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Autostrade-Atlantia, ecco cosa sta studiando su Telepass

Tutti i dettagli sui piani del gruppo Atlantia su Telepass

Goldman Sachs e a Mediobanca dovrebbero avviare una procedura competitiva per la vendita di una quota del 30% di Telepass dopo l’estate. La tempistica dell’operazione non è stata ancora definita, ma il processo di vendita dovrebbe iniziare negli ultimi mesi di quest’anno. Gli offerenti non mancano. Secondo indiscrezioni finanziarie, i fondi Warburg Pincus, Permira, Partners Group, CVC Capital Partners e KKR hanno già espresso interesse.

I RUMORS SULLA VENDITA DI UNA QUOTA DI TELEPASS

Giovedì a mercato chiuso l’agenzia Reuters ha anticipato la notizia che la società della famiglia Benetton vuole cedere una quota di minoranza di Telepass. Per questo la famiglia Benetton ha incaricato Goldman Sachs e Mediobanca di studiare la vendita di una quota del 30% della sua controllata che gestisce i pagamenti elettronici dei pedaggi autostradali, spuntando un prezzo per l’intera società intorno a 2 miliardi di euro, secondo due fonti citate dall’agenzia Reuters. Un prezzo superiore agli 1,4 miliardi di euro inclusi nella somma delle parti di Atlantia stimata da Equita.

CHE COSA AVEVA DETTO CASTELLUCCI DI ATLANTIA

In occasione della presentazione del bilancio 2018, il marzo scorso, il ceo di Atlantia, Giovanni Castellucci, aveva dato un assaggio di quelle che sarebbero state le mosse future: «Valutiamo l’opportunità di aprire il capitale delle nostre varie piattaforme ad investitori di minoranza» per «aumentare la potenza di fuoco» ma anche «per accelerare la rotazione del capitale», cedendo quote non rilevanti di asset maturi per raccogliere risorse da investire su nuove iniziative, proteggendo così il bilancio. Il ceo di Atlantia, Giovanni Castellucci, all’epoca aveva specificato che «non esistono tempistiche definite» ma molto dipenderà dalle opportunità che si apriranno.

I DATI DI BILANCIO DI TELEPASS

La sola Telepass “italiana” ha chiuso il 2018 con un giro d’affari prossimo ai 200 milioni di euro (183 milioni l’anno precedente) e una marginalità particolarmente rotonda, ha scritto oggi il Sole 24 Ore: “Il risultato operativo ha superato i 95 milioni mentre l’utile si è attestato a 68 milioni, in progresso rispetto ai 66,3 milioni dell’anno precedente”.

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