Anche la prossima settimana la campagna vaccinale italiana dovrà fare i conti con una consegna di dosi del vaccino Pfizer inferiore a quella prevista. Il colosso farmaceutico americano ha avvisato che il carico in arrivo, sempre a causa di problemi logistici, sarà inferiore del 20%.
I ritardi irritano il commissario straordinario Domenico Arcuri, che denuncia un rallentamento importante nella vaccinazione. Ma davvero Pfizer è in ritardo con la consegna delle dosi? Se si conta anche la sesta dose che può essere estratta da ogni fiala, la casa farmaceutica sembra essere nei tempi di consegna promessi, secondo molti osservatori.
Tanto che Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ha commentato: “Siccome si sta parlando di riduzione delle dosi, bisogna spiegare che inizialmente il bugiardino del prodotto identificava in ogni fiala la presenza di 5 dosi, poi l’Ema ha detto che bisogna estrarre 6 dosi, quindi la Pfizer ha rimodulato la consegna delle dosi”.
Tutti i dettagli.
I RITARDI DI PFIZER
Partiamo dai fatti. Nella settimana in corso Pfizer ha consegnato il 29% in meno di dosi del vaccino messo a punto con la tedesca Biontech e la prossima settimane “riceveremo il 20% in meno la prossima settimana. Il ritardo prosegue”, ha detto il commissario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri, nella conferenza stampa tenutasi giovedì 21 gennaio.
RALLENTANO LE VACCINAZIONI
Le percentuali a cui l’Italia ha dovuto rinunciare, ha spiegato Arcuri, hanno portato importanti rallentamenti nella vaccinazione.“A causa dei ritardi nella consegna dei vaccini da parte di Pfizer, l’Italia è passata da una media di 80mila persone vaccinate al giorno, con una punta di 92mila, ad una media di 28mila al giorno. I ritardi hanno rallentato significativamente la campagna vaccinale”. ha aggiunto Arcuri.
PRECEDENZA A SECONDA DOSE
Il rallentamento “è la conseguenza della necessità di tenere nei magazzini le dosi che servono per i richiami. Abbiamo condiviso con le regioni i criteri che siamo stati costretti a mettere in campo per porre riparo sui ritardi nell’arrivo delle dosi. La nostra campagna rallenta per mancanza della materia prima”, ha detto il commissario, sottolineando che l’Italia aspetta “con ansia le determinazioni che l’Ema porrà in essere sull’immissione in commercio di AstraZeneca”.
ARCURI: ABBIAMO INTERESSATO AVVOCATURA
E in nome di quei ritardi, il Governo, dopo la conferenza stato-regione, ha deciso di interessare “l’Avvocatura generale dello Stato, che sta istruendo dossier che potranno portare a una serie di iniziative che valuteranno il potenziale danno che una sua interruzione o rallentamento produrrebbe”, ha ricordato Arcuri.
GLI ACCORDI DI PFIZER
Ma davvero Pfizer è in ritardo? A rispondere, come ricorda La Verità, è stata la stessa Casa farmaceutica, che in una intervista al Financial Times ha detto che i suoi accordi con i governi “si sono sempre basati” sulla consegna “di dosi e non di fiale”.
FIALE-DOSI
Cosa significa? Che Pfizer non è in ritardo, dal momento che l’Ema, l”8 gennaio, cambiando il bugiardino del vaccino, ha deciso che da ogni fiala contiene 6 dosi, e non 5. E quella dose in più non è certo gratis e va conteggiata nelle consegne,
“Se poi qualcuno ha usato già la sesta dose gratis per accelerare nella gara a chi vaccinava di più, non è un problema della Pfizer. Ma di chi ha lasciato correre senza pianificare correttamente le forniture. Giocando con i numeri e con un «equivoco» chiaro in realtà fin dall’inizio”, scrive Camilla Conti del quotidiano La Verità.
PIERPAOLO SILERI: LA CAUSA DEVE ATTENDERE
E proprio pensando ad un ritardo-non ritardo, Pierpaolo Sileri, viceministro alla Salute, prova a calmare i bollenti spiriti di Arcuri, frenando sul coinvolgimento dell’Avvocatura. “Aspetterei le due settimane che la Pfizer ha chiesto per ampliare la produzione. Se per alcune settimane hai una riduzione del numero di dosi fornite, che poi però recuperi, a fronte di una maggiore produzione in toto che garantirà più dosi nei prossimi mesi non ci vedo nulla di male”, ha detto Sileri.
AGOSTINO MIOZZO: IL RITARDO SARA’ RECUPERATO
A calmare le acque è anche Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico: “Pfizer ci ha assicurato che i ritardi sono già superati. Si è trattato di problemi logistici, non di produzione e quindi il ritardo di questa settimana sarà recuperato”, ha detto Miozzo.
CARTABELLOTTA: BISOGNA DISTINGUERE RITARDO E RIPARTIZIONE DOSI
Ma ritardi e numero di dosi che, ad oggi, è possibile estrarre da ogni fiala sono due questioni da tenere ben distinte.
“Io so che i contratti non sono pubblici. Bisognerebbe chiedere a chi li ha firmati questi contratti. Siccome si sta parlando di riduzione delle dosi, bisogna spiegare che inizialmente il bugiardino del prodotto identificava in ogni fiala la presenza di 5 dosi, poi l’Ema ha detto che bisogna estrarre 6 dosi, quindi la Pfizer ha rimodulato la consegna delle dosi”, ha detto Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe. “Noi adesso dobbiamo distinguere due aspetti: il ritardo delle consegne e la riparametrazione delle dosi. Pfizer dice che siccome l’autorità europea autorizza ad estrarre 6 dosi dai flaconcini, la sesta dose non è gratuita. Questo deve essere chiaro. Poi i ritardi sono un’altra questione”, ha aggiunto Cartabellotta.
COSA DICE PFIZER SULLA SESTA DOSE
E che la dose non sia gratuita lo chiarisce anche Pfizer, che sostiene: “After dilution, one vial contains 6 doses of 0.3 mL. Vial labels and cartons may state that after dilution, a vial contains 5 doses of 0.3 mL. The information in this Fact Sheet regarding the number of doses per vial after dilution supersedes the number of doses stated on vial labels and cartons”, ovvero: “Dopo la diluizione, un flaconcino contiene 6 dosi da 0,3 mL. Le etichette e le confezioni delle fiale possono indicare che, dopo la diluizione, una fiala contiene 5 dosi da 0,3 mL. Le informazioni contenute in questa scheda informativa relative al numero di dosi per flaconcino dopo la diluizione sostituiscono il numero di dosi indicate sulle etichette dei flaconi e sui cartoni”.