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Daimler

Tutti i piani elettrici della cinese Geely con la tedesca Daimler

Fatti, motivi e dettagli della scalata della cinese Geely al gruppo Daimler. Approfondimento di Giusy Caretto L’imprenditore Li Shufu, proprietario del gruppo cinese Geely (produttore di automobili), ha acquisito per 7,3 miliardi di euro il 9,69% dell’azionariato della società tedesca Daimler rastrellando sul mercato 103.619.340 azioni. Una vera e propria scalata, quella della casa automobilistica…

L’imprenditore Li Shufu, proprietario del gruppo cinese Geely (produttore di automobili), ha acquisito per 7,3 miliardi di euro il 9,69% dell’azionariato della società tedesca Daimler rastrellando sul mercato 103.619.340 azioni. Una vera e propria scalata, quella della casa automobilistica cinese nei confronti della tedesca, che ha portato l’azienda asiatica a diventare, in soli 3 mesi, il primo azionista di Daimler: tutto è avvenuto nel più assoluto segreto alla Borsa di Francoforte con l’assistenza di Bank of America.

DAIMLER E’ IN BUONA SALUTE

Partiamo dai numeri, che certamente attraggono gli investitori. Il gruppo Daimler, che vanta tra i propri brand anche Mercedes, ha chiuso un 2017 da record a livello finanziario: il fatturato è cresciuto del 7% rispetto al 2016 a 164,33 miliardi di euro, mentre l’utile netto ha registrato un aumento del 24% a 10,864 miliardi, con l’Ebit che si è attestato a 14,682 miliardi, il 14% in più.
Le immatricolazioni globali sono salite del 9% per un totale di 3,3 milioni di esemplari.

NON UN AZIONISTA COME GLI ALTRI

Un azionariato diviso tra diverse società straniere non rappresenta certo una novità per la Casa di Stoccarda. Basti pensare che, prima della mossa della cinese Geely, il principale socio del gruppo tedesco era il fondo sovrano del Kuwait con il 6,8% del capitale. BlackRock possiede il 5,8%, mentre l’alleanza Renault-Nissan-Mitshubishi ha il 3,1%. Ad investire nella casa automobilistica tedesca anche il fondo pensionistico di Stato della Norvegia, che ne possiede il 2,5%.
Questa volta, però, è diverso. E Geely non ha scalato il gruppo per essere un socio dormiente, ma vuole avere voce in capitolo nella gestione dell’azienda.

“Nessuno degli attuali produttori di auto può vincere la battaglia contro gli invasori che vengono da altri settori senza amici, senza alleanze. Per raggiungere la leadership tecnologica bisogna adattarsi a un nuovo modo di ragionare, cercando la condivisione o l’unione delle forze. Il mio investimento in Daimler è frutto di questa visione”, ha spiegato Li Shufu.

“Daimler AG conferma che l’imprenditore Li Shufu ha acquisito il 9.69% (103,619,340 azioni) della società. Daimler è lieta che, con Li Shufu, ha la possibilità di aver conquistato un’altro solido azionista di lungo termine, convinto della forza innovativa di Daimler, della sua strategia e del suo potenziale”, annunciava qualche giorno fa Daimler. Ma tutto questo ha il sapore delle parole di circostanza, che nascondono certo tutto il rammarico di una scalata ostile che offre ai cinesi, in una azienda ad azionariato così diluito, il controllo sostanziale.

LE REAZIONI DEL GOVERNO TEDESCO

Il governo tedesco non bloccherà l’investimento cinese, ma il ministro dell’Economia Brigitte Zypries ha detto che la Germania avrà “un occhio particolarmente attento” sulla vicenda.
La Germania è “un’economia aperta che accoglie gli investimenti, a patto che siano in linea con il mercato”, ha dichiarato al quotidiano tedesco Handelsblatt Brigitte Zypries, che ha anche sottolineato come l’apertura del Paese non dovrebbe “essere utilizzata come porta d’ingresso per gli interessi di politica industriale di altri stati”.

I MOTIVI DELLA SCALATA

Non solo lo stato di salute dell’azienda. Dietro l’investimento cinese ci sarebbe un vero e proprio piano “elettrizzante”. I cinesi di Geely puntano alla tecnologia delle batterie per auto elettriche di Daimler. Le due case, non è escluso, che possano avviare una joint venture per auto elettriche a Wuhan, in Cina.

A DAIMLER LA CINA PIACE. E L’AUTO ELETTRICA PURE

Scalata ostile a parte, la collaborazione potrebbe davvero dare buoni frutti. D’altronde, alla casa di Stoccarda piace sia la Cina, sia l’elettrico. Daimler e la cinese Baic costruiranno una fabbrica di auto elettriche targate Mercedes-Benz per 1,5 miliardi di euro. Le due aziende  investiranno congiuntamente “più di 11,9 miliardi di yuan” per la realizzazione del nuovo impianto che produrrà vari modelli a marchio Mercedes-Benz, compresi i veicoli a nuove fonti di energia”.

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