Sergio Marchionne sta pensando di aumentare la porzione di debito da allocare a Magneti Marelli nell’ambito dell’operazione che porterà allo scorporo della controllata attiva nel lighting dal perimetro della casa automobilistica italo-statunitense (prevista tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo).
LE INDISCREZIONI DI MF SU MARELLI
È quanto hanno riferito a MF-Milano Finanza due fonti distinte ed entrambe operanti nel settore automotive. Sinora nei report degli analisti si era arrivati a stimare al massimo in 1,5 miliardi di euro l’indebitamento di cui la capogruppo caricherebbe la controllata in sede di scorporo.
LE PREVISIONI DEI BROKER
A dire il vero, la maggior parte dei broker prevedono 1 miliardo di euro di debito, che corrisponde all’ebitda di Magneti Marelli atteso per quest’anno. In realtà ora, da quanto si apprende, 1,5 miliardi di euro rappresenterebbe la soglia minima del debito da allocare a Magneti Marelli in sede di spin-off e sarebbe molto probabile che l’importo esatta ricadrà nella forchetta compresa tra 1,5 e 2 miliardi.
CHE COSA STA STUDIANDO MARCHIONNE
A spingere Marchionne a una revisione al rialzo sarebbe il timore che dagli Stati Uniti possano arrivare a carico del gruppo Fca sanzioni legate allo scadalo sulle emissioni, in particolare da parte dell’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente (Epa) statunitense e dell’ente per l’ambiente californiano.
LE PREOCCUPAZIONI DI FCA
Preoccupano anche alcune class action e alcune cause civili che coinvolgono Fca sempre negli Stati Uniti. In questo contesto sgravare il Lingotto di una maggiore porzione di debito non soltanto aiuterebbe la casa automobilistica a fronteggiare i problemi relativi a queste eventuali multe ma anche a raggiungere i propri obiettivi. Uno dei quali è l’azzeramento del debito industriale.
GLI OBIETTIVI DELLA MOSSA
Inoltre la scelta di incrementare la parte di debito da destinare a Magneti Marelli è resa più semplice dalla decisione, ormai pressoché ufficiale, di non procedere a un’ipo di Magneti Marelli, in quanto lo scorporo avverrà la distribuzione di azioni Magneti Marelli agli attuali soci del Lingotto. In questo quadro infatti Fca non avrà bisogno di attirare potenziali nuovi investitori ad acquistare i nuovi titoli, visto che non ci sarà cessione di nuove azioni sul mercato.
GLI SCENARI
Marchionne d’altronde è impegnato in queste settimane nella predisposizione del nuovo piano industriale al 2022 del Lingotto, che sarà presentato il prossimo 1° giugno a Balocco (Vercelli) e qualche dettaglio in più sullo spin-off della controllata del lighting sarà sicuramente reso noto in via ufficiale in quella occasione. Per il manager italo-canadese, tra l’altro, si tratterà dell’ultimo piano industriale alla guida del Lingotto, visto che ha già annunciato che darà le dimissioni da amministratore delegato di Fca dopo l’approvazione del bilancio 2018 da parte dell’assemblea degli azionisti (quindi presumibilmente nell’aprile 2019).
LE ULTIME INDISCREZIONI SU FCA
Secondo indiscrezioni, il successore verrà scelto all’interno del managament della casa automobilistica e i grandi favoriti al momento sembrano essere Alfredo Altavilla (responsabile di Fca per l’area Europa-Medio Oriente), Mike Manley (numero uno di Jeep, brand tra i più prestigiosi nel portafoglio del Lingotto) e il cfo Richard Palmer. Marchionne dal canto suo manterrà gli altri incarichi all’interno della galassia Agnelli. In particolare, continuerà a essere il presidente e amministratore delegato della Ferrari oltre che membro del cda di Exor , dove da vicepresidente non esecutivo potrebbe presto assumere un ruolo più operativo.
(estratto di un articolo di Mf/Milano Finanza)