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Alitalia, Sardegna e la luce in fondo al tunnel

L'intervento di Marco Foti

 

Eurocontrol, associazione internazionale che raccoglie ed analizza i dati di 350 compagnie aeree, 68 centri di controllo, 55 aeroporti e 43 Stati, periodicamente pubblica i risultati delle analisi del “volato” ma soprattutto definisce ed ipotizza le tendenze dei flussi nel prossimo futuro.

Da una lettura degli ultimi dati emergono aspetti molto interessanti. Al di là della crisi globale che attanaglia il settore ci sono alcuni indicatori che mostrano un lieve miglioramento sul traffico, anche per Alitalia, piccolo player nel panorama mondiale.

Certamente la strada è ancora lunga ed il ripiano delle perdite di Alitalia molto faticoso ma ritengo che si stia intravedendo la luce in fondo al tunnel in relazione alla ripresa dei voli. Specialmente se i Paesi incrementano significativamente la somministrazione dei vaccini e le company possono estendere i voli cosiddetti Covid-free.

Ricordo, ad esempio, che la Regione Sardegna ha visto validare dal Consiglio di Stato l’ordinanza n. 5 che prevede i tamponi obbligatori per chi arriva nell’isola.

È questa la strada da seguire. È il momento di far sentire la voce italiana a Bruxelles sulla nostra compagnia, senza se e senza ma. Con tutte le brutture del passato ma guardando ad un futuro che deve collocare Alitalia al centro degli impegni nazionali. Tutelando asset, risorse umane e strumentali.

A qualcuno i paragoni non piacciano ma in altri Paesi vicino a noi le proprie aziende sono ultra protette. Ancorché alla luce della sospensione dei requisiti previsti dal «patto di stabilità e crescita», adottata poche settimane dopo l’esplosione della pandemia in tutta Europa l’anno scorso e prorogata per tutto il 2022.

Decisione che ha visto favorevole anche la presidente della Bce secondo quanto dichiarato nei giorni scorsi in conferenza stampa a Francoforte.

Nel caso in cui uno dei paesi membri non avrà recuperato il tasso di crescita del 2019, precedente alla pandemia, la Commissione Europea tornerà ad applicare il «patto» con la consueta flessibilità politica.

È tutto chiaro, no?

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