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Corte Dei Conti

Perché la Corte dei Conti bacchetta un po’ l’Enpam

Che cosa emerge dalla relazione della Corte dei Conti sulla gestione dell’Ente nazionale di previdenza ed assistenza medici e odontoiatri (Enpam)

 

Promosso con una sufficienza piena il bilancio dell’Enpam, l’organismo di previdenza sociale per il personale medico. La Corte dei Conti, con la delibera n. 38/2022, ha analizzato la relazione sulla gestione 2018-2020 dell’Ente nazionale di previdenza ed assistenza medici e odontoiatri (Enpam), fondazione che oggi è vigilata dai Ministeri del Lavoro e dell’Economia.

Le prestazioni a sostegno degli iscritti in epoca Covid

Dalla relazione della Corte dei Conti relativa al triennio 2018-2019-2020 emerge che nel corso dell’emergenza pandemica l’Enpam ha introdotto forme di tutela per gli iscritti, intervenendo da un lato con un sostegno al reddito per gli iscritti, e dall’altro con l’esonero contributivo e la sospensione degli adempimenti e la dilazione dei tempi per il pagamento. Tra i provvedimenti sui quali si è soffermata la magistratura contabile, vi è l’indennità di quarantena per gli iscritti costretti a interrompere l’attività a seguito di un provvedimento dell’autorità sanitaria competente, nonché l’estensione ai contagiati da Covid dell’indennità riconosciuta in caso di inabilità temporanea e assoluta all’esercizio della professione.

I risultati di esercizio

La Corte dei Conti nella sua relazione evidenzia una crescita del risultato di esercizio nel 2018 e nel 2019, mentre nel 2020 viene segnalata una contrazione, quando l’Enpam ha fatto registrare un saldo positivo di 1.222 milioni di euro (-29,75%). Il patrimonio netto della fondazione è aumentato, superando alla fine del 2020 i 24 miliardi. Nel triennio 2019-2020 aumentano anche i debiti: nel 2020, crescono del 14,17% rispetto al 2017, attestandosi a 212,26 milioni per via dell’incremento dei debiti tributari e verso banche e iscritti, ma risultano pienamente coperti grazie alle disponibilità liquide. Inoltre per ciascuno dei fondi gestiti dall’Ente, i contributi eccedono la spesa per pensioni. Tuttavia, il rapporto fra le due grandezze manifesta una generale tendenza al peggioramento, passando  da 1,74 del 2017 a 1,58 del 2020.

I costi per il personale

La Corte rileva che il costo per gli organi statutari è in diminuzione del 5% annuo (3.318.761 euro nel 2020 contro i 3.895.961 del 2017) mentre nel 2020 i costi del personale “ammontano a 39,82 milioni, in lieve calo sul 2019 ma più elevati del 6,71% sul 2017 e del 6,62% sul 2018“. L’andamento in costante crescita nel triennio in esame è da attribuire all’effetto del nuovo contratto collettivo di lavoro, al pagamento dei relativi arretrati e all’incremento del personale: nel 2020 l’Ente ha assunto 44 persone, a fronte di 36 cessioni. La Corte ha chiesto all’Enpam di prestare attenzione alle spese per il personale: “la Sezione ritiene che l’Ente non possa esimersi dall’osservare comportamenti coerenti con l’orientamento restrittivo previsto, con riferimento alla generalità delle amministrazioni pubbliche, dalla vigente normativa in materia di contenimento della spesa, in particolare, per quanto riguarda gli oneri per il personale”.

Cala il rapporto tra iscritti e pensioni

Non è un segnale positivo la flessione, costante, del rapporto tra il numero iscritti e le pensioni erogate (2,64 nel 2020, contro 3,01 nel 2017). Questo andamento si ripresenta in ciascuno dei Fondi dell’Enpam.

I titoli strutturati

“Fra il 2001 e il 2009 – si legge nella relazione – la Fondazione si era esposta fortemente sul mercato dei titoli strutturati, per un importo che superava i 3 miliardi di euro. Da allora, in assenza di acquisti ulteriori, per effetto di cessioni e rimborsi, quella esposizione si è gradualmente ridotta” fino ai 65 milioni di euro a fine 2020 (nel 2017 ammontava a 176 milioni), relativi, tra l’altro, a un’obbligazione avente scadenza luglio 2021 e pertanto, riclassificata, nel 2020, nell’attivo circolante. Dal 2021 Enpam non possiede più titoli strutturati.

Saldo positivo ma altalenante per le proiezioni future

L’ultimo bilancio tecnico, presentato nel 2019 aveva al suo interno proiezioni dal 2018-2067. Da tali proiezioni risulta un saldo previdenziale complessivo con valori negativi nell’arco temporale 2027-2040, valori che, successivamente, tornano positivi fino a fine periodo. “Il saldo totale – conclude la relazione – si mantiene sempre positivo, sia pur con un andamento altalenante, ed il patrimonio complessivo risulta costantemente in crescita”. La Corte chiede all’Enpam di mantenere una situazione di equilibrio su tutte le gestioni che interessano l’Ente e raccomanda un “attento monitoraggio degli eventuali scostamenti tra le ipotesi adottate nei calcoli attuariali e gli effettivi andamenti, che consentirà di adottare tempestivamente gli ulteriori interventi, rispetto alle recenti riforme regolamentari, che si riterranno opportuni al fine della conservazione dell’equilibrio di medio e lungo termine”.

Le partecipate dell’Enpam: Enpam Real Estate e Enpam 5×1000 – Ets

L’Enpam è azionista al 100 per cento della Enpam Real Estate s.r.l., costituita nel 2003 in origine per gestire alcune proprietà alberghiere della Fondazione, successivamente ha ampliato il suo raggio di azione e ora gestisce servizi immobiliari. La società presenta una certa altalenante nei risultati di esercizio: dopo gli utili decrescenti del 2016 e del 2017, segnala una perdita significativa nel triennio 2018-2020 (dai 663 mila euro del 2018 ai 7,91 milioni del 2020). Il patrimonio netto è diminuito, attestandosi nel 2020 a 61,39 milioni (nel 2017 era di 75,57 milioni). Nel 2019 l’Enpam ha costituito “Enpam 5×1000 – Ets” onlus, al fine di ottenere, attraverso il 5 per mille dell’Irpef, fondi da utilizzare per l’assistenza degli iscritti pensionati non autosufficienti e dei loro coniugi. Sulle modalità e gli obiettivi di tale iniziativa, i Ministeri vigilanti hanno avanzato rilievi, così l’operatività della nuova Fondazione è stata bloccata fino al 2019. Ad oggi l’iniziativa risulta attiva e la nuova fondazione è registrata all’anagrafe delle onlus a partire dall’aprile 2020. Infine nel luglio del 2015 l’Enpam ha costituito la società in house Enpam Sicura s.r.l., con un capitale di 1,5 milioni di euro, avente a oggetto attività di assistenza sanitaria integrativa a favore degli iscritti. A fronte di criticità la società è stata posta in liquidazione il 30 luglio 2016 e il 7 marzo 2017 è stato redatto il bilancio finale che evidenzia un patrimonio netto di liquidazione pari a zero. La Fondazione ha avviato un’azione risarcitoria in sede civile nei confronti dell’ex Presidente della Società stessa, sostenendo costi per onorari per 217 mila euro sul bilancio 2019 e per 294 mila euro su quello 2020.

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