Come noto, il governo italiano ha deciso di intervenire per favorire la riduzione dei gas serra e ha varato un provvedimento indiretto. Si tratta di un’ecotassa al momento dell’acquisto delle nuove auto.
LA REAZIONE DI FCA AL PROGETTO DEL GOVERNO
Dopo una prima protesta dei sindacati e delle associazioni del settore automotive, che martedì hanno incontrato il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio (incontro che ha solo peggiorato la situazione), ci ha pensato la stessa Fca – che ha appena presentato il suo piano industriale 2019-2021 che prevede 5 miliardi di investimenti in Italia – a farsi sentire. E l’ecobonus del governo lo farebbe saltare. Questo è quanto hanno scritto i vertici di Fca in una lettera indirizzata ieri al presidente del Consiglio Regionale del Piemonte che aveva organizzato una seduta invitando Mike Manley e Pietro Gorlier a parlare delle prospettive di investimento nel torinese; incontro che i manager dell’azienda hanno a questo punto declinato.
ECCO A COSA PUNTA L’EMENDAMENTO DEI 5 STELLE
Il governo non ha fornito alcuna garanzia che l’emendamento, firmato dai 5stelle Dell’Orco e Crippa, venga ritirato. Se la proposta diventerà legge, dall’1 gennaio una Panda pagherà un minimo di 300 euro di tassa. Le auto – acquistate dal primo gennaio 2019 al 31 dicembre 2021 – vengono scontate, se emettono fino a 90 grammi di anidride carbonica per chilometro: non solo elettriche e ibride, ma anche a metano e persino diesel, le più inquinanti quanto a polveri sottili.
NUMERI E PREVISIONI
l bonus da 1.500 a 3 mila euro viene scalato dal concessionario sul prezzo finale. Le auto che invece emettono dai 110 g/km in su di CO2 sono divise in 9 categorie e colpite da un’imposta progressiva da 150 a 3 mila euro, a carico però dell’acquirente che dovrà pagare con l’F24.
LE PREOCCUPAZIONI
Anche i sindacati sono molto preoccupati, perché i rischi per l’investimento di Fca sono i rischi che corrono i lavoratori occupati nel settore. Il 90% della produzione Italiana con oltre 258.000 occupati e le 5.700 aziende rischia di subire dei contraccolpi e, se fosse approvato il provvedimento, il rischio licenziamenti e stop investimenti diventerà una drammatica realtà.
LO SCENARIO
Un incidente di percorso o qualcos’altro? Il dubbio viene leggendo i giornali. Lunedì La Stampa titolava “Fca annulla a Torino la illustrazione del piano per la e-500 di Mirafiori” mentre Affari e Finanza di Repubblica riportava le dichiarazioni di Starace “Auto e ambiente: la scossa dell’Enel”. Il sapore protezionista del provvedimento pare percepibile. Ha senso mettere a rischio investimenti per un piano industriale così importante?
Twitter: @sabella_thinkin