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Ecco i piani fumosi di Paltrinieri su Alitalia e Leonardo

Che cosa ha in mente davvero Paltrinieri del fondo americano Amonra capital su Alitalia? Fatti, parole e i dubbi del Sole 24 Ore

 

Si complica la partita Alitalia.

La società, ora in amministrazione controllata, guidata dal commissario Giuseppe Leogrande, dovrebbe chiudere la sua lunga storia con la cessione delle proprie attività, come da bando di gara bandito nel marzo 2020 (ora sospeso). Dalle sue ceneri è già nata Ita, Italia Trasporto Aereo, che vorrebbe approfittare proprio della sospensione di quel bando per la redazione di un nuovo bando che le farebbe acquistare il ramo “aviation”.

Ma dalle ceneri di Alitalia, secondo Robert Flavio Paltrinieri, fondatore del gruppo Amonra capital, potrebbe nascere anche una nuova Alitalia, in cui avrebbe un ruolo da protagonista Leonardo, il colosso aerospaziale italiano. Tutti i dettagli.

I PIANI DI PALTRINIERI

Partiamo dai piani rivoluzionari. Il fondo americano AmonRa capital, fondato da Flavio Robert Paltrinieri e attivo nell’acquisizione di aziende europee e non solo in stato fallimentare, nell’immobiliare, energia, logistica, aeroporti, vuole salvare anche Alitalia.

Il fondo ha messo su un piano di risanamento della compagnia aerea italiana dal nome “Make Italia Safe”.

PUNTARE SULL’AFRICA

Il piano, scrive Affaritaliani.it che ha sentito Paltrinieri, prevede che la nuova ipotetica Alitalia possa puntare ai voli di lunga gittata e al Point to Point (rotte brevi e di corto raggio), “che valorizzi l’unico continente rimasto libero e profittevole, l’Africa e che coinvolga due partner tecnici esterni, garantendo il mantenimento dell’occupazione e prevedendo l’assunzione di ulteriori 5.000 unità”.

IL RUOLO DI LEONARDO NELLA NUOVA ALITALIA

E non solo. Secondo il fondo americano, Alitalia dovrebbe diventare anche protagonista della nuova mobilità degli aero-taxi droni, con l’entrata in gioco anche di Leonardo, società attiva nel settore aerospaziale, guidata da Alessandro Profumo e controllata dal Tesoro.

Alitalia, a questo scopo, dovrebbe sfruttare solo l’infrastrutturazione già presente nel Paese, ovvero i 120 aeroporti.

UN MEETING CON I SINDACATI

Flavio Robert Paltrinieri presenterà l’ambizioso progetto anche ai sindacati, che, scrive Il Sole 24 Ore, hanno già ricevuto l’invito “al meeting inerente il Progetto di risanamento Alitalia”, in programma il 19 febbraio in piazza Barberini a Roma, “sede di rappresentanza italiana del Gruppo Amonra Capital”.

IL COMMENTO DEL SOLE 24 ORE SUL FONDO USA

“Un misterioso fondo americano”, ha commentato oggi sul Sole 24 Ore Gianni Dragoni: sul sito il fondo “si definisce dedito soprattutto all’acquisizione di aziende in stato fallimentare, nell’immobiliare (anche in Italia), energia, logistica, aeroporti, operante anche in Albania, Camerun, Ciad, Senegal, Romania, Spagna, Stati Uniti. Amonra è Ammone, antica divinità egizia. Non ci sono dati finanziari. I sindacati hanno accolto con scetticismo l’invito del pretendente misterioso in una partita in cui Alitalia rischia di restare con gli aerei a terra”.

IL BANDO DI MARZO 2020

Certo è che il futuro di Alitalia sembrava già disegnato. Con un bando di marzo 2020 Alitalia era pronta a celebrare il suo funerale e a cedere tutte le sue attività. Proprio a quel bando, ora sospeso ma tecnicamente valido, la cordata guidata da Almaviva, Synergy Group di German Efromovich, USAerospace, scrive L’economia del Corriere della Sera, aveva manifestato interesse per comprarsi tutta Alitalia. Altri soggetti avevano mostrato interesse per l’handling e per la manutenzione.

LE INTENZIONI DI ITA

Del bando sospeso vorrebbe approfittarne Ita, Italia Trasporto Aereo, che ha proposto al commissario di Alitalia, Giuseppe Leogrande, di voler acquistare il ramo aviation.

Cosa che potrebbe avvenire o sfruttando il bando di gara sospeso la scorsa primavera e mai annullato (nessuno aveva fatto proposta per il solo ramo aviation) o tramite la redazione di un nuovo bando di gara.

LE DICHIARAZIONI DI USAEROSPACE

Le intenzioni di Ita, però, trovano uno scoglio in Usaerospace, che al vecchio bando di marzo ha partecipato. Con la nascita del Governo Draghi “dopo mesi di totale assenza del tema dai media, Usaerospace ha avuto modo di notare su autorevoli quotidiani nazionali il reiterarsi di una posizione che dichiara come unica via che possa essere perseguita per il ‘salvataggio della Compagnia di Bandiera’ sia quella di cedere in tutto, o almeno per la parte aviation, gli asset della stessa, oggi in amministrazione straordinaria, al nuovo ente Ita, creato ad hoc con una dotazione finanziaria di 3 miliardi dei contribuenti italiani” scrive l’azienda on una nota, aggiungendo che “sempre da fonti giornalistiche si apprende che Ita avrebbe fatto pressioni sul Commissario Leogrande per la emanazione di un nuovo bando di gara finalizzato, parrebbe, esclusivamente a permettere alla stessa di partecipare e, non comprendiamo come possano i media esserne certi, vincere”.

Pressioni, sottolinea l’azienda americana, che se compiute, “sono certamente illecite” proprio per la gara bandita nel marzo 2020. Usaerospace, aggiunge, “tutelerà in ogni forma e modo il suo interesse all’acquisto degli asset presenti nel Bando di gara, tutt’ora in essere”. L’azienda, riporta Ansa, si dice “attonita” nel vedere che “in piena crisi di governo” un direttore generale del Mise, inoltrava un “perentorio invito” al Commissario Leogrande “ad avviare con ogni consentita urgenza una nuova procedura di vendita”. Usaerospace sottolinea che questa posizione “lede in maniera intollerabile non solo i diritti e gli interessi di chi ha partecipato alla gara, ma anche le più fondamentali regole di certezza del diritto e di correttezza istituzionale e ritiene doveroso sottolineare come la gara indetta nel marzo 2020 si svolga nell’ambito di un procedimento giurisdizionale che non ammette sospensioni per ragioni politiche o amministrative”.

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