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Quanto Guadagnano Big Pharma

Tutte le novità (non esaltanti) sul vaccino Astrazeneca

Il Sud Africa sospende la campagna vaccinale di Astrazeneca: il vaccino sembra essere poco efficace nel contrastare la variante locale

 

Il Sud Africa ha sospeso i piani di inoculazione del vaccino di Astrazeneca. In base ad uno studio clinico il vaccino avrebbe efficacia limitata nel contrastare la variante regionale di Covid-19, la B.1.351. Nel Paese saranno somministrati, al momento, i vaccini di Pfizer-Biontech e quello messo a punto da Janssen, controllata da Johnson & Johnson, per cui è stata fatta richiesta di uso d’emergenza.

E in attesa di ulteriori studi sulle varianti, secondo Pietro Di Lorenzo di Irbm, l’Ema potrebbe presto rivedere al rialzo l’efficacia generale del vaccino di Astrazeneca.

Tutti i dettagli.

I PIANI VACCINALI DEL SUD AFRICA

La scorsa settimana il Sudafrica ha ricevuto il primo milione di dosi del vaccino prodotto da Astrazeneca e messo a punto dall’Università di Oxford, in collaborazione con l’italiana Irbm. Il Paese da programma dovrebbe avviare la campagna vaccinale con questo farmaco, che utilizza un vettore virale di scimpanzé carente di replicazione basato su una versione indebolita di un comune virus del raffreddore (adenovirus), a partire da metà febbraio, iniziando, come per l’Italia, dagli operatori sanitari.

LO STOP DELLA CAMPAGNA VACCINALE

Campagna, però, che potrebbe non partire. Il Paese ha deciso, scrive Politico, di non partire con la somministrazione del vaccino, dal momento che un piccolo studio clinico ha mostrato che l’antidoto di Astrazeneca offre solo “una protezione minima contro la malattia lieve-moderata” causata dalla variante in Sud Africa, come annunciato dalla stessa Astrazeneca.

LA SPERIMENTAZIONE DEL VACCINO DI ASTRAZENECA IN SUD AFRICA

Lo sperimentazione del vaccino di Astrazeneca per valutarne l’efficacia contro la variante sudafricana, non ancora sottoposta a peer review, ha coinvolto 2.000 persone, di età media pari a 31 anni.

Tutti i giovani erano in buona salute. E per questo la sperimentazione ha valutato solo l’efficacia di protezione. “La protezione contro la malattia moderata-grave, l’ospedalizzazione o la morte non è stata valutata in questo studio poiché la popolazione target era a rischio così basso”, si legge in una dichiarazione rilasciata dall’Università di Oxford e dall’Università del Witwatersrand a Johannesburg.

LE PAROLE DEL MINISTRO DEL SUD AFRICA

“Il vaccino AstraZeneca è apparso efficace contro il ceppo originale, ma non contro la variante locale”, ha commentato il ministro della salute Zweli Mkhize. “Abbiamo deciso di sospendere temporaneamente il lancio del vaccino…”.

La variante del Sud Africa (contiene una mutazione della caratteristica proteina spike del virus), più contagiosa ed aggressiva, rappresenta il 90% dei casi di Covid-19 nel Paese. “Gli studi comunque continueranno”, aggiunge ancora il ministro Mkhize, spiegando che verrà allargata la platea dello studio clinico per valutare se il vaccino Astrazeneca è efficace o meno nel prevenire malattie gravi e morte.

LA RIUNIONE DELL’OMS

Nella giornata di oggi, scrive Ansa, il gruppo di esperti indipendenti Oms sulle vaccinazioni si riunirà per valutare l’efficacia del vaccino di AstraZeneca contro le varianti.

IL PUNTO DELL’ISS

Intanto, a fare un punto sull’efficacia dei vaccini contro le varianti è l’Istituto Superiore di Sanità. “Al momento i vaccini sembrano essere pienamente efficaci sulla variante inglese, mentre per quella sudafricana e quella brasiliana potrebbe esserci una diminuzione nell’efficacia. Diversi studi sono in corso nel mondo per rispondere alla domanda”, precisa l’Iss.

VERSO UNA NUOVA VERSIONE DEL VACCINO DI ASTRAZENECA?

E per questo Astrazeneca continua la ricerca. “Abbiamo una versione con la sequenza di picchi sudafricani in lavorazione”, ha detto Sarah Gilbert, capo ricercatore del team di Oxford, alla Bbc. “E’ molto probabile che possiamo avere una nuova versione del vaccino pronta per l’uso in autunno”, ha aggiunto la Gilbert.

SUD AFRICA SI AFFIDA A PFIZER E J&J

E in attesa dell’autunno il Sud Africa intende affidarsi nella lotta a Covid-19 a due distinti vaccini: quello di Pfizer-Biontech, già approvato e pronto all’uso, e quello messo a punto da Janssen, controllata di Johnson & Johnson, i cui studi sono in fase di revisione per l’approvazione all’uso emergenziale.

Secondo quanto riferito da alcuni scienziati sudafricani, scrive Politico, gli studi clinici per il vaccino Johnson & Johnson mostrano buoni risultati contro la variante.

CAPOBIANCHI:  ATTENZIONE A NON GENERARE SFIDUCIA NEI VACCINI

Le evidenze, però, non sono così allarmanti per Maria Capobianchi, virologa dello Spallanzani.

“I numeri di soggetti vaccinati su cui si basano queste informazioni sono ancora molto piccoli. Inoltre non si tratta di veri e propri studi ma di dati provenienti dalla cosiddetta real life. Anche dal Brasile, dove è diffusa un’altra variante, anch’essa con alterazioni della proteina Spike, arrivano indicazioni preliminari nello stesso senso. Sono notizie che rischiano di diffondere ingiustificato allarme e vanno confortate da dati scientificamente solidi”, spiega la virologa in una intervista al Corriere della Sera.

“Bisogna scongiurare il rischio che si ingeneri diffidenza nei confronti della vaccinazione. L’attenzione della comunità scientifica sulle varianti è massima, nessuno ha interesse a negarne l’esistenza e la potenziale importanza. Se i dati (solidi) mostrassero una riduzione di efficacia dei vaccini il rimedio ci sarebbe perché le attuali tecnologie consentono di aggiustarne la composizione con relativa facilità. Però servono evidenze, non semplici impressioni”, spiega la Capobianchi, sottolineando anche che il virus non ha “una spiccata variabilità”.

DI LORENZO: EMA POTREBBE RIVEDERE AL RIALZO EFFICACIA ASTRAZENECA

Diffidenza ingiustificata secondo quanto fanno intuire le parole di Piero Di Lorenzo, amministratore delegato dell’Irbm di Pomezia, che ha collaborato alla messa a punto del vaccino.

“La fornitura” del siero “andrà presto a regime e l’efficacia potrebbe salire all’82% dopo una rivalutazione dell’Ema”, ha detto Di Lorenzo in una intervista alla Stampa. “AstraZeneca ha concluso altre sperimentazioni che dimostrano un’efficacia del 76% con una dose, che sale all’82 con la seconda dopo tre mesi, con punte del 92. Inoltre, la percentuale scoperta non svilupperebbe la malattia in modo grave. Il nuovo studio è stato mandato alla rivista Lancet e a giorni arriverà all’Ema”.

Di Lorenzo ha anche parlato delle tempistiche della consegna delle dosi. “AstraZeneca sta facendo uno sforzo per recuperare le consegne di gennaio. Per quanto ne so entro il 14 arriveranno altre 350 mila dosi ed entro il 25 700 mila. Si lavora per ulteriori 4 milioni a marzo”.

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