Sono ben note le tribolazioni del costruttore statunitense Ford nel settore delle nuove propulsioni: era stato persino calcolato che perdesse 130mila dollari ogni auto elettrica sfornata che avevano comportato un rosso multimiliardario (1,3 miliardi di dollari) registrato solo nei primi mesi del 2024.
Per tutto lo scorso anno l’Ovale Blu ha così cambiato i propri piani, inchiodando sulla produzione di vetture alla spina, esigenza che s’è fatta più pressante che mai col ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Questo non significa, però, un addio di Ford al settore, sempre più di nicchia, delle auto elettriche.
UNA RIPARTENZA PER COMPIACERE TRUMP?
Mentre si rincorrevano voci secondo cui Ford fosse disponibile a ospitare la nipponica Nissan nei propri impianti nordamericani destinati alla mobilità elettrica attualmente sotto-sfruttati per dividere almeno le spese di gestione, l’Ovale Blu predisponeva un rilancio della produzione statunitense. E lo faceva, senza troppi giri di parole, con l’evidente finalità di accattivarsi le simpatie del volubile Trump che certo non vede di buon occhio le auto elettriche ma apprezza le aziende che promettono investimenti negli Stati Uniti.
FARLEY INSISTE SUGLI INVESTIMENTI AMERICANI (MENO CONVENIENTI)
“Questo progetto prevede talmente tante novità che non ci sono garanzie”, è stato costretto ad ammettere il ceo della Casa american, Jim Farley, non potendo certo ignorare le tante spese sopportate proprio sul fronte delle vetture elettriche. “Non è detto che vada tutto come deve andare. Avremmo potuto portare questo progetto in Corea del Sud, o in Giappone, e farlo a costi più bassi, ma l’obiettivo è riuscire a farlo qui, in Kentucky, raccogliendo una sfida che altri non hanno avuto il coraggio di raccogliere”, ha sottolineato parlando ai propri investitori, agli operai, ma soprattutto all’inquilino della Casa Bianca.
GLI INVESTIMENTI AMERICANI DI FORD SULLE AUTO ELETTRICHE
Farley parla per la precisione del progetto per produrre su larga scala la Universal EV Platform, l’architettura per veicoli elettrici che sarà alla base delle prossime vetture alla spina di Ford: il primo modello, un pick-up a quattro porte dal prezzo di listino sui 30mila dollari è stato promesso per il 2027. Una data comunque piuttosto in là nel tempo considerato che di tale piattaforma si parla da oltre un anno. Il piano industriale, comunque, ha ottenuto il consenso del potente sindacato dei metalmeccanici Uaw, anche se dai suoi social continua a ricordare che resterà sul chi va là.
CINQUE MILIARDI IN DUE STATI USA PER ALMENO 4MILA NUOVI POSTI DI LAVORO
Sono almeno cinque i miliardi di dollari che Ford dovrà mettere sul tavolo: due serviranno per ammodernare le linee produttive dello stabilimento di Louisville, nel Kentucky, secondo le esigenze della nuova mobilità. La fabbrica verrà rimessa a nuovo e godrà di un ampliamento di 5mila metri quadri così da garantire altri 2.200 posti di lavoro, mentre tre miliardi andranno al Ford Battery Park in Michigan per la produzione di batterie al litio-ferro-fosfato. Per un totale di oltre 4mila nuovi occupati, garantiscono da Ford, sempre che le auto elettriche questa volta prendano realmente piede sul mercato. Sempre che i capricci di Donald Trump non costringano nuovamente le Case automobilistiche a nuove, repentine, inversioni di marcia.