La via della pace (forse) c’è: Usa ed Europa potrebbero trovare un compromesso sui dazi. Questo, almeno, è quanto avrebbe affermato l‘ambasciatore statunitense in Germania durante l’incontro con i manager di Daimler, Volkswagen e Bmw.
Lo scorso mese, Trump dopo l’introduzione di dazi del 25% su acciaio e de l10% sull’alluminio, ha minacciato l’introduzione di tariffe fino al 25% sulle importazione di auto, mandando in allarme le case automobilistiche tedesche, coreane e le aziende di ricambi auto canadesi. Diverse le società che hanno inviato una lettera al segretario al Commercio americano, Wilbur Ross, per un intervento decisivo e urgente per frenare i piani di Trump. La soluzione a tutto questo potrebbe essere a portata di mano. Andiamo per gradi.
COSA HA DETTO L’AMBASCIATORE USA IN GERMANIA
Come riporta il quotidiano Handelsblatt, l’ambasciatore Richard Grenell ha dichiarato ai manager di Daimler, Bmw e Volkswagen, rispettivamente Dieter Zetsche, Harald Krueger e Herbert Diess, che il presidente Donald Trump sarebbe disposto a ritirare le minacce di imporre tariffe alle auto importate dall’Unione europea (e non solo) se Bruxelles decidesse di eliminare gli attuali dazi sulle auto di importazione americana.
Le attuali tariffe doganali di importazione negli Stati Uniti sono del 2,5% e del 25% sui camion. L’Ue, invece, ha imposto dazi del 10% sulle importazioni di automobili dagli Stati Uniti.
UE A LAVORO
La notizia non è stata commentata dalle case automobilistiche tedesche. Anche una portavoce del ministero dell’Economia tedesco ha rifiutato di commentare la questione, affermando che tutto quello che riguarda la disputa commerciale con gli Stati Uniti veniva gestito dalla Commissione europea a Bruxelles, tra gli Stati membri.
Risposta simile quella di una portavoce della Commissione europea, che ha rifiutato di commentare la proposta, dicendo che il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker discuterà di tutto questo durante i colloqui con Trump a Washington alla fine di questo mese.
LA GUERRA COMMERCIALE IN CORSO
Che Trump sia protezionista non è una novità: nei mesi scorsi, infatti, ha colpito l’UE, il Canada e il Messico con tariffe del 25% sull’acciaio e del 10% sull’alluminio.
L’esecutivo UE ha risposto imponendo dazi all’importazione del 25% su una gamma di beni statunitensi, compresi prodotti in acciaio e alluminio, prodotti agricoli come mais e arachidi, bourbon, jeans e motociclette.