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Fca, che cosa sta architettando Marchionne su Alfa Romeo, Maserati e Jeep

L’articolo di Luciano Mondellini, giornalista di Mf/Milano Finanza, su pensieri e progetti di Marchionne in Fca mentre sul futuro del capo azienda si dice che… Le possibilità che Sergio Marchionne resti in Fca dopo il 2019 sono «tra zero e nessuna». Così ieri il numero uno del Lingotto ha voluto spazzare via ogni ipotesi (le ultime emerse…

Le possibilità che Sergio Marchionne resti in Fca dopo il 2019 sono «tra zero e nessuna». Così ieri il numero uno del Lingotto ha voluto spazzare via ogni ipotesi (le ultime emerse in settimana) che possa rimanere ancora al Lingotto anche dopo il 2018 come padre putativo del nuovo management che si insedierà in Fca dopo la sua uscita dalla tolda della casa automobilistica in seguito all’approvazione del bilancio di quest’anno (che avverrà più o meno nella primavera 2019).

IL FUTURO DOPO MARCHIONNE

Il manager venuto dal Canada sa benissimo che toccherà al presidente John Elkann dire l’ultima parola su chi sarà il nuovo ceo della casa automobilistica. Ma, conoscendo la sua influenza sul presidente di Fca , ieri Marchionne ha voluto ribadire la sua convinzione che all’interno del Lingotto ci sono le persone giuste per prendere il suo posto (con i soliti sospetti che rispondono al nome del responsabile europeo Alfredo Altavilla, del ceo di Jeep Mike Manley e del cfo Richard Palmer).

GLI OBIETTIVI FCA

Tanto più che con questo stesso team sta costruendo la Fca del futuro, quella cioè che dovrà raggiungere gli obiettivi del piano industriale al 2022 che sarà presentato il primo giugno a Balocco (Vercelli).

QUESTIONE MAGNETI MARELLI

Proprio riguardo al nuovo piano ieri sono arrivate conferme e indicazioni. La conferma, che ormai non è più notizia tanto che la cosa è conclamata, è l’ufficialità dello scorporo di Magneti Marelli entro l’anno.

LE INDICAZIONI DI MARCHIONNE

Marchionne, però, poi ha dato più che un’indicazione che uno dei punti cardine riguarderà il riposizionamento dei vari brand sullo scacchiere europeo. «L’area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa, ndr) è quella che evidenzia il più alto livello di complessità e per Fca un riposizionamento qui sarà centrale», ha spiegato il ceo aggiungendo che l’obiettivo per l’area Emea «è quello di arrivare ad avere una redditività ragionevole».

LE POTENZIALITA’ DI ALFA ROMEO E MASERATI

Evidente, quindi, il richiamo ai brand deputati a contribuire con margini maggiori come Alfa Romeo e Maserati. Questi marchi, tra l’altro, potrebbero essere raggruppati in un polo premium nel medio termine ed essere così scorporati dal resto del perimetro del Lingotto estraendo ulteriore valore per gli azionisti Fca.

DOSSIER MASERATI

Maserati, tra l’altro, nel primo trimestre ha registrato un calo delle consegne a 9.400 mila unità rispetto alle 11.900 dello stesso periodo 2017 (essenzialmente per i minori volumi della Levante, in parte compensati dalla crescita della GranTurismo e della GranCabrio).

FOCUS SU GAMMA ALTA

Ma nonostante questo, Marchionne ha rimarcato il «successo» delle vetture supersportive. Dando così un ulteriore segnale di come la strada che porta a una maggiore redditività passi per i veicoli di gamma sempre più alta. Quelli cioè in grado di assicurare un maggior valore aggiunto.

JEEP AVANTI TUTTA

Ma il richiamo del ceo era riferito anche a Jeep, il gioiello della corona della casa italo-statunitense dopo lo scorporo di Ferrari . Con il lancio di nuovi prodotti (molti dei quali legati proprio a Jeep) Fca registrerà un aumento dei margini già nel 2018, ha spiegato infatti il cfo Palmer, confermando nei fatti come molta parte della salute della casa automobilistica dipenda dalle fortune del brand dei fuoristrada statunitensi.

PROSPETTIVE E INCOGNITE

In questo quadro bisognerà capire come potranno prosperare i brand mass-market che ormai non assicurano quasi nessuna redditività alle case produttrici. Uno su tutti lo storico brand Fiat  che sebbene registri sempre i record di vendite in Italia con Panda e Punto garantisce pochi margini al bilancio.

(articolo di Mf/Milano Finanza)

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