skip to Main Content

Ita Lufthansa

Che cosa non si dice su Ita Airways

Domande e risposte su Ita Airways. La lettera di Carlo Furiga, segretario nazionale di Assovolo Trasporto Aereo

Caro direttore,

ma davvero c’è ancora qualcuno che ha l’ardire di definire Ita una start-up?

Il 14 ottobre 2021 la società del Mef poteva al massimo aprire una cartolibreria, avendo pochi impiegati, risme di carta e le competenze aeronautiche pari a zero. Il giorno successivo, 15 ottobre 2021, operava in piena attività come compagnia aerea. Ciò è avvenuto sulle basi del contratto di cessione del ramo aviation, siglato proprio in data 14/10/2021.

Nelle pagine degli allegati scopriamo che, sebbene dichiarasse le assunzioni dal mercato, il 100% dei lavoratori impiegati per operare i voli sono di provenienza Alitalia.

Scopriamo anche che era richiesto ad Alitalia di tenere in piena efficienza il ramo per il passaggio successivo alla mezzanotte, senza neanche un simbolico stop operativo.

Se ciò non bastasse, evidenzio che svariate sentenze, anche sfavorevoli ai lavoratori, sanciscono come trasferimento di ramo d’azienda quanto avvenuto.

Se si fosse trattato di cessione di beni e compendi ad una start-up, da un lato Ita si vedrebbe costretta a restituire i preziosissimi slot, dall’altro sarebbe in contrasto con quanto richiesto precedentemente dalla DG Competition europea, che la vendita avvenisse a prezzo di mercato; un euro pare un po’ pochino e sicuramente si farà luce, nelle opportune sedi, su come sia stato possibile.

Ebbene, come peraltro spiegato dal perito, quel singolo euro si giustifica nel caso di trasferimento di ramo d’azienda poiché, viste le “prospettive reddituali”, porta al seguito le passività.

E qui le regalo uno scoop: se si è trattato di trasferimento di ramo d’azienda, alla lettura del citato contratto di cessione, il notaio è stato “dispensato” dalla lettura e ha solo circostanziato i “firmatari infraindicati”; e il contratto non risulta registrato presso il registro delle imprese presso la Camera di commercio, al pari degli altri tre rami, due handling e manutenzione.

Infine, riguardo i licenziamenti dei lavoratori non presentatesi a visita medica, faccio notare che si è trattato di un “licenziamento politico” da parte dell’ennesimo dead man walking, che nulla ha da perdere arrecando ulteriore danno ad ITA stessa. Basti evidenziare che tra costoro, nella data di convocazione, c’erano lavoratori in part-time, malattia e ricovero ospedaliero!

Chi sono dunque gli “azzoppatori”?

La colpa è indubbiamente di colui che ha avallato una serie di percorsi illegali, nei panni di detentore del ministero venditore prima, e subito dopo, del ministero acquirente. E di tutti quei sindacalisti, ex Alitalia, che hanno concesso questa mattanza per quattro briciole, come evidenziato dal Sole 24 Ore (Gianni Dragoni) in data 23/12/2021, articolo per il quale non è giunta alcuna smentita o querela.

Distinti saluti ed auguri di buon anno,

Carlo Furiga

Back To Top