La “Proposta del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza” presentata dal presidente del Consiglio dei ministri e trasmessa alla Presidenza il 15 gennaio 2021 (DOC. XXVII N. 18), richiama con fermezza la necessità dell’Alta Velocità al Sud.
E tutt’oggi, a pochi giorni dalla presentazione alla Camera, se ne parla con grande ampiezza di visione, dall’una e dall’altra parte del Governo.
Vediamo che cosa riporta il PNRR.
Il potenziamento della rete ferroviaria esistente e la realizzazione di nuove linee Alta Velocità e Alta Velocità/Alta Capacità lungo le principali direttici del meridione costituiscono un obiettivo primario per l’Italia, sia per rilanciare gli investimenti e la spesa pubblica nel settore delle infrastrutture e dei trasporti, sia in un’ottica di raggiungimento degli obiettivi europei di riconversione ecologica e decarbonizzazione. Sempre nello stesso Allegato viene giudicato prioritario l’intervento di velocizzazione della relazione Roma-Napoli-Salerno-Reggio Calabria con progressivo upgrading delle linee di connessione con la Basilicata (Battipaglia-Potenza-Metaponto-Taranto) e la Calabria. Interventi la cui progettazione è stata finanziata con il Decreto Rilancio per 40 mln.
La V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione della Camera, con un proprio documento (Capitolo 3.1. Alta velocità ferroviaria e manutenzione stradale 4.0 M3C1), e con riferimento alla linea progettuale «Opere ferroviarie per la mobilità e la connessione veloce del Paese», ha formulato le seguenti indicazioni:
“dato atto che nella componente 3.1 è prevista la realizzazione dei primi lotti funzionali del nuovo tracciato dell’Alta velocità LARG Salerno Reggio Calabria, in attesa dello studio di fattibilità di RFI finanziato dall’articolo 208 del decreto-legge n. 34 del 29 maggio 2020, che permetterà di inquadrare la realizzazione complessiva del progetto e di capire quanto e cosa di questo progetto sarà finanziato con il PNRR, è necessario ribadire che i lotti successivi dell’opera dovranno essere garantiti attraverso altri strumenti finanziari della programmazione italiana ed europea, prevedendo il completamento entro il 2030 e inserendolo nei nuovi contratti di programma tra MIT (ora MIMS) e RFI”.
Inoltre la relazione approvata dalle Commissioni riunite sulla materia di competenza (doc. XVI, n. 5) sulla Proposta di “Piano nazionale di ripresa e resilienza” evidenzia al comma 6.3.1. checon riferimento alla prima componente, M3C1 “Alta Velocità ferroviaria e manutenzione stradale”, si evidenziano i seguenti punti:
“Occorre accelerare i piani di avanzamento lavori delle opere prioritarie, con particolare attenzione alle linee che si inseriscono nei corridoi TEN-T e che costituiscono le ramificazioni nazionali necessarie per i collegamenti da e verso il Sud del Paese, con particolare riferimento alla velocizzazione della tratta Salerno-Reggio Calabria e della diagonale Taranto-Potenza-Battipaglia.Con riferimento alle opere ferroviarie e agli interventi strutturali per la connessione veloce del Sud del Paese, occorre verificare la fattibilità inerente alla creazione di tracciati ex novo, incluso di nuovi tracciati, tra cui la linea Salerno-Reggio Calabria, finalizzati alla realizzazione dell’alta velocità e quindi alla drastica velocizzazione dei tempi di percorrenza e all’espansione del settore del trasporto merci, e per la quale parrebbero ora previsti interventi di sola messa in sicurezza e potenziamento dell’esistente. È opportuno prevedere anche la realizzazione di nuovi tracciati ferroviari di alta velocità nella regione Sardegna, in una prospettiva di valorizzazione delle specificità dell’isola anche in funzione di sviluppo e promozione dell’offerta turistica”.
Fatte queste dovute premesse la sintesi del contesto è presto definita.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ad oggi, prevede la replica del Piano «#italiaveloce» in cui “viene giudicato prioritario l’intervento di velocizzazione della relazione Roma-Napoli-Salerno-Reggio Calabria con progressivo upgrading delle linee di connessione con la Basilicata (Battipaglia-Potenza-Metaponto-Taranto) e la Calabria”.
Si potrebbe pensare che finalmente il Governo si sia reso conto della necessità di offrire ai cittadini meridionali la possibilità di avere a disposizione un veloce collegamento con il centro – nord Italia. Invece no.
La cosiddetta Avac (Alta Velocità/Alta Capacità) è quell’infrastruttura ferroviaria, oggi percorribile ad una velocità elevata (intorno ai 300 km/h), presente tra Milano e Salerno. Molto differente risulta l’Alta Velocità di Rete (AVR), ovvero quella infrastruttura che, attraverso interventi di velocizzazione, potrà raggiungere una velocità massima di 200 km/h, una rete in cui in sostanza possono viaggiare anche i servizi tradizionali.
Per cui è scoperto l’inganno: nell’allegato al DEF 2020 «#italiaveloce» gli interventi previsti sulla direttrice Salerno-Reggio Calabria sono caratterizzati dall’Alta Velocità di Rete (AVR) e non dall’Alta Velocità/Alta Capacità, cosi come previsto dai finanziamenti resi disponibili per la progettazione con il Decreto Rilancio per 40 milioni di euro. Per cui da Salerno a Reggio si potrà assistere, se tutto va bene, alla velocizzazione della linea che, ricordo, sarà promiscua con i servizi ferroviari tradizionali.
In sintesi, si tratta del piano di RFI che prevede la realizzazione dell’alta velocità attraverso tre lotti: Salerno-Battipaglia, Battipaglia-Praia a Mare-Aieta-Tortora ed infine il raddoppio della galleria Santomarco tra Paola e Cosenza, oltre all’upgrade tecnologica della restate parte. RFI, difatti, intende collegare Reggio Calabria a Roma riducendo i tempi di 45 minuti, con un tempo attuale che supera le 5 ore. Il tema di fondo è l’assumption posta da RFI in relazione alla velocità prevista sulla nuova rete, pari a 200 chilometri orari, differente da quella registrata per servizi di AV (Roma – Milano, ad esempio).
Non solo la Calabria ma tutto il meridione ancora una volta sarà tagliato fuori da quell’antico progetto disegnato dalla Commissione Europea che intendeva collegare i Paesi dell’Unione con la rete Ten-T.