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Come si muoverà Ferrovie Nord con Fs su Trenord

Conversazione di Daniele Meloni con Andrea Gibielli, presidente di Fnm, la holding lombarda che gestisce Trenord

Il tema della mobilità sostenibile e integrata è sempre più al centro dell’attività di Fnm, la holding lombarda che gestisce al 50% Trenord, per l’altra metà di proprietà di Ferrovie dello Stato. È un periodo di grande trasformazioni per la società presieduta da Andrea Gibelli, che abbiamo raggiunto a margine del convegno “Il futuro della mobilità è sostenibile?” organizzato da di The European House – Ambrosetti.

Presidente Gibelli, che relazione c’è tra mobilità e sostenibilità in Lombardia?
Una relazione molto intensa direi. Se guardiamo i dati sulla Lombardia e sulla Pianura Padana noteremo che la nostra area, essendo una delle locomotive produttive d’Europa, è una delle più dinamiche e quindi ad alta mobilità. Allo stesso modo è anche una delle più inquinate, anche per la sua conformazione morfologica, per cui il nostro sforzo si sta concentrando su una mobilità che possa essere sostenibile a livello ambientale.

In passato la Regione e FS hanno avuto parecchi problemi nella gestione di Trenord. Come stanno andando le cose adesso?
Mi sembra che con l’arrivo del nuovo ad, Gianfranco Battisti ci sia un approccio più sensibile ai problemi del trasporto locale, e in particolare di quello lombardo. In precedenza la Regione ha sempre fatto i compiti a casa, Trenitalia un po’ meno. Sul totale del parco-treni a nostra disposizione, 395, i nostri – che sono di più – hanno un’età media di 9 anni, quelli fornitici da Trenitalia 32. Per non parlare degli investimenti. Quelli di RFI sulla rete sono mancati. Su Trenord la Lombardia ha investito 3 miliardi di euro (tra cui, di recente, 1,6 miliardi per i nuovi treni), mentre Trenitalia ha messo solo 170 milioni. Una situazione che va riequilibrata, anche per rispetto di quei 754mila lombardi che ogni giorno utilizzano il servizio.

È possibile parlare di sistema di alleanze nel trasporto ferroviario?
È doveroso muoversi in una logica di alleanze a livello locale. Per abbattere i costi e sempre in ottica di sostenibilità. Nel dicembre scorso con la nascita di Nuovi Trasporti Lombardi (NTL) abbiamo agito in questo senso nelle province di Brescia e di Bergamo. Allo stesso modo cerchiamo di lavorare a stretto contatto con Atm su Milano, e di cogliere le opportunità che ci sono per nuove partnership pubblico-privato, un modello che in Lombardia abbiamo già sperimentato anche in altri settori.

Ci sarà un rapporto più intenso con gli Enti Locali?
Deve esserci. È in corso un’attività di rifunzionalizzazione delle stazioni che interessa anche i Comuni dove sono ubicate. L’80% dei cittadini lombardi vive a 5 chilometri da una stazione ferroviaria. Noi pensiamo sia interesse degli utenti agire su quell’ultimo miglio che li porta dalla stazione a casa e viceversa, facendo penetrare al massimo il concetto di car pooling e, naturalmente, anche la sua offerta.

Che cosa ha in mente Fnm per il futuro?
Ci sono tanti progetti, non solo in Lombardia. Il sogno che portiamo con noi è quello di un viaggio a impatto zero. Questo è l’obiettivo a cui dobbiamo tendere. Il concetto che dobbiamo avere chiaro è quello che può sembrare ormai arcaico di “progresso”, che non significa solo sviluppo, ma anche qualità della vita e sostenibilità.

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