In cima Milano, Torino, Venezia. Roma in coda. E’ la fotografia che emerge dal rapporto annuale Istat nel capitolo che riguarda le città e i trasporti. Ecco tutti i dettagli.
LA CLASSIFICA
Se negli ultimi anni è stata buona la crescita delle reti della metropolitana grazie ad ampliamenti in 6 delle 7 città che ne sono dotate (Torino, Genova, Milano, Roma, Napoli e Brescia), Milano è la città con maggiore densità di rete seguita da Napoli, Brescia e Torino. La capitale non è tra le città sul podio.
LA FOTOGRAFIA
E’ quanto emerge dal Rapporto annuale 2018 dell’Istat, presentato oggi. Anche sul fronte delle linee tranviarie, nel 2016 le città in cui sono in esercizio sono 13 ma solo due, Torino e Milano, dispongono di una rete relativamente densa.
I NUMERI
Nel 2016 nelle città italiane le aziende di trasporto pubblico hanno offerto complessivamente circa 4600 posti km per abitante: 60,3% in autobus, 30,9% in metro, 7,1% in tram. Le città più servite e con una offerta più bilanciata tra le varie modalità di trasporto sono quelle del Nord e del Centro.
IL PODIO
Primeggiano Milano e Venezia, la prima con oltre 15 mila posti-km per abitante, forniti per quasi l’80% in metro e in tram la seconda con oltre 11 mila posto km per abitanti cui contribuiscono i trasporti per vie d’acqua. A Roma sono circa 7600, con una lieve prevalenza dei trasporti su gomma (52,5%).
COSA SUCCEDE AL SUD
Nel sud l’offerta è molto più bassa: poco meno di 2.100 posti km per abitante e la prevalenza dei posti su gomma molto più accentuata. In tutte le grandi città del Mezzogiorno tranne Cagliari l’offerta di trasporto pubblico è inferiore alla media nazionale.
IL CONFRONTO
Nel biennio 2015-2016 tuttavia l’offerta di trasporto pubblico locale ha recuperato buona parte della flessione registrata nel triennio precedente: l’Istat certifica che negli ultimi anni il trasporto pubblico ha risentito negativamente della crisi economica che ha determinato, in particolare dal 2009 al 2014, di una contrazione dei servizi. Si modifica, al tempo stesso, la ripartizione modale dell’offerta che vede ridursi sensibilmente, tra il 2011 e il 2016, la quota del trasporto su gomma.