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Banche

Ecco perché Meloni picchia su Bruxelles per Ita-Lufthansa

Dossier Ita-Lufthansa. Fatti, parole e indiscrezioni

 

Il governo Meloni vuole di sicuro chiudere il dossier Ita-Lufthansa. Anche la compagnia tedesca non vede l’ora di prendere la tolda della compagnia aerea ora controllata dal Tesoro, ma a Bruxelles qualcuno mette i bastoni fra le ruote: la Commissione europea, al ministero dell’Economia, pone domande pretestuose e risponde con bizzarri no a interrogativi posti da Roma.

E’ questo lo stato dell’arte sulla partita Ita Airways che ha provocato gli sbuffi in pubblico del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, lambendo anche il commissario europeo Paolo Gentiloni: «Sta accadendo qualcosa di obiettivamente curioso, cioè la stessa Commissione europea che per anni ci ha chiesto di trovare una soluzione al problema Ita, quando troviamo una soluzione al problema la blocca e quindi noi non stiamo più capendo. E vorremmo una risposta», ha sottolineato in maniera stizzita Meloni.

Ma che cosa è successo fra Roma e Bruxelles? C’è stata «una quantità abnorme di domande che la Commissione ha posto sia ai tedeschi che a noi e ci sono alcune risposte dei funzionari europei che al governo italiano non sono piaciute», hanno detto senza mezzi termini al Corriere della sera fonti italiane qui a Delhi, a margine del G20.

Secondo la ricostruzione di Start Magazine, alcune settimane fa il ministero dell’Economia – anche per accelerare l’integrazione fra Ita e Lufthansa – ha sondato gli uffici della Commissione europea, chiedendo in sostanza: avremmo intenzione di nominare il tedesco Joerg Eberhart, ex amministratore delegato di Air Dolomiti, capo azienda di Ita, tutto ok? Ma gli uffici bruxellesi a sorpresa – secondo le indiscrezioni raccolte da Start Magazine in ambienti del settore – hanno detto “no”.

Da qui, con tutta probabilità, sono nate alcune interpretazioni anche dietrologiche nell’esecutivo: “C’è anche il sospetto che qualche tecnico di troppo, sempre alla direzione della Concorrenza, a Bruxelles, abbia agganci e relazioni non unicamente professionali con Parigi, che di sicuro teme un allargamento di Lufthansa anche all’Italia. E che sino ad un anno fa era in corsa con Air France, al posto di Berlino, per rilanciare la compagnia italiana”, ha scritto il Corriere della sera.

Ma ambienti bruxellesi assicurano a Start Magazine che la risposta negativa alla domanda di Roma sia giunta da un dirigente italiano degli uffici della Commissione che era stato appunto sondato dal dicastero retto da Giancarlo Giorgetti.

Il giallo si infittisce.

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