Stato dell’arte nella regolazione dei trasporti. Suggerimenti al legislatore. E qualche critica al governo e in particolare al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: solo un caso l’assenza del ministro Matteo Salvini e leader della Lega alla presentazione della relazione annuale dell’Autorità di regolazione dei trasporti? No, secondo molti addetti ai lavori, che hanno però notato la presenza del viceministro Galeazzo Bignami, esponente di spicco di Fratelli d’Italia.
Fra le righe del discorso del presidente dell’Autorità sui trasporti emergono dissidi e contrasti con il dicastero retto da Salvini. Ecco tutti i dettagli.
LA FRASE ISTITUZIONALE CLOU DI ZACCHEO.
“Considerati gli enormi interessi che ruotano attorno al mondo dei trasporti, il ruolo esercitato dall’Autorità deve anche intendersi come un vero e proprio presidio di legalità nei diversi contesti in cui opera”. E’ quello che ha sottolineato il presidente dell’Autorità di regolazione dei trasporti (Art), Nicola Zaccheo, in occasione della presentazione della decima relazione annuale al Parlamento.
I DIECI ANNI DI ART
Art celebra quest’anno i dieci anni dalla sua fondazione. L’Autorità, come si può leggere nella relazione, si è occupata di efficientare la regolazione nel settore del trasporto aereo (correlazione delle tariffe ai costi, trasparenza, pertinenza, obbligo di consultazione degli utenti aeroportuali, investimenti correlate all’innovazione tecnologica, alla sicurezza degli scali e alla qualità dei servizi), nel settore delle autostrade (creazione di un regime di concorrenza per confronto tra i concessionari autostradali, introduzione di obiettivi di incremento di produttività basati su «benchmark» di efficienza, sensibile riduzione della remunerazione del capitale investito dai concessionari, correlazione delle tariffe all’effettiva realizzazione degli investimenti ed ai livelli di servizio effettivamente offerti, restituzione all’utenza, tramite proporzionate riduzioni tariffarie, di parte dei ricavi generati dal traffico eccedente le previsioni), nel settore delle ferrovie (competizione nel mercato del trasporto ferroviario passeggeri ad Alta Velocità (AV), apertura alla concorrenza e progressivo trasferimento della domanda ai nuovi operatori concorrenti anche nel segmento del trasporto ferroviario merci, azione regolatoria progressivamente estesa alle reti regionali interconnesse con l’infrastruttura ferroviaria nazionale, trasparenza informativa sulle condizioni di accesso al sistema ferroviario nazionale nella pubblicazione e revisione annuale del Prospetto informativo della rete (PIR), del sistema dei porti (individuazione degli ambiti di servizio pubblico e dei lotti di gara, definizione di bandi, convenzioni e schemi di contratti di servizio, individuazione delle condizioni minime di qualità (CMQ) dei servizi di trasporto nazionali e locali connotati da oneri di servizio pubblico (OSP), individuate secondo caratteristiche territoriali di domanda e offerta) e in merito ai diritti di passeggeri e utenti.
ZACCHEO: “ADOTTARE MODELLI TARIFFARI ART PER AUTOSTRADE”
Il presidente Zaccheo nella sua relazione ha fatto il punto delle attività della struttura che dirige e della necessità di dare attuazione a nuove misure per andare in contro alle mutate esigenze del mercato e dei consumatori. “È necessario adottare al più presto i nuovi modelli tariffari definiti dall’Art che oggi sono stati adottati solo da 4 concessionari come Asti-Cuneo, Satap A4 Torino-Milano, Aspi e Tangenziale Esterna Spa”, ha detto Zaccheo. Il presidente ha elencato i primi risultati del nuovo sistema tariffario: “Creazione di un regime di concorrenza per confronto tra i concessionari autostradali, introduzione di obiettivi di incremento di produttività basati su benchmark di efficienza, sensibile riduzione della remunerazione del capitale investito dai concessionari, correlazione delle tariffe all’effettiva realizzazione degli investimenti ed ai livelli di servizio effettivamente offerti, restituzione all’utenza, tramite proporzionate riduzioni tariffarie, di parte dei ricavi generati dal traffico eccedente le previsioni”. E ne ha sottolineando l’effetto diretto del “contenimento dei costi per l’utenza”.
DOSSIER AUTOSTRADE PER L’ITALIA: PAROLE E AUSPICI DI ZACCHEO
Tra i risultati rivendicati dal presidente dell’Autorità di regolazione dei trasporti c’è anche quello “di aver ricondotto a valori di mercato il livello di remunerazione del capitale investito del maggior concessionario d’Italia”, cioè Autostrade per l’Italia (Aspi). “Prima dell’avvento dell’Art – ha detto Zaccheo – ogni concessionario aveva regole tariffarie a se stanti. Con noi è arrivato il primo modello valido per tutti”, che nel caso di Aspi “ha portato il valore di remunerazione del capitale investito dal 13,87% del sistema previgente all’attuale 7,09%”.
SERVE RIORGANIZZARE LE AREE DI SERVIZIO
“E’ urgente l’aggiornamento del piano Mit di ristrutturazione della rete di aree di servizio autostradali, fermo al 2015”, ha auspicato il presidente di Art durante la conferenza stampa di presentazione della relazione annuale dell’Autorità. “Bisogna ridurre e ottimizzare il numero delle aree di servizio e avviare la loro riconversione ad altre attività, per esempio prevedendo l’intallazione di pannelli solari”.
CHE COSA STA SUCCEDENDO ALLE CONCESSIONI AUTOSTRADALI
Zaccheo ha però sottolineato che “permane il problema, gia’ denunciato, delle tempistiche di recepimento della regolazione Art, il cui iter amministrativo, ad oggi, si è concluso soltanto per quattro delle 23 concessioni per cui l’Autorità ha definito il sistema tariffario (Asti-Cuneo, Satap A4 Torino-Milano, Aspi e Tangenziale Esterna”. “Sul punto – ha aggiunto il presidente dell’Art – non posso non ricordare come oggi, a causa del susseguirsi di diversi interventi legislativi, non trovi ancora una compiuta applicazione la riforma introdotta dal Dl 28 settembre 2018, n. 109, meglio conosciuto come “decreto Genova”, che ha esteso le competenze dell’Autorità, già previste per le nuove concessioni, anche alle concessioni in essere. Infatti, la piena applicazione del sistema tariffario Art e’ condizionata alla definizione delle proposte di aggiornamento dei Pef per tali concessioni, la cui durata, tuttavia, e’ stata, da ultimo, prorogata al 31 dicembre 2023 dall’art. 10, comma 4, del Dl 29 dicembre 2022, n. 198 (cosiddetto Milleproroghe)”. Non è stato l’unico rilievo di Zaccheo al legislatore.
LA STOCCATA DEL PRESIDENTE DI ART AL GOVERNO
Zaccheo non ha risparmiato una stoccata al governo e, segnatamente, al ministero dei Trasporti. Il tema è l’esclusione del comparto dell’autotrasporto merci dall’ambito delle competenze dell’Art attuata con il decreto legge Asset (Dl 104 del 10 agosto 2023).”Il Mit non può assolutamente sostituire l’Autorità nell’esercizio delle proprie funzioni di regolazione economica né, tantomeno, possono essere trasferite competenze da una autorità indipendente ad un qualsiasi ministero – ha rimarcato il presidente Zaccheo -. Invito caldamente il Governo e il Parlamento a un ripensamento in fase di conversione parlamentare. L’Autorità innegabilmente esercita in questo settore funzioni di regolazione, anche indiretta, a garanzia degli interessi delle imprese dell’autotrasporto merci”. E poi aggiunge una richiesta, diretta al dicastero retto da Matteo Salvini. “È urgente l’aggiornamento del piano Mit di ristrutturazione della rete di aree di servizio autostradali, fermo al 2015 – ha sottolineato il presidente dell’authority -. Bisogna ridurre e ottimizzare il numero delle aree di servizio e avviare la loro riconversione ad altre attività, per esempio prevedendo l’installazione di pannelli solari”.
IL NODO DEL CONTRIBUTO DELLE AZIENDE ALL’ART E LE FRIZIONI SEMPRE CON SALVINI
Sempre in merito all’autotrasporto merci, Zaccheo ha segnalato di non essere d’accordo con la scelta del governo di esentare le aziende del settore dall’obbligo di corrispondere il contributo previsto per il funzionamento dell’Autorità (0,5 per mille del fatturato rilevante dei soggetti interessati). “A tal proposito, vorrei anzitutto rammentare che l’Autorità stessa aveva gia’ previsto un meccanismo di soglie di esenzione, per cui al versamento del contributo era tenuto solo circa il 2% delle imprese operanti nel settore’, ha sottolineato il presidente dell’Art. Per Zaccheo ‘l’esonero dall’obbligo contributivo per una sola categoria di operatori, avrà ripercussioni sulla capacita’ di programmazione delle attività dell’Autorità e, soprattutto, porrà in capo ad essa la impossibilita’ di valutare la progressiva riduzione della misura dell’aliquota per la totalità dei soggetti interessati, riduzione che, come dimostra quanto disposto per l’anno in corso, è stata ed e’ obiettivo di questa Consiliatura. Per queste ragioni, rinnovo nuovamente l’invito al Governo e al Parlamento ad una attenta riflessione sull’opportunità di mantenere l’art. 20 in fase di conversione del Dl 10 agosto 2023 n. 104”.
I RISULTATI DI ART NEL SETTORE FERROVIARIO
Per ciò che riguarda il settore ferroviario, il presidente di ART ha sottolineato la spinta liberalizzatrice attuata dall’operato della sua agenzia nel primo decennio di attività che “ha fatto registrare, sia sul piano della regolazione puramente economica che su quello della tutela dei diritti degli utenti del trasporto ferroviario, sono stati di rilevante importanza. Tali risultati sono facilmente tangibili se si guarda agli esiti, di più immediata evidenza, che sono conseguiti alla competizione nel mercato del trasporto ferroviario di passeggeri ad Alta Velocità, iniziata a partire dal 2012 con l’ingresso ufficiale di un operatore new entrant”. In particolare, il presidente ha sottolineato che il “livello medio del pedaggio per tutti i segmenti di mercato inferiore a quello di altri paesi europei, sia per i servizi passeggeri, sia per i servizi merci”. Allo stesso tempo è stato “garantito l’equilibrio economico del gestore dell’infrastruttura ferroviaria nazionale (Rfi)”, c’è stato un “aumento del numero di imprese sul mercato” e, infine, per quanto riguarda il trasporto ferroviario passeggeri AV ha registrato una “crescita dei volumi di traffico, servizi di maggiore qualità, frequenza e capillarità e con minori costi per gli utenti”.
DOSSIER PORTI E AEROPORTI
Il presidente Zaccheo è poi passato al discutere delle attività dei porti e degli aeroporti. “Il coinvolgimento dell’Art favorirà l’introduzione di criteri trasparenti e certi per il rilascio di concessioni portuali, assicurando, al contempo, un esercizio più efficiente delle stesse, a garanzia dell’equilibrio degli interessi di tutte le parti coinvolte, soggetti pubblici e privati”, ha detto. Per ciò che riguarda gli aeroporti con contratti di programma “in deroga”, ha sottolineato la necessità di “giungere quanto prima alla sottoscrizione, da parte dell’Enac e dei gestori dei richiamati aeroporti, degli atti aggiuntivi necessari al rinnovo dei rispettivi contratti di programma”. Il presidente si è complimentato con Aeroporti di Roma sottolineando che “il processo è maturo; quindi, mi aspetto che l’adozione dei nostri modelli avvenga addirittura nelle prossime settimane”.
TAXI: LE LINEE GUIDA ART CONSENTONO IL RILASCIO DI LICENZE TEMPORANEE
Tema caldo è quello dei taxi, il cui servizio, specie nelle grandi città, spesso non riesce a offrire risposte adeguate alla clientela. Il Presidente Zaccheo ha ribadito che le linee guida taxi elaborate dall’Art sono “uno strumento molto potente a disposizione delle amministrazioni locali, per prevenire e contenere eventuali criticità relative a qualità del servizio offerto, maggiore flessibilità in ambito tariffario, inclusività sociale e uniformità delle procedure per il rilascio di nuove autorizzazioni”. E proprio per rispondere a criticità periodiche le linee guida Atr prevedono la possibilità di “emettere licenze straordinarie in alcuni periodi di maggiore picco”.