Anche se le aziende cinesi che producono le batterie per auto elettriche ci dicono che la ricarica veloce, praticamente istantanea, è ormai dietro l’angolo e che già nel prossimo futuro non bisognerà più posteggiare le vetture per ricaricarle dato che diventerà una operazione quasi istantanea, come avviene oggi per il pieno di benzina, le stesse aziende cinesi investono sempre più su una soluzione alternativa alla ricarica: il battery swapping.
COS’È IL BATTERY SWAPPING
La tecnica del battery swapping (“sostituzione della batteria” per i non anglofoni) prevede di recarsi in apposite stazioni di rifornimento per un cambio al volo della batteria esaurita con una carica. È la soluzione a tutti i problemi di ricarica? Dipende. Di battery swap, o swapping, se ne parla dagli inizi del ‘900, prima che i motori endotermici prendessero piede. Pare che, oltre un secolo fa, la prima a ideare un sistema simile sia stata General Motors, con stazioni di posta riconvertite ad hoc.
LE CASE CHE CI HANNO PROVATO
In tempi più recenti c’è stata l’alleanza tra i francesi di Renault e i giapponesi di Nissan che passò anche da quel tema, attraverso investimenti in una startup, Better Place. Se ne occupò pure un’altra ex startup poi diventata colosso incontrastato della mobilità: Tesla di Elon Musk, ma lasciò perdere preferendo tentare la strada delle ricariche superveloci con tecnologie proprietarie.
PURE STELLANTIS CI PROVA
Anche Stellantis inizia a credere che il futuro dell’auto elettrica non sia nelle colonnine di ricarica: lente e ancora troppo poche. Il quarto gruppo automobilistico mondiale sul finire dello scorso anno ha annunciato che proverà a battere la strada del battery swap, abbandonata da Tesla ma perseguita in Cina, firmando un accordo vincolante per dare il via a una partnership con la startup californiana Ample di Khaled Hassounah, founder nonché attuale ceo.
AI CINESI PIACE IL BATTERY SWAPPING
Ma anche in questo comparto le occidentali inseguono le cinesi. Nio, per esempio, sul finire del 2023 aveva fatto sapere di aver effettuato oltre 30 milioni di sostituzioni di batteria da quando il servizio, nel maggio del 2018, è stato reso disponibile nel Paese asiatico arrivando a contare 1.937 stazioni di scambio batterie chiamate Power Swap Station destinate a salire a 2300 entro la fine di quest’anno.
Le stazioni di Nio, attraverso una procedura automatizzata, permettono di procedere una batteria in 5 minuti. Quelle di ultima generazione inaugurate in Cina contengono 21 accumulatori contro i 13 nella generazione precedente in modo da poter effettuare 408 sostituzioni al giorno, contro le 312 della generazione precedente.
L’ALLEANZA CINESE SUL BATTERY SWAPPING
L’attivismo di Nio nel battery swapping e la sostanziale immobilità nel progresso nella realizzazione di batterie realmente veloci ha spinto Geely, holding cinese proprietaria anche di numerosi marchi automobilistici europei come Volvo, Polestar o Lotus, ad avviare una partnership strategica con la scale-up connazionale.
Non è una notizia di poco conto o destinata a riguardare l’Asia dal momento che Geely potrebbe approntare una strategia simile per i marchi occidentali nel proprio portafoglio e, dunque, iniziare a installare stazioni ad hoc anche nel Vecchio continente, dove come abbiamo visto conta di muoversi in solitaria Stellantis, almeno sul fronte spagnolo.
COSA FARÀ NIO CON ZHONGAN ENERGY
E non è nemmeno la sola notizia che permette di intuire quanto il battery swapping stia elettrizzando l’Asia. L’ormai ex startup ha fondato, insieme ad altre realtà come il produttore di batterie Gotion, Wenergy Group e Anhui Transportation Holding Group, una nuova società, nota come Zhongan Energy, per costruire mille stazioni di scambio nella provincia dell’Anhui.
PERSINO LE RIVALI PUNTANO SUL BATTERY WAPPING DI NIO
Ma l’alleanza cinese sul battery swapping ha ben altri partecipanti al proprio interno. Nio ha firmato accordi di partenariato con le rivali connazionali Chery e Jac per cooperare sugli standard delle batterie, sulla tecnologia di scambio e sull’espansione delle stazioni. Se i principali marchi cinesi, destinati a imporsi sul mercato dell’auto elettrica, adotteranno quello standard tecnologico è facile che anche il battery swapping possa imporsi rispetto alle colonnine di ricarica.
CATL SI MUOVE
E poi c’è Catl, Contemporary Amperex Technology Co. Limited, il produttore di batterie per auto elettriche più importante al mondo. L’azienda impegnata in forti investimenti per migliorare la tecnologia attualmente disponibile sta accelerando col piano di sostituzione, anziché puntare solo sulla ricarica veloce.
Catl, che aveva già fatto investimenti in tal senso con le Choco-Seb (swapping electric block), ovvero singoli blocchi da sostituire in un minuto l’uno e che ha una rete di pit stop per il battery swap a Xiamen, Fuzhou, Guiyang e Hefei punta ora a espandere la propria rete di stazioni di sostituzione delle batterie in 30 città, con oltre 500 stazioni entro il 2025.
Entro il 2026, CATL vuole arrivare ad avere più di 1.500 stazioni per il battery swap in oltre 70 città. Il doppio nell’anno successivo, per raggiungere il traguardo delle 10mila in tutta la Cina.