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Altavilla

Ecco quanto guadagneranno i dipendenti della nuova Ita (i sindacati protestano)

Perché ci sono già le prime tensioni sindacali nella nuova Ita. Fatti, numeri e polemiche

Tensioni sindacali alle stelle nella nuova Ita, alle prese con le assunzioni dei primi dipendenti.

Ecco che cosa sta succedendo tra i vertici della neo compagnia aerea e i sindacati.

Ita intende avviare oggi le chiamate «ad personam» per l’assunzione dei 2.800 dipendenti della nuova compagnia. Assunzioni con un «regolamento aziendale», come una low cost estrema, senza un contratto collettivo concordato con i sindacati. È questa la posizione espressa dall’azienda – secondo la ricostruzione del Sole 24 Ore – nell’incontro di ieri pomeriggio sul contratto in cui c’è stata una nuova rottura, dopo quella dell’8 settembre.

Il presidente esecutivo di Ita, Alfredo Altavilla, non ha cambiato dunque posizione rispetto alle proposte già sul tavolo.

Le tabelle degli stipendi, secondo i sindacati, comportano tagli medi del -38% rispetto ad Alitalia. Stipendi inferiori anche a Ryanair, che ha un contratto sottoscritto da Fit-Cisl, Anpac e Anpav, ha sottolineato il Sole 24 Ore.

«Questa non era una trattativa classica con i tempi che si potevano immaginare», avrebbe detto Altavilla al tavolo. Per il manager ex Fca il tempo era già scaduto l’8 settembre. La società del Mef conferma l’obiettivo di fare i primi voli il 15 ottobre. Alitalia chiuderà il giorno prima.

In sostanza l’ennesimo tavolo con i sindacati ha portato alla rottura sul nuovo contratto di lavoro che la newco vorrebbe limare del 15%.

«Ita — dicono i sindacati — ha comunicato che procederà in maniera unilaterale con l’applicazione del regolamento aziendale e con l’assunzione a chiamata» delle 2.800 persone previste al decollo il 15 ottobre. Nella lettera del 23 agosto il presidente di Ita Alfredo Altavilla aveva dato tempo fino al 20 settembre per rinnovare il contratto collettivo nazionale in modo «coerente con le esigenze del piano industriale».

«La trattativa poteva proseguire, ma l’azienda ha posto condizioni capestro», attaccano i sindacati che confermano lo sciopero il 24 settembre. I sindacati dicono di aver «formulato delle controproposte articolate» a Ita. Ma queste vengono giudicate inaccettabili dalla newco perché «pervenute l’ultimo giorno», «strutturate su un arco temporale non conciliabile con il piano industriale» e «non costituiscono una base di trattativa compatibile con la complessità e le tempistiche della sfida che Ita deve affrontare».

Ieri serat Ita, in una nota, ha detto che «ha preso atto che le proposte pervenute non sono, purtroppo, accettabili e non costituiscono nemmeno una base di trattativa compatibile con la complessità e le tempistiche della sfida che la società deve affrontare in vista dell’avvio delle operazioni il 15 ottobre». «Ita – prosegue la nota – ha consegnato alle rappresentanze dei lavoratori un proprio regolamento aziendale che, pur dovendo tenere conto dei vincoli di legge, ripropone le condizioni inizialmente avanzate ai sindacati e via via aggiornate, nel corso del confronto, sulla base delle richieste che è stato possibile accogliere. I trattamenti inclusi nel regolamento sono rispettosi dei minimi previsti dal Ccnl di settore che Ita si è resa sin da subito disponibile ad applicare a condizioni sostenibili (…)».

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