Il Senato ha approvato il giorno 8 luglio 2025 in via definitiva la legge che tutela i lavoratori, pubblici e privati, affetti da malattia oncologica, invalidante e cronica. Si attendeva da tempo un provvedimento in tal senso, dopo il travagliato periodo del Covid in cui la normativa è cambiata a singhiozzo e spesso è stata limitatamente intesa alla sola possibilità di effettuare lo smart working, con contenziosi e scelte concessive discrezionali da parte delle Amministrazioni di appartenenza, nonostante tentativi di parità di trattamento intrapresi dai Ministeri della Salute, del Lavoro, del MEF e della Funzione Pubblica e interpretazioni applicative dell’INPS e dei datori di lavoro
Originato dal DDL 153 presentato il 25 marzo u.s. alla Camera dall’On.le Debora Serracchiani ed assegnato alla 10ª Commissione permanente (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) in sede redigente il 27 marzo 2025. (poi integrato con altri DDL – C.202 – On. Silvana Andreina Comaroli (LEGA) e altri C.844 – On. Giandiego Gatta (FI-PPE) C.1104 – On. Valentina Barzotti (M5S)C.1128 – On. Walter Rizzetto (FDI) e altri C.1395 – On. Chiara Tenerini (FI-PPE) fino ad essere approvato in testo unificato) , il testo ha compiuto l’intero iter parlamentare di approvazione passando all’esame dell’altro ramo del parlamento, ottenendo il parere favorevole delle Commissioni 1ª (Aff. costituzionali), 5ª (Bilancio), 7ª (Cultura, istruzione), Questioni regionali. Il relatore alla Commissione del Senato è stata la Sen. Elena Murelli (LSP-PSd’Az) (dato conto della nomina il 2 aprile 2025), poi nominata relatore di maggioranza nella seduta n. 304 del 3 giugno 2025. Dal resoconto degli atti parlamentari il provvedimento diventato testo unificato e classificato n.° 1430 del Senato è passato con il voto unanime, come detto, l’8 luglio u.s.
A questo punto sarà necessario attendere la pubblicazione della legge sulla G.U. per conoscerne nel dettaglio i contenuti, finora oggetto della disamina parlamentare fino al testo finale approvato e ora Legge dello Stato. Si fa riserva di una valutazione approfondita del provvedimento legislativo che come accennato- colma un vuoto normativo nella tutela dei cd. “lavoratori fragili”. Il fatto che il testo abbia ricevuto contributi migliorativi e sia stato votato all’unanimità – con significativa convergenza bipartisan – da tutte le forze politiche lascia ben sperare circa il dettaglio dei contenuti e dimostra una comune sensibilità verso questo tema che sia l’originaria proponente On.le Debora Serracchiani sia la relatrice del testo unificato Senatrice Elena Murelli hanno patrocinato con grande impegno, determinazione e consapevolezza dell’importanza del provvedimento. Per chi come me ha mantenuto i contatti con i due rami del Parlamento e segnatamente con l’Onorevole Serracchiani e la Senatrice Murelli è doveroso riferire di una volontà comune e condivisa di approvare in tempi brevi una legge che costituisce forse un punto di partenza da rendere ancora più tutelante ma certamente un caposaldo di civiltà giuridica e di rispetto dei lavoratori affetti da patologie gravi e per questo bisognosi di tutele.
Allo stato attuale della ratio della legge sembra si possa intanto dire che essa prevede un congedo fino a 24 mesi continuativi o frazionati, senza retribuzione né contributi figurativi (con la possibilità di riscattarli con il versamento volontario dei corrispettivi importi) ma con il mantenimento del posto di lavoro, inoltre fino a 10 ore l’anno di permessi retribuiti per visite, analisi e cure, priorità nell’accesso al lavoro agile, ove realizzabile, al termine del congedo compreso nel periodo di comporto contrattuale. È certamente auspicabile che l’individuazione dei lavoratori fragili e delle patologie integrabili e dettagliate nel testo di legge appena approvato rispetti il contenuto del “cd. Decreto Speranza” del 04/02/2022 che indicava le malattie croniche e invalidanti che danno luogo alla condizione di fragilità: il contrario sarebbe un passo indietro e un clamoroso autogol.
In attesa di leggere e commentare il testo approvato dal Parlamento c’è chi lo giudica riduttivamente, una sorta di “minimo sindacale” e c’è invece chi lo considera un significativo passo avanti verso il riconoscimento del concetto di fragilità e delle tutele connesse. Leggeremo e commenteremo.