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Piccoli geni dell’IA crescono (in Cina)

Sebbene gli Stati Uniti continuino, per ora, a mantenere una posizione dominante per qualità dei brevetti e dei modelli di intelligenza artificiale, in Cina nel 2020 si sono laureati in materie STEM 3,57 milioni di studenti, contro gli 820.000 degli Usa, e la presenza cinese tra i ricercatori d’élite è passata dal 10% nel 2019 al 26% nel 2022, mentre la quota statunitense è scesa dal 35% al 28%. Fatti, numeri e commenti

 

Mentre negli Stati Uniti il presidente Donald Trump sta smantellando il dipartimento dell’Istruzione, taglia i fondi alla ricerca e le università del paese registrano un calo del 17% delle nuove iscrizioni di studenti internazionali, l’ateneo cinese di Tsinghua a Pechino sforna più brevetti per l’intelligenza artificiale di Harvard o del MIT grazie a un forte sostegno politico. I progressi di DeepSeek e la rapida espansione dell’ecosistema nazionale dell’IA stanno quindi rafforzando la posizione del Paese in un settore dominato finora dagli Usa.

UNA FUCINA DI STARTUP

Tsinghua, considerata la principale istituzione cinese per scienza e tecnologia, ha visto aumentare la fiducia interna dopo il successo di DeepSeek, la startup che ha sviluppato un modello linguistico avanzato capace di competere con quelli americani. “DeepSeek ha dimostrato che un team cinese può guidare la corsa ai modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM)”, ha detto a Bloomberg Yuyang Zhang, dottorando di 26 anni. Finora, i laureati dell’università hanno fondato almeno quattro delle principali startup cinesi nel settore.

Inoltre, l’incubatore Tsinghua X-lab ha dato origine a circa 900 startup dal 2013. Figure di spicco come Tang Jie, cofondatore di Z.ai, e Wang Xingxing, fondatore della società di robotica Unitree, sono parte di questo ecosistema in crescita. La competizione interna, le risorse e il supporto formativo hanno consolidato l’università come punto di riferimento per giovani imprenditori del settore tecnologico.

LA SPINTA DEL GOVERNO E IL RUOLO DEGLI IMPRENDITORI

Il governo cinese ha invitato il settore privato a potenziare lo sviluppo dell’IA, offrendo incentivi fiscali, sussidi e misure dedicate. Questo ha favorito la crescita di imprenditori come Liang Wenfeng, fondatore di DeepSeek, la cui visibilità pubblica è cresciuta anche sui media statali. Il sostegno ufficiale ha consolidato l’idea che l’IA rappresenti una priorità nazionale.

BREVETTI, RICERCA E NUOVE TECNOLOGIE

L’università si conferma un nodo centrale dell’innovazione nazionale. I suoi ricercatori hanno sviluppato un chip IA, Accel, pensato per competere con Nvidia, oltre al motore di ricerca farmaceutica DrugCLIP e al protocollo Absolute Zero Reasoner, che consente l’apprendimento privo di dati umani. Secondo la banca dati LexisNexis, Tsinghua ha registrato 4.986 brevetti in IA e machine learning (ML) tra il 2005 e il 2024, di cui oltre 900 nell’ultimo anno.

La Cina quindi, afferma Bloomberg, detiene ora più della metà delle famiglie di brevetti attive nei settori IA e ML. “Si tratta di un cambiamento straordinario in meno di un decennio”, ha sottolineato Marco Richter di LexisNexis.

BOOM DI LAUREATI STEM

In Cina l’IA è integrata nei programmi scolastici sin dalla scuola primaria, contribuendo alla creazione di una base di talenti più ampia rispetto agli Stati Uniti. Nel Paese infatti si sono laureati 3,57 milioni di studenti in materie STEM nel 2020, contro gli 820.000 degli Usa, secondo il think tank Center for Strategic and International Studies. Il People’s Daily segnala che il numero annuo di laureati STEM ha raggiunto quota 5 milioni. E Tsinghua è uno dei principali motori di questo cambiamento, grazie a programmi interdisciplinari come la “Yao class”, fondata dal premio Turing Andrew Chi-Chih Yao.

La startup Sapient nata nei laboratori di Tsinghua, è un esempio del modello di innovazione incrociata dell’università. Nel 2023, due studenti, Guan Wang e William Chen, hanno sviluppato l’Hierarchical Reasoning Model, un sistema ispirato al funzionamento del cervello che ha superato modelli più grandi di OpenAI e Anthropic in diversi test di ragionamento.

LA COMPETIZIONE CON GLI STATI UNITI

Gli Stati Uniti tuttavia per ora mantengono una posizione dominante per qualità dei brevetti e dei modelli IA: nel 2024 hanno prodotto 40 modelli di rilievo, contro 15 della Cina. Ma la presenza cinese tra i ricercatori d’élite è cresciuta rapidamente: dal 10% nel 2019 al 26% nel 2022, mentre la quota statunitense è scesa dal 35% al 28%.

A VOLTE RITORNANO…

L’università di Tsinghua intanto continua ad attrarre studiosi affermati. Jun Liu, ex professore a Harvard, è rientrato per fondare il nuovo Dipartimento di Statistica e Data Science e sta reclutando talenti provenienti da istituzioni statunitensi: “C’è molto entusiasmo per l’IA e il machine learning nel governo, nell’industria e nell’ambito accademico”.

L’IA è ormai integrata nella ricerca quotidiana dell’università e Tsinghua ha introdotto una piattaforma di calcolo che offre crediti gratuiti agli studenti per sviluppare nuovi modelli.

…E ALTRE NON SE NE SONO MAI ANDATI

Secondo Zhang, i giovani talenti di Tsinghua sono sempre più propensi a rimanere nel Paese: “La maggior parte dei miei compagni rimarrà in Cina – ha detto -. Tsinghua è nel suo momento più vibrante”.

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