Skip to content

Ita

Ita, il governo stoppa Altavilla su Msc e Lufthansa?

Secondo indiscrezioni giornalistiche, il ministero dell'Economia non ha dato il via libera alla richiesta di Msc e Lufthansa di accedere alla data room di Ita Airways in esclusiva. Tutti i dettagli

 

Non così in fretta per il blitz di Msc e Lufthansa su Ita, la nuova compagnia tricolore nata sulle ceneri di Alitalia.

La scorsa settimana Ita Airways aveva annunciato la manifestazione di interesse dichiarato da parte di Msc, società di navigazione italo-svizzera controllata dalla famiglia italiana Aponte, e Lufthansa per acquistare una partecipazione di controllo nella compagnia statale, partecipata al 100% dal Mef.

Inoltre, Msc e Lufthansa hanno chiesto un periodo di esclusività di 90 giorni per rivedere i dati finanziari di Ita, durante il quale la compagnia aerea statale non sarà in grado di trattare con altre compagnie. Ma “serve l’ok dell’azionista della società (il Tesoro) dopo aver informato l’esecutivo” sottolinea il Corriere della Sera.

Il cda di Ita avrebbe dovuto esaminare quindi nella riunione del 30 gennaio i dettagli della Manifestazione d’Interesse stessa. Ma è arrivato il freno del governo e del Tesoro.

Come Repubblica ha anticipato sul suo sito, “i tecnici del ministero dell’Economia premono per una procedura di vendita aperta che non assegni subito un vantaggio forte ai due primi potenziali compratori: Msc (che fa trasporto merci via mare e crociere) e Lufthansa. Dopo la presa di posizione dell’Economia, ieri il Consiglio dei ministri non ha valutato l’offerta congiunta di Msc (famiglia Aponte) e di Lufthansa per Ita Airways”.

“Il governo non ha dato l’autorizzazione alla compagnia nata dallo smantellamento di Alitalia. Manca l’avallo politico a un’operazione che porterebbe il Mef, ora azionista al 100%, al ruolo di socio di minoranza. Secondo fonti vicine a Ita è necessario che si pronunci il Consiglio dei ministri”, sottolinea il Sole 24 Ore.

Tutti i dettagli.

COSA HA DELIBERATO IL CDA DI ITA

Ieri il Consiglio di Amministrazione di Ita Airways, presieduto da Alfredo Altavilla, ha approvato il nuovo piano industriale della società.

Durante la riunione – spiega una nota – il board ha anche “discusso il conferimento dell’incarico di advisor legale e advisor finanziario per l’operazione relativa alla futura alleanza strategica, il tutto in coerenza con le politiche di acquisto approvate dalla società”. Su quest’ultimo aspetto, i “dettagli verranno forniti quando la procedura formale di assegnazione sarà finalizzata”.

Dunque non si discute per il momento della cessione della maggioranza azionaria di Ita a Msc in quanto manca il via libera dell’esecutivo.

“La riflessione sul dossier è stata rimandata a un altro vertice governativo — forse quello di domani — e in seguito sarà necessario un incontro straordinario del board di Ita” riporta il Corriere.

IL SEMAFORO GIALLO DI PALAZZO CHIGI E MEF SULL’OPERAZIONE ITA

“La pausa di riflessione, che prende corpo nel governo, ha avuto un effetto a cascata sulla riunione del Consiglio di amministrazione del vettore aereo (Ita). In assenza di una via libera di Palazzo Chigi e del ministero dell’Economia, che controlla il 100% del capitale di Ita, il Consiglio di amministrazione si è ritrovato con le mani legate. Non ha potuto accogliere la richiesta di Msc e Lufthansa di un accesso privilegiato ed esclusivo alla sua data room e di una trattativa che tagliasse fuori, già in partenza, ogni altro possibile acquirente”, ricostruisce Repubblica.

“Prima di dare il via libera ad aprire la data room Palazzo Chigi e Mef potrebbero chiedere ad Altavilla di riferire sul progetto di cui è pilastro Msc Sa, società anonima svizzera che fa capo alla famiglia di Gianluigi Aponte, nato a Sorrento, ma residente a Ginevra” segnala il Sole 24 Ore.

COSA FARÀ ORA IL TESORO?

Come si procederà dunque?

“Nelle prossime ore, il ministero dell’Economia avanzerà una sua proposta sulla procedura di vendita. Sullo sfondo ci sono le norme europee a tutela della concorrenza e le leggi nazionali sulle privatizzazioni. Quest’insieme di regole suggerisce di avviare una ricognizione che individui altre potenziali manifestazioni d’interesse” evidenzia Repubblica.

TORNANO IN PISTA AIR FRANCE-KLM E DELTA

Ed ecco allora che tornano in pista anche le altre compagnie aeree come Air France-Klm e Delta che pure guardano a Ita.

Non va dimenticato infatti che Ita è parte dell’alleanza SkyTeam, che la avvicina a Delta Air Lines e Air France-Klm. Lufthansa e United Airlines sono invece il perno su cui ruota Star Alliance. Quindi quest’ultima porterebbe Ita ad uscire dall’attuale alleanza.

E Air France-Klm? Al Corriere “fonti dal quartier generale spiegano che il gruppo non pensa di intralciare Msc e Lufthansa. I franco-olandesi aspettano l’esito di questi tre mesi di due diligence per poter poi valutare cosa fare. A Parigi (dove per ora non possono fare acquisizioni senza aver restituito almeno il 75% del prestito statale) ritengono di poter chiudere la partita con Ita in un mese nel caso dovesse saltare il progetto Msc-Lufthansa. I transalpini fanno inoltre trapelare che ci sono altri vettori nel loro mirino come la portoghese Tap o la spagnola Air Europa”.

MSC E LUFTHANSA RESTANO I FAVORITI?

“Compagni di strada come Msc e Lufthansa meritano rispetto e restano, dunque, i favoriti nella corsa a Ita Airways” chiosa Repubblica.

“Ita non avrebbe futuro se restasse da sola. Va posizionata dentro un’alleanza strategica con una compagnia di punta: e Lufthansa è la prima in Europa per flotta” aveva dichiarato Fabio Lazzerini, ad di Ita, in un’intervista del 29 gennaio a Repubblica, in merito a una possibile alleanza tra Ita con la compagnia tedesca. “Se il Consiglio dei ministri approverà la trattativa in esclusiva, cercheremo le opportunità dì sviluppo per noi e per loro. Questo, in Europa e anche sui mercati intercontinentali, a partire dal Nord America”.

Ma, “il controllo della maggioranza del capitale di Ita da parte della capogruppo Msc non è compatibile con le regole europee, trattandosi di una società svizzera” notava l’economista Ugo Arrigo. “Tuttavia sarebbe sufficiente un 51% come somma della quota di Lufthansa e di quella del nostro ministero dell’Economia e delle Finanze per rispettare il vincolo della maggioranza in capo a soggetti comunitari”.

Torna su