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Ecco i veri conti di Alitalia. L’analisi del prof. Ugo Arrigo

Presente e il futuro dei conti di Alitalia secondo Ugo Arrigo, economista che da tempo segue il settore dei trasporti in Italia, compresa la compagnia aerea.

 

Meglio della gestione Etihad, ma resta il rosso e il nero non s’intravvede ancora.

E’ questo il presente e il futuro dei conti di Alitalia secondo Ugo Arrigo, economista che da tempo segue il settore dei trasporti in Italia, compresa la compagnia aerea.

Le luci e le ombre sono racchiuse in questa considerazione, come Arrigo ha scritto sul giornale Il Sussidiario: “Con una perdita netta stimabile in un valore ancora superiore ai 500 milioni nello scorso anno, non si può dire che l’azienda sia stata posta nelle condizioni migliori per poter essere facilmente venduta ad acquirenti di mercato. Il miglioramento rispetto sia all’ultimo anno della gestione Etihad che al 2017 della crisi è tuttavia evidente”.

Sei i motivi, secondo Arrigo, di questo miglioramento. Una tendenza che emerge dai seguenti dati:

1) I ricavi aziendali sono ritornati nel 2018 al di sopra dei 3 miliardi annui, aumentando di 126 milioni rispetto al 2017 (anche se trainati dall’aumento del costo del carburante, il quale manifesta i suoi effetti sia sui costi unitari che sui proventi unitari).

2) Il caro carburante ha aumentato nel 2018 il relativo costo di un centinaio di milioni sia rispetto al 2017 che al 2016.

3) Il costo del personale, pari a 590 milioni, è ai suoi minimi storici.

4) I costi per l’acquisto di servizi sono migliorati complessivamente di una sessantina di milioni e altrettanto è avvenuto per il leasing.

5) I miglioramenti relativi a queste voci hanno neutralizzato il caro carburante, stabilizzando i costi operativi totali a 3,4 miliardi, lievemente al di sotto dei due anni precedenti e allo stesso livello del 2015.

6) In conseguenza il miglioramento dei ricavi si è tradotto interamente in miglioramento del risultato operativo (Ebit) il quale migliora di circa il 30%, passando da un valore negativo record di -496 milioni nel 2017 a uno di -343 milioni.

Conclusione di Arrigo: “Resta tuttavia a questo punto una domanda cruciale: com’è possibile migliorare il conto economico di almeno altri 400 milioni all’anno, un obiettivo indispensabile per la sostenibilità economico-finanziaria dell’azienda?”.

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