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Ecco come i Paesi Ue si spappolano sulle auto elettriche

L’industria europea dell'auto è in crisi profonda e fatica a reggere la concorrenza dei veicoli elettrici cinesi. Alcuni paesi membri spingono per abolire il divieto al motore termico. L'articolo di Le Figaro tratto dalla rassegna di Liturri.

(Le Figaro, Anne de Guigné con Valérie Collet, 23 ottobre 2025)

L’articolo in breve

  • L’industria auto europea è in crisi profonda: dal 2019 ha perso 3 milioni di vendite, con fabbriche che chiudono ovunque e la concorrenza cinese che avanza. Bruxelles, consapevole del rischio, apre alla revisione del divieto termici 2035 per maggiore flessibilità.
  • Germania e Italia spingono per abolire il divieto, mentre Francia e Spagna lo difendono, proponendo però “super-crediti” per chi produce in Europa e una proroga di 5 anni per i van leggeri; si oppongono però agli ibridi.
  • Gli industriali sono allarmati: la Francia sembra “sparare contro il proprio campo”. Serve neutralità tecnologica per innovare e preservare sovranità; altrimenti il declino di Renault e Stellantis accelererà drammaticamente.

Cinque citazioni chiave

1. Sulla crisi e la richiesta di flessibilità:

«L’industria chiede a Bruxelles di concederle un po’ di flessibilità per raggiungere i suoi obiettivi di emissioni CO2. E, in particolare, di tornare sull’interdizione alla vendita di auto termiche nuove nel 2035.»

2. Sulla posizione Francia-Spagna:

«Parigi e Madrid convergono per il mantenimento della rotta al 2035, pur reclamando flessibilità sotto forma di ‘super-crediti’ per gli industriali che producono in Europa e ‘una proroga di 5 anni del periodo di livellamento delle emissioni CO2 per i veicoli utilitari leggeri’.»

3. Sulla reazione degli industriali:

«’La Francia sembra aver scelto molto chiaramente di sparare contro il proprio campo, si strangola Luc Chatel, presidente della Piattaforma Automobilistica (PFA), che raggruppa le imprese della filiera auto francese.»

4. Sulla posizione di Merz e Italia:

«Quindici giorni prima, Friedrich Merz aveva lanciato una bomba: assicurando che avrebbe fatto ‘tutto’ per revocare l’interdizione, aggiungendo che ‘non deve esserci una rottura brutale nel 2035’ per il termico. L’Italia si è allineata.»

5. Sulla necessità di neutralità tecnologica:

«’Non mettiamo in discussione il nostro impegno verso la decarbonizzazione e l’elettrico, ma è assurdo puntare su una sola tecnologia, escludendo così ogni possibilità di innovazione’, dice Jean-Dominique Senard, presidente di Renault.»

(Estratto dal blog di Giuseppe Liturri)

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