Autostrade per l’Italia, secondo quanto riporta l’Adige, starebbe valutando la partecipazione al bando per la concessione autostradale dell’A22. Una notizia che, se confermata, metterebbe in seria difficoltà la società regionale Autobrennero. Aspi in merito è assai agguerrita, avendo anche presentato ricorso al Tar del Lazio. Si tratterebbe di una contesa da 10 miliardi di euro, ma guardando alla durata della concessione, pari a mezzo secolo, si arriva a superare abbondantemente i 30 miliardi.
COS’E’ LA A22
L’A22 è lunga 314 chilometri e congiunge Modena al Brennero attraversando il territorio di quattro Regioni: Trentino Alto Adige, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna. È la principale via di comunicazione attraverso le Alpi, collegando la Pianura Padana e l’Autostrada A1 con l’Austria e la Germania e registra un traffico medio giornaliero di circa 43 mila veicoli.
TUTTE LE INSIDIE PER AUTOBRENNERO
Il bando presenta alcuni paletti che hanno già messo in difficoltà il management di A22, chiedendo ai partecipanti un fatturato superiore al miliardo di euro negli ultimi 5 anni, motivo per il quale, sottolineano dall’Adige, l’A22 “in maniera un po’ pasticciata” ha cercato “aiuto per creare un consorzio con Alperia e Dolomiti energia”, con quest’ultimo “che a giorni terrà il suo CdA” sull’operazione, che potrebbe anche non essere avallata.
Autobrennero dovrebbe avere diritto di prelazione, cioè all’apertura delle buste dovrebbe poter decidere di accettare le condizioni presentate da altri. Ma col passare dei giorni questa certezza è andata sbiadendo e, vista la portata della gara, l’ultima parola in merito potrebbe persino spettare a Bruxelles.
I PROCLAMI ENTUSIASTICI SONO UN RICORDO?
Come si sono sbiadite in fretta le parole enfatiche del comunicato stampa di Autobrennero dello scorso primo gennaio: “Autostrada del Brennero, avendo prodotto la proposta spontanea di finanza di progetto ora messa a gara dal Concedente, manterrà il diritto di prelazione su eventuali controproposte. “Si tratta di un risultato storico – commenta l’Amministratore Delegato di Autostrada del Brennero, Diego Cattoni -. Dopo anni di attesa, si concretizza finalmente la possibilità di ottenere una nuova concessione cinquantennale. Un obiettivo – continua Cattoni – per il quale la Società ha lavorato molto e che ha visto i Soci impegnati in prima fila per garantire ai propri territori una gestione di questa importante infrastruttura in linea con quanto avvenuto fino ad oggi. È stato affrontato un iter di grande complessità, portato a termine grazie ad un lavoro di squadra straordinario. In gioco – conclude Cattoni – ci sono investimenti per oltre 9 miliardi di euro interamente autofinanziati, che contribuiranno allo sviluppo di tutti i territori attraversati dalla A22“.
E, ancora: “Grande la soddisfazione anche del Direttore Tecnico Generale di Autostrada del Brennero, Carlo Costa, che ha apposto il suo timbro professionale su tutti i progetti presentati: “La prima cosa che mi preme fare è ringraziare tutta la struttura tecnica della Società, che in questi anni e fino alle ultime ore dell’ultimo giorno utile ha lavorato ventre a terra per raggiungere un risultato che è sì interesse della Società, ma è innanzitutto interesse delle comunità locali che hanno fondato Autostrada del Brennero. La scelta fatta ormai diversi anni or sono di dotare la Società di una struttura di progettazione interna, per quanto anomala nel panorama italiano, si è rivelata vincente non solo sotto un profilo etico ma anche in termini di efficienza e di efficacia. È per tutti noi un motivo di grande orgoglio – continua Costa – pensare che tutti i progetti che danno corpo alla proposta spontanea, tesi a ridisegnare la mobilità lungo l’asse del Brennero, sono stati pensati e realizzati sulle nostre scrivanie. Siamo consapevoli che oggi la gara è partita, non è finita, ma siamo anche consapevoli del grande potenziale che sa esprimere questa Società anche e soprattutto nei momenti decisivi”.
L’INCOGNITA POLITICA
Secondo l’Adige ,A22 non ha “davanti un’autostrada ma una via piena di buche” con riferimento alla corsa per l’aggiudicazione del bando. “E’ evidente che ci si è fidati troppo dei buoni rapporti tra le giunte provinciali di Trento e Bolzano e il ministro e capo della Lega Matteo Salvini. […] L’errore – sottolinea la testata locale – è stato commesso anni fa quando si decise di non fare una società controllata pubblica, senza obblighi di mercato, a differenza di quanto fatto da altri governatori leghisti come Fedriga in Friuli e Zaia in Veneto.
Intanto lo stesso bando sarebbe oggetto di ricorsi incrociati anche da parte dell’associazione di consumatori Adusbef e dall’associazione concessionari autostrade Aiscat.
CHI C’E’ IN AUTOBRENNERO
Autostrada del Brennero è una società per azioni che opera in regime di concessione. Le quote azionarie sono detenute all’84,75% da Enti Pubblici, al 14,16% da Soci privati e all’1,09% dalla Società stessa. Per la precisione, la Regione Autonoma del Trentino Alto Adige ha una quota di poco superiore al 32 per cento, la Provincia autonoma di Trento sfiora l’8 per cento, quella di Bolzano supera il 7,6, quella di Verona il 5,5 mentre una stessa quota è detenuta da Comune di Verona. La Provincia di Modena ha il 4,2%, come il Comune di Trento e quello di Bolzano. La Provincia di Mantova il 3,1 per cento, la Camera di commercio di Mantova circa il 2,5, la Provincia di Reggio Emilia il 2,1 come il Comune di Mantova. La Camera di Commercio di Verona circa l’1,70, quella di Bolzano lo 0,84 per cento, quella di Trento lo 0,33 mentre l’azienda consorziale trasporti di Reggio Emilia lo 0,32 per un totale della partecipazione degli enti pubblici che sfiora l’85 per cento.
Sul fronte privato Infrastrutture CIS ha la quota maggiore: il 7,8 per cento, A4 Holding SpA il 4,2, Banco Bpm sfiora il 2 e Società italiana per Condotte d’Acqua lo 0,1 per cento. Nel CdA siedono Hartmann Reichhalter in qualità di presidente, Diego Cattoni come Ceo e Alessia Rotta quale vicepresidente. Lo Statuto di Autostrada del Brennero ha come oggetto “la promozione, la progettazione, la costruzione e l’esercizio di autostrade compresa l’autostrada Brennero-Verona-Modena, ad essa già assentita in concessione, nonché di opere stradali, contigue o complementari e di opere pubbliche, o di pubblica utilità accessorie o comunque connesse con l’attività autostradale…”.