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leapmotor opel

Gratta il marchio Opel, viene fuori l’auto cinese?

Secondo la stampa francese, che marca a uomo Stellantis dopo la notizia della chiusura temporanea dell'hub vicino a Parigi, il Gruppo sarebbe solleticato dalla possibilità di imprimere il logo Opel sul Suv elettrico B10 prodotto dal partner cinese Leapmotor. Una mossa che favorirebbe entrambe le parti. Indiscrezioni, voci e scenari

Finora Stellantis ha sempre sostenuto che si sarebbe limitata a offrire ospitalità alla startup cinese Leapmotor nella quale ha investito miliardi nei propri stabilimenti e nelle proprie concessionarie per agevolarne la distribuzione in tutto il mondo, a iniziare dall’Europa. Ma con il nuovo Ad Antonio Filosa il progetto avviato dal suo predecessore, Carlos Tavares, potrebbe subire una nuova – a tratti temuta – accelerazione e trasformazione: distribuire su suolo europeo auto cinesi ma con marchi di Case del Vecchio continente.

STELLANTIS PRONTA A CAMUFFARE AUTO ASIATICHE CON MARCHI EUROPEI?

Non vi è nulla di ufficiale, ma è quanto trapela dalla stampa d’Oltralpe che nell’ultimissimo periodo ha iniziato a marcare stretto Stellantis dopo l’inattesa chiusura temporanea dell’hub di Poissy vicino a Parigi per evitare eccessi di scorte.

Il quotidiano Les Echos comunque abbonda coi dettagli: la prima vettura Leapmotor ricoperta da un brand europeo potrebbe essere un Suv della scuderia Opel strettamente imparentato – per usare un eufemismo – con la cinesissima B10.

“È vero che le vendite del marchio cinese sono buone in Europa, ma non ancora al punto di garantire la piena produttività di un impianto dedicato”, viene sottolineato dai giornalisti francesi di Les Echos.

PRESTO UN SUV OPEL SU BASE LEAPMOTOR?

Duplice per entrambe le parti il vantaggio di una simile mossa: da un lato infatti il Gruppo italo-francese sfrutterebbe non solo il know-how asiatico, ma anche la piattaforma e dunque le medesime linee produttive (le prime Leapmotor europee saranno prodotte a Saragozza, in Spagna, dopo che la Cina aveva posto il veto sulla Polonia rea di aver appoggiato i dazi europei sulle auto elettriche del Dragone) dall’altro consentirebbe ai cinesi di Leapmotor di penetrare più a fondo nel mercato comunitario, vincendo l’ovvia diffidenza del consumatore nei riguardi di un marchio mai sentito prima.

Una notizia che sta già provocando fermento. “Tempo fa” – ricordano per esempio sul Giornale – si era anche ipotizzata l’assegnazione del logo Fiat sempre a modelli Leapmotor realizzati su piattaforme più convenienti. La smentita, in questo caso, è arrivata subito”.

Rilanciano da TorinoCronaca.it, per ovvie ragioni geografiche molto interessati elle mosse del Gruppo: “Stellantis pronta a rompere l’ultimo tabù: un (suo) marchio europeo su un’auto cinese, ovviamente Leapmotor. Il motivo? Il suv di Leapmotor è di fatto pronto, mentre in casa Stellantis si sconta qualche ritardo sui modelli per il rilancio. Un’auto, due marchi, due mercati: potrebbe essere questa la strategia. Ma cosa potrebbe portare? E poi toccherebbe anche a Fiat?”

LE RISPOSTE NEL PROSSIMO PIANO INDUSTRIALE?

Domande legittime, che al momento restano senza risposta: del resto il futuro dei marchi italiani è ancora incerto nonostante il recente incontro tra Filosa e i sindacati che ha lasciato sul tavolo tanti, troppi interrogativi per essere considerato risolutivo. Per saperne di più occorrerà la messa a terra del nuovo piano industriale, il primo dell’era post Tavares, ma come anticipato da Quattroruote potrebbe essere destinato a slittare da inizio anno a giugno 2026.

Quel che è certo è che Stellantis pur non avendo acquisito la startup cinese ne ha rilevato il 21% con un’operazione da 1,5 miliardi di euro che ha portato anche alla creazione della società di diritto olandese Leapmotor International e per questo intenderà sfruttare al più possibile l’alleanza che ne è scaturita. E le auto cinesi, lo dicono un po’ tutti gli osservatori, molto presto sorpasseranno quelle autoctone sulle strade del Vecchio continente…

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