L’Iaa Mobility 2025 di Monaco segna l’arrivo ufficiale delle Case cinesi in Europa. Non che fosse una novità, dato che molte hanno già iniziato a percorrere le nostre strade (alcune, come Leapmotor, importate direttamente da Stellantis) ma il salone dell’auto nel cuore dell’Europa è un appuntamento utile a misurare la baldanza dei nuovi competitor intenzionati a far mangiare la polvere alle industrie autoctone, già in crisi per i fatti loro.
IL NUOVO MONDO SI BARRICA, IL VECCHIO CONTINENTE SPALANCA LE PORTE
La Cina, che s’è vista sprangare in faccia il mercato nordamericano ben prima dei dazi di Trump (la scusa trovata dall’amministrazione Biden riguarda il rischio che le auto intelligenti si trasformino in strumenti spioni), punta ora tutto su quello europeo, consapevole che quello interno non si espanderà per sempre soprattutto ora che il governo ha chiuso i rubinetti degli incentivi statali. I dazi di Bruxelles spaventano fino a un certo punto, tra escamotage sempre più fantasiosi per aggirarli che passano dalla Thailandia alla Turchia, fino all’Ungheria. Insomma, le vetture asiatiche rombano al traguardo, pronte a scattare. E Monaco è sicuramente il palco ideale dal quale i produttori di auto made in China possono fare proclami e annunciare le proprie strategie. L’invasione è iniziata.
XPENG ARRIVA A MONACO (NEL VERO SENSO DELLA PAROLA)
Guangzhou Xiaopeng Motors Technology Co., che gli europei impareranno a conoscere come Xpeng, con un colpo di scena degno di un venditore consumato ha annunciato all’evento di Monaco che proprio nella città bavarese intende realizzare un centro di ricerca e sviluppo gemello ai due statunitensi aperti a San Diego e nel cuore della Silicon Valley.
“Il nuovo hub R&D dimostrerà il nostro impegno per l’Europa, ci permette di rafforzare le relazioni commerciali e spingere l’innovazione a livello locale, oltre che offrire soluzioni di mobilità all’avanguardia agli automobilisti europei”, ha detto He Xiaopeng, Ceo della Casa di Guangzhou. Quanto ai veicoli, il costruttore cinese al Vecchio continente destinerà le Suv G6 e G9, la berlina P7+, la monovolume X9 e la Next P7. Una scuderia variegata.
LA SFIDA SU GUIDA AUTONOMA E ROBOTAXI
Soprattutto, una scuderia tecnologicamente avanzata. La tecnologia Xngp (Xpeng Navigation Guided Pilot) che si è messa in scia al Full Self-Driving di Tesla dovrebbe oltrepassare i confini della Cina entro la fine del prossimo anno.
Un problema per la Casa di Elon Musk, certo, ma anche per le europee che sulla guida autonoma risultano parecchio indietro (secondo le indiscrezioni di Reuters per esempio il nuovo amministratore delegato di Stellantis, Antonio Filosa, avrebbe scelto di sacrificare sull’altare dei tagli proprio lo sviluppo del software per il livello 3).
A partire dal prossimo anno, inoltre, Xpeng inizierà la produzione dei suoi primi robotaxi con guida assistita di Livello 4 animati dal chip Turing AI sviluppato internamente e destinati inizialmente al solo mercato interno.
I NUMERI DELL’ESPANSIONISMO DI FAW
Sotto il marchio Faw, in mano al governo cinese, si trova Hongqi (“Bandiera Rossa”) che occupa il settore dei veicoli di lusso: la sua intenzione è arrivare a lanciare ben 15 modelli elettrici e ibridi in Europa entro il 2028 che saranno distribuiti in 200 concessionarie che il costruttore cinese intende aprire nel Vecchio continente.
LA STRATEGIA DI BYD (IL SOLO COSTRUTTORE A SPAVENTARE TESLA)
Gli occhi di tutti a Monaco erano fissi su Stella Li, vicepresidente esecutiva della casa automobilistica cinese Byd così arrembante da minacciare di diventare protagonista assoluto del mercato europeo. Nel frattempo si accontenta di rubare alle altre la scena dell’Iaa Mobility. Li ha affermato che la società punta a diventare uno dei primi tre costruttori in Europa entro i prossimi cinque anni.
Nonostante si vociferi che Pechino non voglia portare i propri investimenti nei Paesi favorevoli ai dazi europei sulle auto cinesi (e il nostro è tra questi), pare che l’Italia avrà un ruolo importante nei progetti di Byd: in un’intervista al Sole 24 Ore ha anticipato che il nostro Paese “è nella short list per la seconda fabbrica in Europa”, dopo quella in Ungheria, a Seghedino, dedicata alla produzione della citycar Dolphin Surf.
CHI METTE LE MANI SULLA RICARICA RAPIDA VINCE TUTTO?
Per comprenderne la potenza di fuoco basti pensare che da gennaio ad agosto di quest’anno Byd ha consegnato 2,86 milioni di veicoli (elettrici e ibridi plug-in), di cui oltre 600 mila al di fuori della Cina (+137%). Ma il costruttore non punta solo sulle auto. Stella Li ha confermato che la Flash Charging arriverà presto in Europa, con le prime installazioni previste nel primo trimestre del 2026.
La nuova tecnologia di ricarica rapida è basata sull’architettura Super-e Platform a 1.000 volt in grado di accettare potenze fino a un megawatt per consentire agli automobilisti di accumulare fino a 400 km di autonomia in cinque minuti di sosta alla colonnina. Se tali numeri fossero confermati, saremmo ormai a tempistiche di poco superiore a quelle per un pieno di benzina. Il primo veicolo a supportare la ricarica da un megawatt sarà la Denza Z9 GT.