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Perché l’Authority dei Trasporti bacchetta e incalza Ferrovie e Rfi

Tutti i dettagli della relazione annuale dell'Autorità per i trasporti sul settore ferroviario

Crescono servizi e ricavi, mentre si fa sempre più attenzione alla puntualità e all’interconnessione con i corridoi europei. È questo, in breve, quanto si evince dal sesto Rapporto Annuale Art 2019, dell’Autorità trasporti,  sull’ambito delle ferrovie italiane.

L’AUSPICIO DI CAMANZI

“Il livello di indipendenza di Rfi deve essere rafforzato” perché “dall’indipendenza vera del gestore dipendono la sicurezza e la puntualità del servizio ferroviario”. E’ quello che ha auspicato il presidente dell’Art, Andrea Camanzi, nella conferenza stampa alla Camera, prima della presentazione della relazione annuale. “E’ fondamentale l’indipendenza dalle bramosie commerciali delle imprese ferroviarie”, ha sottolineato poi Camanzi

LA RETE

Siamo la terza rete europea per lunghezza, vantiamo il 67% di linee elettrificate (numero di gran lunga superiore alla media europea) e, soprattutto, abbiamo due diversi attori che si fanno concorrenza nell’alta velocità.

LA SITUAZIONE ATTUALE

L’infrastruttura italiana è gestita in gran parte (81%) da Rete Ferroviaria Italiana (RFI, controllata del gruppo statale Fs), e per la restante parte da diverse società di gestione locali. La rete RFI è di poco inferiore ai 16.800 km e presenta una lunghezza di binari complessivi di 24.502 km.

In totale la rete italiana è lunga 19.982 km.

IL CONFRONTO CON L’EUROPA

Siamo terzi in Europa per estensione della rete, dopo Germania (39.219 km) e Francia (28.710 km), ma prima di Inghilterra e Spagna, le cui reti risultano decisamente meno estese con una lunghezza complessiva rispettivamente di 16.320 e 15.356 km

L’ELETTRIFICAZIONE DELLA RETE

Guardando all’elettrificazione, in media, il 55% della lunghezza della linea ferroviaria nei paesi europei è elettrificata. L’Italia presenta il 67% di linee elettrificate, con RFI che presenta poco meno del 24% di linee non elettrificate.

Il 39,37% delle reti locali concentrate al sud hanno alimentazione a gasolio. Al Nord la percentuale della rete non elettrificata è del 14,66%. Al centro solo dello 0,13%.

CRESCONO I SERVIZI

Dal rapporto si evince poi che, nel trasporto ferroviario si registra per il 2017 una leggera crescita nel segmento dei servizi soggetti ad obblighi di servizio pubblico (pari a 29,8 miliardi di passeggeri km), aumentati del 3% nel periodo 2014-2017.

Ben più grande è l’aumento dei servizi commerciali, pari al +18% (21,1 miliardi di passeggeri km nel 2017).

CRESCONO I PASSEGGERI AD ALTA VELOCITA’

Guardando all’alta velocità, nel 2017, si è registrato un numero di passeggeri-km pari a 18,4 miliardi (+40% rispetto al 2014). In controtendenza, nello stesso periodo, il traffico passeggeri internazionale è sceso del 7% (0,6 miliardi di passeggeri km nel 2017).

ALTA VELOCITA’: CRESCONO I RICAVI

Crescono i passeggeri e crescono anche i ricavi del segmento AV, sia per Trenitalia che per Italio-NTV (Italia primo paese in Europa per concorrenza nel settore).

Le due aziende hanno fatto registrare un incremento dei ricavi nel 2017: Trenitalia ha avuto un aumento del 4,7%, mentre Italo di circa il 28%.

I PROCESSI DELLE FERROVIE

A raccontare, invece, quali processi hanno coinvolto il settore delle Ferrovie in questi mesi è stato, durante il discorso di presentazione del Rapporto il presidente dell’Autorità, Andrea Camanzi.

“Tra i processi più significativi c’è quello di accesso agli impianti di servizio e ai servizi resi presso tali impianti. Le misure che l’autorità si accinge ad adottare riguardano fra l’altro le reti e gli impianti ferroviari situati nei porti, la manovra dei treni, i raccordi ferroviari, gli impianti connessi ai corridoi ferroviari europei, i centri di manutenzione, i terminali merci e non ultimi i servizi resi presso le stazioni ferroviarie”, ha spiegato Camanzi. “Ho voluto citare tutti questi esempi per dare un segno della portata di questa misura di regolazione che abbiamo avviato. In altre parole, il procedimento nasce in ambito ferroviario ma è rivelante per il trasporto combinato e per l’integrazione con altre infrastrutture, in primis quelle portuali”.

“Le misure dell’autorità mirano ad assicurare la certezza dei rapporti tra le parti e della trasparente e corretta ripartizione delle rispettive responsabilità, in particolare nel caso di disservizi”, ha aggiunto Camanzi.

ATTENZIONE ALLA PUNTUALITA’

“L’autorità ha adottato prescrizioni specifiche per evitare che a fronte di una domanda crescente si cada in un degrado della qualità e della puntualità dei servizi ferroviari”, ha detto il Presidente dell’Autorità. “L’obiettivo è assicurare che la capacità della rete sia indirizzato nel rispetto della legittima attesa dei passeggeri a viaggiare in orario. I primi dati sulla puntualità successivi al nostro intervento sembrano incoraggianti, ma il cantiere resta aperto”.

LE SANZIONI

L’autorità ha erogato al gestore della rete ferroviaria una sanzione per aver a lungo consentito ad un solo operatore in campo di testare la possibilità di utilizzare la struttura ferroviaria ad una velocità superiore a quella massima, di 300 km orari, non avendo assicurato la preventivava e simmetrica informativa dei concorrenti. Il gestore quindi ha reiterato le condizioni di accesso equo e non discriminatorio all’infrastruttura”, ha detto Camanzi.

“Un altro caso riguarda la sanzione, sempre ad RFI, per aver fatto richiesta di utilizzo della rete da parte dell’impresa ferroviaria in campo con modalità diverse da quelle prescritte nel prospetto informativo della rete in via generale per tutti gli operatori”.

LA QUESTIONE COSTI

Dando seguito a due sentenze del 2017, ricorda anche Camanzi, “l’Autorità ha rivalutato la base dei costi utilizzati dal gestore per determinare i pedaggi. Una parte di essi è risultata non ammissibile ed è stato oggetto di prescrizione di rettifica, all’esito delle quali, il valore medio unitario del pedaggio si riduce per il tempo restante del periodo regolatorio, fino al 2021, di circa il 4% annuo”.

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