, Norvegia e Romania. Tuttavia, il governo degli Stati Uniti deve approvare le vendite o i trasferimenti a paesi terzi di caccia di fabbricazione americana. Questo significa che i paesi europei avrebbero bisogno del sostegno politico dell’amministrazione Biden. Tuttavia, Washington ha escluso per ora l’invio di F-16 in Ucraina. Eppure, secondo i ministri della Difesa di Gran Bretagna e Germania spetta proprio alla Casa Bianca prendere la decisione.

Tutti i dettagli.

REGNO UNITO E PAESI BASSI A LAVORO SULLA COALIZIONE DI JET PER L’UCRAINA

La Gran Bretagna ha annunciato che sta lavorando con i Paesi Bassi per creare una “coalizione di jet” internazionale per aiutare l’Ucraina a ottenere aerei da guerra F-16.

L’annuncio segue le dichiarazioni del presidente ucraino Zelensky lunedì a Londra dove ha incontrato il premier Sunak. Zelensky ha accennato al fatto che Kiev potrebbe presto ricevere aerei da combattimento F-16, affermando di sperare in decisioni “molto importanti” sull’argomento con l’aiuto del Regno Unito.

“Vogliamo creare questa coalizione di jet e sono molto positivo. Ne abbiamo parlato e vedo che a breve sentirete alcune decisioni, credo, molto importanti, ma dobbiamo lavorarci un po’ di più”. È quanto affermato dallo stesso Zelensky, secondo cui la questione è “molto importante” per il suo Paese.

Durante il vertice dei leader europei a Reykjavik, la Gran Bretagna ha confermato che stava lavorando con i Paesi Bassi per creare una coalizione internazionale per aiutare l’Ucraina a ottenere jet F-16 dai suoi alleati.

Tuttavia, il ministro della Difesa britannico Ben Wallace ha dichiarato ieri che la Gran Bretagna non ha F-16 e ha sottolineato che non aveva intenzione di inviare nulla dalla sua flotta Typhoon. Spetta alla Casa Bianca decidere se vuole rilasciare quella tecnologia”, ha precisato Wallace, ma ha aggiunto che Londra sosterrà in ogni modo possibile qualsiasi nazione che desideri rifornire Kiev. “Non abbiamo piloti di F-16, ma possiamo aiutare l’oleodotto”, ha aggiunto.

LA POSIZIONE DI BERLINO

A queste parole è arrivata l’eco da Berlino. Il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius ha dichiarato mercoledì che qualsiasi decisione di inviare aerei da combattimento F-16 in Ucraina spetterà “alla Casa Bianca” dopo un incontro con il suo omologo britannico Ben Wallace. “Non possiamo svolgere un ruolo attivo in una tale alleanza, in una tale coalizione, perché non abbiamo né le capacità di addestramento, né le competenze né gli aerei”, ha precisato il ministro della Difesa Boris Pistorius come riporta Reuters.

“La questione non è così attuale come posta” ha dichiarato sempre ieri il cancelliere tedesco, Olaf Scholz.

E QUELLA POLACCA

Ma se la Germania non dispone dei caccia F-16 (così come la Francia, la Gran Bretagna e il nostro paese), al momento nemmeno i paesi europei che lo hanno in flotta hanno acconsentito a inviarlo a Kiev.

La Polonia è pronta a continuare a inviare i caccia MiG-29 in Ucraina, ma non darà a Kiev i jet F-16 poiché non ne ha un numero sufficiente: lo ha detto a Reykjavik il presidente polacco, Andrzej Duda, come riporta Ukrainska Pravda. “Abbiamo un numero relativamente piccolo di velivoli F-16. Siamo pronti a sostenere il processo di addestramento dei piloti ucraini, ne ho discusso qualche tempo fa con il primo ministro e il ministro della Difesa nazionale – ha detto Duda -. Ma il numero di F-16 che abbiamo non ci permette di parlare oggi di trasferirne una parte all’Ucraina”. Allo stesso tempo, Duda ha assicurato di essere pronto per l’ulteriore trasferimento in Ucraina di aerei MiG-29.

I PAESI EUROPEI CHE DISPONGONO DI F-16

Oltre ai Paesi Bassi, altri sette paesi Nato europei pilotano F-16: Turchia, Grecia, Belgio, Polonia, Portogallo, Norvegia e Romania. Tuttavia, il governo degli Stati Uniti deve approvare le vendite o i trasferimenti a paesi terzi di caccia di fabbricazione americana. Questo significa che i paesi europei avrebbero bisogno del sostegno politico dell’amministrazione Biden.

WASHINGTON FERMA SUGLI F-16

Eppure, Washington è rimasta ferma sulla sua posizione riguardo la fornitura di caccia F-16 a Kiev. Lunedì alla domanda se gli Stati Uniti avessero cambiato posizione, John Kirby, portavoce del consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, ha risposto con una sola parola: “No”, come riporta il Guardian.

Dunque, se al termine del suo tour europeo (con tappe a Roma, Parigi, Berlino e Londra) Zelensky ha parlato di progressi nella ricezione di caccia occidentali, i Paesi Nato continuano a indugiare.

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