skip to Main Content

Lezioni Covid

Vaccini anti Covid: fatti e annunci (farlocchi)

Fatti, scenari e auspici sui vaccini anti Covid-19. Conversazione di Start Magazine con Roberta Villa, giornalista laureata in medicina e chirurgia, assegnista di ricerca per l’Università Ca’ Foscari di Venezia

 

La corsa al vaccino anti Covid ha tempi e regole proprie. La pandemia, il numero di contagiati e di morti nel mondo ha imposto alle case farmaceutiche velocità di ricerca, sviluppo e sperimentazione. A dieci mesi dall’inizio della pandemia, a che punto siamo con i vaccini? E cosa dobbiamo aspettarci dalle prime dosi che saranno immesse in commercio?

Il vaccino non segnerà lo “stop della trasmissione della malattia”, dice a Start Magazine Roberta Villa, giornalista laureata in medicina e chirurgia, ha collaborato tra l’altro per oltre 20 anni alle pagine “Salute” del Corriere della Sera e attualmente è assegnista di ricerca per l’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove collabora al progetto europeo QUEST per la comunicazione della scienza in Europa, insieme al gruppo di Fabiana Zollo e Walter Quattrociocchi.

Andiamo per gradi.

VACCINI ANTI COVID: A CHE PUNTO SIAMO

La ricerca sui vaccini ha dato i primi frutti. “Abbiamo oltre 10 vaccini in fase 3, ovvero in fase di sperimentazione su migliaia di persone. In questa fase si valuta l’efficacia del vaccino grandi numeri: quante persone vaccinate hanno minori probabilità di ammalarsi rispetto a chi ha ricevuto un placebo”, spiega Villa a Start Magazine.

LA SPERIMENTAZIONE HA I SUOI TEMPI

“Le statistiche per stabilire l’efficacia del farmaco – aggiunge l’esperta – richiedono tempi lunghi che non possono essere accorciati. Non possiamo valutare se il vaccino funziona solo in pochi giorni o settimane”.

VACCINI ANTI COVID INNOVATIVI

Non si tratta, però, solo di tempi tecnici. “Questa prima ondata di vaccini anti Covid è innovativa, ovvero è prodotta con modalità diverse dalle precedenti. Sono necessarie delle verifiche in più”, sostiene Villa: “Bisogna aspettare, dunque”.

VACCINO ARMA POLITICA?

“Chi ha promesso il vaccino in autunno ha fatto i conti senza l’oste”, aggiunge Villa. “Il vaccino è stato utilizzato come arma politica. Penso a Trump che lo ha utilizzato in vista delle elezioni o chi invece lo ha utilizzato per regalare una visione ottimistica ai cittadini. Nessun esperto avrebbe potuto pensare che il vaccino arrivasse in pochi mesi”, dice Villa, aggiungendo: “E’ una cosa che non condivido il fatto che abbiamo promesso il vaccino in tempi brevi perché significa trattare la popolazione come bambini a cui raccontare una favoletta e non come adulti che possono affrontare le situazioni”.

IL VACCINO DI ASTRAZENECA

Tra i vaccini che presto termineranno la sperimentazione c’è quello di Astrazeneca, che ha già milioni di dosi prenotate dall’Europa. “La fase 3 si concluderà a novembre”. Astrazeneca sperimenta fuori dall’Italia, nonostante il legame con il nostro Paese tramite Irbm, “perché, con molta probabilità, nel momento in cui è stata avviata la fase tre in Italia avevamo pochi contagi, era estate. I vaccini si sperimentano dove la malattia circola, dove c’è possibilità di valutare realmente”.

QUALE EFFICACIA ED ASPETTATIVE DEL VACCINO SUL COVID?

E per essere ritenuto efficace il vaccino anti Covid, quali requisiti deve soddisfare? “Deve avere un’efficacia del 50% questo vaccino, molto bassa, ovvero solo la metà delle persone cui è stato somministrato dovrà essere protetto”, spiega Villa.

COSA DOBBIAMO ASPETTARCI

Testata l’efficacia, validato ed immesso in commercio, il vaccino non promette miracoli. “Questo vaccino di primo grado non sarà in grado di fermare l’infezione. Potrà aiutare i cittadini a non ammalarsi in modo grave, ma non a non trasmettere la malattia. I contagi continueranno, dunque”, spiega Villa, aggiungendo che “il vaccino non ci permetterà di abbassare la guardia su tutte quelle misure che non sono farmacologiche. Forse potremo farlo con i vaccini anti Covid di futura generazione”.

IMMUNITA’ A RISCHIO

“Al momento – continua Villa – non abbiamo nessuna evidenza che la malattia od il vaccino garantiscano l’immunità, ovvero la protezione perenne. Forse sarà come il raffreddore, potremo prenderlo più volte. Sono stati segnalati sporadici casi di persone che hanno avuto ricadute. Speriamo che non sia così”.

GLI AUSPICI

E allora cosa augurarci davvero? Che “le autorità, come l’Ema e la Fda siano molto esigenti e non validino vaccini su pressioni esterne, inevitabili vista la situazione. Più saremo esigenti con il primo vaccino, più sarà afficace e più lo saranno i vaccini che arriveranno dopo”, conclude Roberta Villa.

Back To Top