La guerra commerciale tra America ed Europa, e tra Usa e Germania, continua. E in risposta ai dazi su alluminio e acciaio imposti dalla nazione d’Oltreoceano, a partire da domani 22 giugno, scatteranno nuove tariffe su molti settori di prodotti made in Usa.
La contro-risposta a Stelle e strisce potrebbe colpire il settore auto. Ma alla Germania, tutto questo, costerà davvero molto caro. E’ per questo che i produttori di auto tedesche giocano d’anticipo e con il supporto di Berlino chiedono l’azzeramento dei dazi per l’import/export di auto tra Usa e Ue. Ma andiamo per gradi.
NUOVI DAZI SU PRODOTTI USA
2,8 miliardi. Questo il valore dei dazi che a partire da domani verranno applicati su numerosi prodotti che arrivano dall’America: saranno ducento le categorie toccate della guerra delle tariffe, tra cui anche le motociclette Harley Davidson.
La mossa dell’Ue è la risposta all’iniziativa di Donald Trump di voler applicare dazi su alluminio e acciaio prodotto nel Vecchio Continente.
UNA GUERRA INFINITA?
Ma alla risposta dell’Ue potrebbe arrivare una controrisposta. Già in passato, Donald Trump ha minacciato dazi più alti, al 25%, per le automobili (Europa 10%, Usa 2,5% ora sulle auto), facendo tremare la Germania e, in particolare, Mercedes Benz e Bmw, contro cui l’inquilino della Casa Bianca si è scagliato nel corso di un comizio in Pennsylvania tenutosi a marzo.
LA CONSEGUENZE DEI DAZI SULLE AUTOMOBILI
Ed in effetti, basterebbe fare qualche calcolo per capire che sarebbe la Germania la nazione più colpita da una decisione simile. Come si legge sul Sole 24 ore, il settore automotive tedesco nel 2017 ha esportato 494.000 veicoli negli Usa (25% in meno rispetto al 2013) contro gli 804.000 prodotti negli Usa (+180 mila rispetto al 2013). In pratica, un quarto delle auto tedesche esportate nel mondo proviene dagli Usa contro una quota dell’8% delle vendite di auto tedesche sul totale del mercato americano.
E ancora: gli Usa sono il primo mercato nell’export di automobili tedesche e prodotti automotive, con una quota del 12,2% nel 2017.
PRODUTTORI TEDESCHI AI RIPARI
Visti i numeri, i produttori di auto tedesche sono pronti a chiedere pietà. Le case automobilistiche, con il supporto di Berlino, intendono chiedere a Trump (tramite la mediazione dell’ambasciatore americano in Germania, Richard Grenell) l’azzeramento dei dazi per l’import/export di auto tra Usa e Ue.
Cosa significa questo? Che l’Ue rinuncerebbe alle tariffe doganali oggi fissate al 10% sulle auto importate dagli Stati Uniti, e gli Usa mentre dall’altra parte cadrebbero i dazi fissati al 2,5% delle auto importate dal Vecchio Continente verso gli States.